lunedì 10 agosto 2009

Mons. Vincenzo Paglia: "Dal Papa parole definitive sull'Olocausto" (Galeazzi)


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"Parole definitive sull'Olocausto"

Intervista a Vincenzo Paglia a cura di Giacomo Galeazzi

CITTA’ DEL VATICANO

Vescovo Vincenzo Paglia (presidente della commissione Cei per l’Ecumenismo e il dialogo, e assistente ecclesiastico di Sant’Egidio), non si potrà più dire che Benedetto XVI non storicizzi la Shoah?

«Il suo è un rigoroso approccio storico e teologico. Il Papa sintetizza le vicende tragiche del XX secolo, portando al suo culmine quella grande sfida tra il bene e il male che risale alla questione del paradiso terrestre perché la grande tentazione dell’uomo è quella di sostituirsi a Dio. L’accostamento tra i lager e nichilismo attuale si ricollega alla dittatura del relativismo che trasforma la libertà individuale in arbitrio contro la sacralità della vita».

Il Papa definisce i lager la punta culminante dell’ateismo contemporaneo, però sugli stemmi nazisti c’era scritto "Dio è con noi". Cosa replica a questa obiezione?

«Il problema va letto oltre gli stemmi, non è una questione nominale. Benedetto XVI individua nel nazismo (come nel comunismo) l’assenza di Dio e l’uomo che vuole decidere autonomamente della storia. Nei lager c’è il peccato originale dell’uomo che vuol mettersi al posto di Dio. Oggi il risvolto esistenziale del relativismo è l’individualismo, cioè il prevaricare su tutto in nome della libertà individuale. La lotta del Papa al relativismo non è teorica, ma si fonda proprio sugli esiti drammatici del nazismo e del marxismo atei».

Nel mondo ebraico imputano a Benedetto XVI di non fare un "mea culpa" da tedesco e di distinguere le responsabilità dei nazisti da quelle del popolo tedesco. E’ una critica fondata?

«No, perché Benedetto XVI lo ha ripetuto più volte. Queste accuse sono state totalmente smentite dalla visita papale in Israele. Il suo giudizio è molto chiaro: il nazismo rinnega Dio e innalza l’uomo. Nessuno storico dice che l’intero popolo tedesco si sia identificato col nazismo».

L’ebrea convertita Edith Stein fu deportata perché la Chiesa in Olanda condannò le persecuzioni. Quindi fece bene Pio XII a tacere?

«Non c’è dubbio che la bestia nazista aumentò la sua rabbia contro chiunque volesse ostacolarla, quindi la denuncia delle persecuzioni anti-ebraiche ebbe un effetto contrario. I lager nazisti e i gulag sovietici avevano sete di sangue. Milioni di martiri non si piegano e mentre gli Stati fanno compromessi la Chiesa trova l’unità nella resistenza ai totalitarismi e ai fondamentalismi».

© Copyright La Stampa, 10 agosto 2009 consultabile online anche qui.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciliegina sulla torta:
SHOAH: RABBINO LARAS, IL PAPA DIMENTICA CHE MOLTI NAZISTI ERANO CRISTIANI
Citta' del Vaticano, 10 ago. (Adnkronos) - ''Vorrei ricordare al Papa che i campi di concentramento sono stati messi in piedi dai nazisti che erano dei cristiani e anche loro avevano usurpato a Dio il diritto di dare la vita e la morte, di fare il bene e il male, il Papa dimentica insomma che molti nazisti erano cristiani''. E' quanto ha detto all'ADNKRONOS il rabbino Giuseppe Laras, presidente dell'assemblea rabbinica d'Italia. Affrontando questi temi con un taglio solo teologico e filosofico si corre il rischio di ''destoricizzare il fenomeno che invece oltre alla filosofia ha bisogno di un'analisi sociologia e antropologica''. Inoltre, osserva il rabbino Laras, ''vorrei dire che Giovanni Paolo II sullo stesso argomento sono sicuro che avrebbe fatto un altro discorso, Wojtyla aveva la capacita' e la volonta' di farsi capire, Benedetto XVI sembra troppo compiaciuto del proprio pensiero e il discorso risulta troppo metafisico''.

Alessia

euge ha detto...

Non voglio dire volgarità per rispetto di chi gestisce questo forum e per chi lo frequenta.... ma, ci sarebbe l'espressione giusta per queste persone. E' una vita che Papa Benedetto, si esprime sui lager e sulla shoa in modo chiaro ed inequivocabile ma, c'è ancora che ha le orecchie tappate dal risentimento ed il cuore pieno di quell'astio che chi aspira veramente il dialogo, dovrebbe una volta per tutte mettere da parte.
Il punto è che si vuole colpire il Papa perchè tedesco e pretendere che magari chieda scusa lui per i crimini commessi da una masnada di senza DIO è ora di finirla.
Che cosa si pretende da questo Pontefice? Che si sdrai a tappetino davanti ai rabbini con il capo cosparso di cenere? mi sembra che adesso si sta esagerando.
Ora veramente basta! A tutto c'è un limite e questo vale anche per Di Segni.

euge ha detto...

Vorrei aggiungere che se nel dialogo con gli ebrei siamo ancora a questo punto, vuol dire che in passato non si sia fatto in concreto un granchè.
Di metafisico non c'è nulla le parole di Benedetto XVI sono chiare ed inequivocabili.

Anonimo ha detto...

maggiore rispetto per il santo padre.basta !!! che non si pretenda che ogni volta che il papa parla di ebrei si debba andare a ritroso su tutta la storia dell'antisemitismo.
basta ora basta con questo vittimismo peloso.