domenica 28 giugno 2009
Il Papa all'Angelus: sacerdoti siate santi, coraggiosi testimoni di Cristo, pronti a dare la vita per Dio e la Chiesa! (Radio Vaticana)
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Il Papa: "San Paolo è esempio di sacerdote totalmente identificato col suo ministero – come sarà anche il Santo Curato d’Ars –, consapevole di portare un tesoro inestimabile, cioè il messaggio della salvezza, ma di portarlo in un "vaso di creta" (cfr 2 Cor 4,7); perciò egli è forte e umile nello stesso tempo, intimamente persuaso che tutto è merito di Dio, tutto è sua grazia" (Angelus)
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Il Papa all'Angelus: sacerdoti siate santi, coraggiosi testimoni di Cristo, pronti a dare la vita per Dio e la Chiesa!
Sacerdoti santi, consapevoli di portare un tesoro inestimabile in vasi di creta e pronti a testimoniare fino al martirio la bellezza di essere totalmente consacrati a Dio e alla Chiesa: è il profilo del sacerdote fedele tracciato dal Papa oggi all’Angelus in Piazza San Pietro. Solo attraverso questi testimoni la Chiesa può convincere il mondo. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Papa indica ai sacerdoti di tutto il mondo l’esempio dell’Apostolo delle Genti. L’Anno a lui dedicato è quasi concluso: “un anno importante” – lo ha definito – “una sfida a trasformare la nostra vita quotidiana in una coraggiosa testimonianza di Cristo”:
“E’ stato un vero tempo di grazia in cui, mediante i pellegrinaggi, le catechesi, numerose pubblicazioni e diverse iniziative, la figura di San Paolo è stata riproposta in tutta la Chiesa e il suo vibrante messaggio ha ravvivato ovunque, nelle comunità cristiane, la passione per Cristo e per il Vangelo”.
L’Anno Paolino si è intrecciato con l’Anno Sacerdotale, inaugurato il 19 giugno scorso, solennità del Sacro Cuore di Gesù, in occasione del 150° anniversario della morte di Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d’Ars. “Un ulteriore impulso spirituale e pastorale” – ha spiegato Benedetto XVI – che – ha detto - “non mancherà di recare tanti benefici al popolo cristiano e specialmente al clero”. Ma qual è la finalità dell’Anno Sacerdotale?
“Come ho scritto nell’apposita lettera che ho inviato ai sacerdoti, esso intende contribuire a promuovere l’impegno di interiore rinnovamento di tutti i sacerdoti per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo di oggi. L’apostolo Paolo costituisce, in proposito, un modello splendido da imitare non tanto nella concretezza della vita – la sua infatti fu davvero straordinaria – ma nell’amore per Cristo, nello zelo per l’annuncio del Vangelo, nella dedizione alle comunità, nella elaborazione di efficaci sintesi di teologia pastorale”.
“San Paolo – ha proseguito il Pontefice - è esempio di sacerdote totalmente identificato col suo ministero – come sarà anche il Santo Curato d’Ars –, consapevole di portare un tesoro inestimabile, cioè il messaggio della salvezza, ma di portarlo in un “vaso di creta” (cfr 2 Cor 4,7); perciò egli è forte e umile nello stesso tempo, intimamente persuaso che tutto è merito di Dio, tutto è sua grazia”.
“L’amore del Cristo ci possiede – scrive l’Apostolo, e questo può ben essere il motto di ogni sacerdote, che lo Spirito ‘avvince’ (cfr At 20,22) per farne un fedele amministratore dei misteri di Dio (cfr 1 Cor 4,1-2): il presbitero deve essere tutto di Cristo e tutto della Chiesa, alla quale è chiamato a dedicarsi con amore indiviso, come uno sposo fedele verso la sua sposa”.
Il Papa invoca quindi l’intercessione della Vergine Maria, “perché ottenga dal Signore abbondanti benedizioni per i sacerdoti” durante quest’anno a loro dedicato:
“La Madonna, che san Giovanni Maria Vianney tanto amò e fece amare dai suoi parrocchiani, aiuti ogni sacerdote a ravvivare il dono di Dio che è in lui in virtù della santa Ordinazione, così che egli cresca nella santità e sia pronto a testimoniare, se necessario sino al martirio, la bellezza della sua totale e definitiva consacrazione a Cristo e alla Chiesa”.
“L’uomo è fatto per la vita” – ha affermato ancora il Papa salutando i fedeli francesi e riferendosi alla liturgia di questa domenica:
"Quiconque accepte de croire au Christ...
“Chiunque accetta di credere in Cristo e di fondare la sua esistenza sul suo amore – ha concluso – riceve da Lui la forza che fa vivere”.
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