Cari amici, vi invito a leggere ed a meditare con cura questo interessantissimo articolo pubblicato dal blog "Messainlatino". Grazie per la segnalazione :-)
Il discorso dell'allora cardinale Ratzinger ai vescovi del Cile e' consultabile qui.
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13 commenti:
Cara Raffaella ho letto l'articolo ed ho qualche dubbio che anche questa, sia una notizia spifferata dalle ormai arcinote rane dalla bocca larga! Parlasi di fonte curiale!!!!!
Mi auguro che se la notizia è vera, questa volta sia gestita in modo seria senza che il Santo Padre paghi per incompetenze altrui.
la cosa importante è che accettino il magistero del papa e le indicazioni del concilio.
altra cosa importante è che i vescovi non mettano becco.
Io spero in un po' di tempo, voglio vedere un cambiamento di rotta della fraternità san Pio X. Marco.
non ci credo molto. credo che qulcuno voglia spingere per chiudere in fretta. ma con tutto qullo che è successo, in fretta non si potrà.
Il papa ha parlato chiaro mercoledì scorso: " Auspico che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell’autorità del Papa e del Concilio Vaticano II."
La questione per cui il Concilio Vaticano II non avendo espresso dogmi sia un "optional" è, secondo me, una bufala. La costituzione dogmatica "Lumen Gentium" all'art. 25 dice chiaramente:
"Quantunque i vescovi, presi a uno a uno, non godano della prerogativa dell'infallibilità, quando tuttavia, anche dispersi per il mondo, ma conservando il vincolo della comunione tra di loro e col successore di Pietro, si accordano per insegnare autenticamente che una dottrina concernente la fede e i costumi si impone in maniera assoluta, allora esprimono infallibilmente la dottrina di Cristo [76]. La cosa è ancora più manifesta quando, radunati in Concilio ecumenico, sono per tutta la Chiesa dottori e giudici della fede e della morale; allora bisogna aderire alle loro definizioni con l'ossequio della fede [77]. "
Bisogna aderire, senza tentennamenti. Checchè ne dica monsignore!
Concordo con Giovanni! Marco
se la notizia uscita dalla bocca del card Re sulla fretta del suo collega dovesse trovare fondamento, mi sa che hanno davvero fretta.
Vorrei far notare a Giovanni e a Marco che l'infallibilità,come traspare bene nella Lumen gentium,copre solo "dottrine concernenti la fede e i costumi".
Francamente non trovo una dichiarazione espressa in tal senso.
Antonio
Quindi secondo te, Antonio, il Concilio Vaticano II è un optional? Anni di lavoro per niente?
Un optional sarebbe quindi mettere al centro della vita del cristiano la parola di Dio (Dei Verbum), la riforma liturgica e la lingua volgare per le celebrazioni (Sacrosantum Concilium), la partecipazione dei laici alla vita della chiesa (Lumen Gentium), l'apertura alle altre religioni (Unitatis Redintegratio), l'abbandono dell'antisemitismo teologico (Nostra Aetate), la promozione della libertà religiosa (Dignitatis Humanae) e la collaborazione con i non cattolici nell'impegno comune per la pace, la giustizia, le libertà fondamentali, la scienza (Gaudium et Spes).
Io non credo che una persona che rinneghi tutti questi punti possa dirsi ancora cattolica, ma non mi meraviglio più di nulla ormai.
No,non è un optional,volevo dire che non c'è alcuna formula che dichiara come divinamente rivelata una precisa dottina.
Gli argomenti che tu enumeri sono sacrosanti e li condivido tutti.
Tuttavia non tutti i documenti hanno la stessa importanza.
Ad esempio tu dici che la Sacrosantum Concilium intoduce la lingua vernacolare.Mi risulta però che dal testo si evince questa pox come "eccezione",mentre è diventata la regola.
Sull'apertura alle altre religioni sono d'accordo,resta fermo però il fatto che la Vera religione è una.
Come dice S.Pietro:"non c'è altro nome(sott. GESU')dato agli uomini sotto il cielo per il quale è stabilito che possiamo essere salvati".
Quanto all'antisemitismo teologico,nulla da dire, hai ragione.
Infine x quanto riguarda la libertà religiosa,essa va intesa non come se tutte le religioni siano uguali,quindi come libertà di errore,ma piuttosto nel senso che non c'è vera fede senza il libero convincimento della persona.
Infine sulla Gaudium et spes,nulla da dire.
PS:le costituzioni dogmatiche sono solo la Lumen gentium e la Dei Verbum,e francamente non vedo cosa non possa essere condiviso con i lefvreviani.
Saluti,Antonio.
Non per polemizzare, ma solo per rispetto alla verità.
La Commissione Dottrinale incaricata di rispondere a dubbi sul concilio, il 6 marzo 1964 rispondendo al quesito sulla valutazione dei Modi riguardanti il capitolo terzo dello Schema sulla Chiesa della Unitatis Reditegratio diceva:
"Tenendo conto della procedura conciliare e della finalità pastorale del presente Concilio, questo S. Sinodo definisce come vincolante per la Chiesa soltanto quello che in materia di fede e di morale avrà apertamente dichiarato come tale."
"Le altre cose che il S. Sinodo propone, in quanto dottrina del Supremo Magistero della Chiesa, tutti e ciascun fedele devono accoglierle e aderirvi secondo la mente dello stesso S. Sinodo, quale si deduce sia dalla materia trattata sia dal tenore dell’espressione verbale, secondo le norme dell’interpretazione teologica".
Insomma, i testi non dogmatici del concilio sono comunque "teologicamente vincolanti" come dirà poi nel 2003 il Card. Kasper (L'Osservatore Romano di Domenica 9 novembre 2003, p.6.).
Una ottima seppur lunga spiegazione in merito, sul sito della CEI, sempre a cura del card. Kasper, qui:
http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_diocesi/55/2005-05/23-195/Kasper_Gaudium%20et%20spes%20IT.doc
Ciao
Grazie a Raffaella per lo spazio,
Gianni
E' un piacere ospitare interventi cosi' costruttivi!
Grazie a te ed a Antonio.
R.
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