sabato 27 giugno 2009

L'arte sacra di Jannis Kounellis e la negazione dell'arte sacra-con il placet del Vaticano! (Francesco Colafemmina)

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6 commenti:

raffaele ha detto...

Le opinioni di questo artista sono naturalmente opinabili, ma mi pare sia giusta la sua rivendicazione della libertà dell'artista e dell'impossibilità di "saltare" gli ultimi due secoli di storia artistica. Non esiste un unico modello immobile di arte cristiana (come pensa Colafemmina), ma una pluralità di forme (dal romanico al gotico a Michelangelo al barocco a Caravaggio ecc.). Giustamente Giovanni XXIII appoggiò Manzù e Paolo VI aprì i Musei Vaticani all'arte contemporanea. Poi ognuno ha i suoi gusti, e questo è legittimo (neppure io sono un idolatra dell'arte contemporanea). Ma il signor Colafemmina dovrebbe imparare a rispettare le opinioni altrui, soprattutto quelle di intellettuali molto più autorevoli di lui (come Ravasi).La tensione dell'uomo verso Dio e il sacro si può esprimere in tanti modi.

Anonimo ha detto...

Veramente anche il Papa ha scelto, per le sue visite alle parrocchie romane quasi sempre chiese ultramoderne e discusse come quella di Meier. Alla Magliana, il Santo Volto, c'è pure un'opera di Kounellis. Saluti, Eufemia

Francesco Colafemmina ha detto...

La Chiesa Cattolica ed il dogma dell'Incarnazione non sono "opinioni". Se nell'arte "sacra" ci si dimentica dell'Incarnazione o la si storpia in vario modo e soprattutto non si adottano criteri comunicativi oggettivi in rapporto al soggetto artistico, il tutto si tramuta in vacuo intellettualismo per nulla cattolico.
Se poi esponenti culturalmente avanzati della stessa Chiesa si fanno fautori di questa arte dissacrante per definizione, allora non vi pare che ci sia qualcosa che non funziona?

Anonimo ha detto...

Mi sembra che si ripetano le polemiche dela Madonna dei pellegrini del Caravaggio. Ora tante chiese moderne sono talmente brutte che non solo desacralizzano ma fanno sentire a disagio anche i non credenti (S.Gabriele in Abruzzo, Renzo Piano per San Pio, a Roma quella di via Grottaperfetta, ecc., ecc.). Ma a Kounellis darei qualche possibilità, anche perché non vedo vedo tanti artisti affermati e ortodossi. Saluti, Eufemia.

Scipione ha detto...

La Chiesa non dovrebeb cercare gli artisti più ortodossi o meno eterodossi tra quelli affermati... ma cercare in primis artisti completamente ortodosi e dopo... farli affermare come ha sempre fatto nei secoli passati. Anche perchè cercare un artista ortodosso fra quanti il mercato moderno dell'arte ha reso "affermati" è un vero controsenso. Visti i "dogmi" anti-sacri e anti-cristiani della modernità... sarebbe come cercare un vero milanista ortodosso nei vertici dirigenziali dell'inter... Ovvio che se diventi un affermato dirigente interista tutto puoi essere fuorchè... milanista.

Scipione ha detto...

Quanto al richiano a Caravaggio... non dimentichiamoci che le sue opere erano state, da alcuni uomini di chiesa, considerate solo formalmente irrispettose... ma non eterodosse. Insomma si scontravano con un certo senso mondano del bello e dello sfarzo che permeava le estetiche di quei prelati e le loro concezioni (del resto apprezzabili e giustificabili) sul decoro con cui andavano rappresentati Cristo, la Madonna ecc. ma non confliggevano con l'intima essenza dei dogmi cattolici, con la loro sacralità teologica, con i loro valori assoluti che non venivano affatto nè negati, nè discussi, nè criticati, nè rielaborati nelle opere del grande artista milanese. Quindi andrei cauto con i paragoni che potrebbero portare, in nome del... è già successo, è sempre andata così, ad assolvere ogni anche degenere rappresentazione pseudo-artistica e certo anti-sacra e anti-cattolica.