giovedì 14 maggio 2009
Il Papa a Nazaret: "Edificare ponti per una pacifica convivenza" (Sir)
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PAPA IN ISRAELE: MESSA A NAZARETH, “EDIFICARE PONTI” PER “UNA PACIFICA COESISTENZA”
“Qui nella città di Gesù, Maria e Giuseppe, siamo riuniti per segnare la conclusione dell’Anno della Famiglia celebrato dalla Chiesa nella Terra Santa.
Come segno promettente per il futuro, benedirò la prima pietra di un Centro internazionale per la famiglia, che sarà costruito a Nazareth. Preghiamo affinché esso promuova una forte vita familiare in questa regione, offra sostegno ed assistenza alle famiglie ovunque, e le incoraggi nella loro insostituibile missione nella società”. Lo ha detto, stamattina, Benedetto XVI, nella messa al Monte del Precipizio, a Nazareth.
"Sull'esempio della Sacra Famiglia, possiamo giungere ad apprezzare ancor di più la santità della famiglia, che, nel piano di Dio, si basa sulla fedeltà per la vita intera di un uomo e di una donna, consacrata dal patto coniugale ed aperta al dono di Dio di nuove vite”. Quanto hanno bisogno, ha riflettuto il Papa, “gli uomini e le donne del nostro tempo di riappropriarsi di questa verità fondamentale, che è alla base della società, e quanto importante è la testimonianza di coppie sposate in ordine alla formazione di coscienze mature e alla costruzione della civiltà dell’amore!”. Nella famiglia, ha evidenziato, “ogni persona, sia che si tratti del bambino più piccolo o del genitore più anziano, viene considerata per ciò che è in se stessa e non semplicemente come un mezzo per altri fini”.
Per Benedetto XVI, è “essenziale” il ruolo della famiglia “come primo mattone di costruzione di una società ben ordinata e accogliente” e lo Stato è “chiamato a sostenere le famiglie nella loro missione educatrice, a proteggere l’istituto della famiglia e i suoi diritti nativi, come pure a far sì che tutte le famiglie possano vivere e fiorire in condizioni di dignità”. Il Papa, pensando a Maria, ha osservato che “Nazareth ci ricorda il dovere di riconoscere e rispettare dignità e missione concesse da Dio alle donne, come pure i loro particolari carismi e talenti”: “Sia come madri di famiglia, come una vitale presenza nella forza lavoro e nelle istituzioni della società, sia nella particolare chiamata a seguire il Signore mediante i consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza, le donne – ha sostenuto - hanno un ruolo indispensabile nel creare quella 'ecologia umana' di cui il mondo, e anche questa terra, hanno così urgente bisogno: un ambiente in cui i bambini imparino ad amare e ad apprezzare gli altri, ad essere onesti e rispettosi verso tutti, a praticare le virtù della misericordia e del perdono”. Da Giuseppe, poi, “Gesù imparò le virtù della pietà virile, della fedeltà alla parola data, dell’integrità e del duro lavoro” vedendo “come l’autorità posta al servizio dell’amore sia infinitamente più feconda del potere che cerca di dominare”.
Rivolgendo poi lo sguardo al bambino Gesù, Benedetto XVI ha voluto lasciare un pensiero particolare ai giovani presenti: “Il Concilio Vaticano II insegna che i bambini hanno un ruolo speciale nel far crescere i loro genitori nella santità. Vi prego di riflettere su questo e di lasciare che l’esempio di Gesù vi guidi non soltanto nel mostrare rispetto ai vostri genitori, ma anche nell’aiutarli a scoprire più pienamente l’amore che dà alla nostra vita il senso più completo”. Poi il Pontefice ha ricordato come il Monte del Precipizio ricordi che “il messaggio del Signore fu talvolta sorgente di contraddizione e di conflitto con i propri ascoltatori”. “Purtroppo – ha chiarito - come il mondo sa, Nazareth ha sperimentato tensioni negli anni recenti che hanno danneggiato i rapporti fra le comunità cristiana e musulmana. Invito le persone di buona volontà di entrambe le comunità a riparare il danno che è stato fatto, e in fedeltà al comune credo in un unico Dio, Padre dell’umana famiglia, ad operare per edificare ponti e trovare modi per una pacifica coesistenza. Ognuno respinga il potere distruttivo dell’odio e del pregiudizio, che uccidono l’anima umana prima ancora che il corpo!”. Un pensiero poi a “quanti si adoperano per portare l’amore di Dio ai bambini di questa città e per educare le generazioni future nelle vie della pace”.
“Penso in modo speciale – ha chiarito Benedetto XVI - agli sforzi delle Chiese locali, particolarmente nelle loro scuole e nelle istituzioni caritative, per abbattere i muri e per essere fertile terreno d’incontro, di dialogo, di riconciliazione e di solidarietà”. “Incoraggio – ha aggiunto - i sacerdoti, i religiosi, i catechisti e gli insegnanti che sono impegnati, insieme con i genitori e quanti si dedicano al bene dei nostri ragazzi, a perseverare nel dare testimonianza al Vangelo, ad aver fiducia nel trionfo del bene e della verità e a confidare che Dio farà crescere ogni iniziativa destinata a diffondere il suo Regno di santità, solidarietà, giustizia e pace”. Al tempo stesso, ha affermato il Papa, “riconosco con gratitudine la solidarietà che tanti nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo mostrano verso i fedeli della Terra Santa, sostenendo i lodevoli programmi ed attività del Catholic Near East Welfare Association”. Infine, l'invocazione a Maria: “Ci guidi e ci sostenga con la sua preghiera. Ottenga per noi e le nostre famiglie la grazia di aprire le orecchie a quella parola del Signore che ha il potere di edificarci, di ispirarci decisioni coraggiose e di guidare i nostri passi sulla via della pace!”.
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