giovedì 14 maggio 2009

Il saluto di mons. Chacour: continuiamo a proclamare la Buona Notizia nonostante le grandi difficoltà e il dolore per l'esodo di tanti cristiani


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Il saluto di mons. Chacour: continuiamo a proclamare la Buona Notizia nonostante le grandi difficoltà e il dolore per l'esodo di tanti cristiani

All’inizio della Messa di Nazareth l’ordinario greco-melkita per la Galilea Elias Chacour ha rivolto al Papa l’indirizzo di saluto. Ne diamo un’ampia sintesi:

Santità,

A nome mio e a nome delle Chiese Cattoliche nella Terra Santa e a nome di tutti i presenti, porgo un saluto caloroso dicendo: “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore”. Cristo e risorto! Lui è veramente risorto. Questo è il nostro auguro pasquale a Sua Santità, proclamato dalle nostre Chiese antiche.
Questo Cristo risorto dai morti è il Figlio di questo nostro Paese, figlio di Nazareth, di questa Nazareth che saluta Sua Santità con gioia e amore filiale. Infatti, qui a Nazareth il Verbo si è fatto carne per venire ad abitare tra noi.
Santità, la Chiesa della Galilea custodisce sempre l’alleanza della Resurrezione, proclamando continuamente la Buona Notizia nonostante le grandi difficoltà e i pericoli che minacciano la sua presenza in Terra Santa. L'esodo dei cristiani ci angoscia con dolore e ci mostra una prospettiva poco incoraggiante. Santità, abbiamo bisogno delle sue preghiere e del suo sostegno morale e spirituale. Gli sfollati di ”Bourom e Ikreth”, qui presenti, aspettano con speranza un sostegno per poter ritornare ai loro villaggi e vivere nelle loro case così come fanno gli altri cittadini di questo Paese.
Noi abbiamo un grande amore per San Pietro di cui Lei, per la grazia di Dio, è il degno Successore. Ringraziamo Dio per la comunione profonda con la Santa Sede. In tutta umiltà vogliamo annunciare la nostra fede davanti al mondo intero: Tu sei la pietra e su questa pietra Gesù ha costruito la sua Chiesa, e le porte degli inferi, molte nei nostri giorni, non prevarranno.
Ringraziamo Sua Santità per la benedizione della Prima pietra del Centro Mondiale per la famiglia cristiana nella città della Santa Famiglia, Nazareth. Si tratta della Prima pietra della prima istituzione accademica araba cristiana in Terra Santa così come in Galilea e in Israele. Siamo lieti per aver permesso di dare il suo nome a quest’Università, che si chiama appunto “Università Papa Benedetto XVI”. Ringraziamo il Consiglio israeliano per l’Insegnamento superiore per il suo riconoscimento di questa istituzione accademica. Continuiamo ad aspettare sempre più sostegno dalle autorità israeliane, come cittadini di questo Paese: siamo convinti che rispetteranno i nostri diritti. Le nostre istituzioni educative, le nostre scuole sono la nostra prima priorità perché questo è lo strumento per diffondere il messaggio di Cristo, per diffondere lo spirito di riconciliazione. Le nostre scuole lottano per la sopravvivenza, fanno grandi sacrifici, ma andiamo avanti: le nostre scuole sono di altissimo livello.
La ringraziamo per la sua presenza tra noi. Così Lei rinnova la presenza del grande Figlio di Nazareth. Dio benedica questa sua presenza. Continui ad essere nostro padre, padre dei discepoli di Cristo nella terra di Cristo. Stiamo camminando sulle sue orme. Vogliamo giustizia e rettitudine per godere della pace e della sicurezza per tutti.

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1 commento:

brustef1 ha detto...

Ma non era la Buona Novella? La buona notizia è un'altra cosa, per esempio: "Enzo Bianchi diventa cattolico"