domenica 28 giugno 2009

Il Papa agli Ortodossi: Noi ce la mettiamo tutta, anche sul Papato (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: A ORTODOSSI, "NOI CE LA METTIAMO TUTTA, ANCHE SU PAPATO"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 giu.

"La Chiesa Cattolica intende contribuire in tutti i modi che le saranno possibili al ristabilimento della piena unita'". L'impegno deciso e convinto della Chiesa Cattolica per l'unita' dei cristiani (che comporta anche la disponibilita' di Roma a affrontare insieme con le Chiese Ortodosse il "tema cruciale" del ruolo del Papato) e' stato ribadito con queste parole da Benedetto XVI durante il suo incontro con una delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, giunta in Vaticano in occasione della Solennita' dei Santi Pietro e Paolo. Festa che coincidera' con la chiusura dell'Anno Paolino
"La vostra presenza - li ha salutati il Pontefice - e' un segno di fraternita' ecclesiale", che testimonia l'impegno "nella ricerca della piena comunione" comune alle due Chiese.
Nell'occasione, il Papa ha rivolto, attraverso la delegazione ortodossa, un "saluto caloroso e fraterno nel Signore" al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. Da parte sua, ha assicurato, la Chiesa Cattolica sta compiendo ogni sforzo "secondo la volonta' di Cristo e l'insegnamento di San Paolo che ci ricorda che siamo stati chiamati 'a una sola speranza'".
In questa prospettiva il Papa guarda "con fiducia al positivo proseguimento dei lavori della Commissione internazionale mista per il dialogo teologico tra ortodossi e cattolici". L'atteso appuntamento si svolgera' ad ottobre a Cipro e affrontera' - ha sottolineato il Papa - "un tema cruciale per le relazioni tra Oriente ed Occidente, ovvero il 'ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel corso del primo millennio'.
Lo studio di questo aspetto - ha aggiunto - e' davvero indispensabile per poter approfondire globalmente tale questione nel quadro attuale della ricerca della piena comunione".
Quindi il Pontefice ha espresso l'auspicio "che le incomprensioni e le tensioni verificatesi tra i delegati ortodossi in occasione delle ultime sessioni plenarie di questa commissione siano superate nell'amore fraterno, in modo che il dialogo sia piu' pienamente rappresentativo dell'ortodossia".

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1 commento:

Caterina63 ha detto...

Quindi il Pontefice ha espresso l'auspicio "che le incomprensioni e le tensioni verificatesi tra i delegati ortodossi in occasione delle ultime sessioni plenarie di questa commissione siano superate nell'amore fraterno, in modo che il dialogo sia piu' pienamente rappresentativo dell'ortodossia".

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esatto, il problema riguarda più il mondo ortodosso che quello cattolico....Benedetto XVI fin dal principio del suo Pontificato ha ribadito l'importanza di ripartire tale primato legittimo alla luce dei primi secoli quando, appunto, tutta la Chiesa interpellava continuamente il vescovo di Roma per risolvere le discussioni che sorgevano in materia dottrinale...

Non è infatti Pietro che deve trovare un accordo con le "altre Chiese", al contrario, sono i vescovi e le Chiese che devono guardare a Roma quale modello lo dice questo la storia della Chiesa dei primi secoli, lo disse sant'Ireneo, lo affermarono i Concili...
La divisione subentra quando invece di guardare Roma quale modello e dunque ascoltare e seguire Pietro, si creano AUTOCEFALIE come è avvenuto nella Chiesa ortodossa, rifiutando Roma(=Pietro) quale legittimo e supremo Pastore della Chiesa visibile...

Fraternamente CaterinaLD