lunedì 29 giugno 2009

Il Papa: «La fede adulta è difendere la Chiesa» (Il Tempo)


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Il Papa: la fede adulta difende la Chiesa

Il Papa chiude l'Anno Paolino: La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso...E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo. È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una “fede adulta” (Monumentale omelia del Santo Padre)

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Il Papa: «La fede adulta è difendere la Chiesa»

Ci vuole «coraggio» non ad attaccare la Chiesa, ma a difenderla, a farne parte, a tutelarne gli insegnamenti, dall'inviolabilità della vita alla sacralità del matrimonio.
È questa la «vera fede adulta», ha affermato ieri sera Papa Benedetto XVI, concludendo, nella Basilica di San Paolo a Roma, l'Anno Paolino indetto per il bimillenario della nascita dell'Apostolo delle Genti. «La parola "fede adulta" negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso.
Lo s'intende spesso nel senso - ha osservato Ratzinger - dell'atteggiamento di chi non dà più ascolto alla Chiesa e ai suoi Pastori, ma sceglie autonomamente ciò che vuol credere e non credere».
«Una fede "fai da te", quindi. E lo si presenta come "coraggio" di esprimersi contro il Magistero della Chiesa - ha deplorato ancora - . In realtà non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso». «Coraggio - ha spiegato - ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo "schema" del mondo contemporaneo».
«Così - ha indicato - fa parte della fede adulta, riconoscere il matrimonio tra un uomo e una donna per tutta la vita come ordinamento del Creatore, ristabilito nuovamente da Cristo». In precedenza, al mattino, durante l'Angelus in piazza San Pietro, Benedetto XVI era tornato ad auspicare «un interiore rinnovamento» di tutti i sacerdoti «per una loro più forte e incisiva testimonianza evangelica nel mondo».
Citando proprio Paolo, Benedetto XVI ha sottolineato che l'amore di Cristo «ci possiede» e che il «presbitero deve essere tutto di Cristo e tutto della Chiesa, alla quale è chiamato a dedicarsi con amore indiviso, come uno sposo fedele verso la sua sposa». Ai tempi di Paolo, i presbiteri erano uomini coniugati ed anzi l'apostolo delle genti ne indicava le necessarie caratteristiche di buon marito e padre di famiglia, da qui l'esempio che faceva del parallelismo tra amore coniugale e amore verso Cristo. Sul celibato sacerdotale si è di recente riaperto il dibattito all'interno della Chiesa di rito latino e i preti austriaci hanno presentato al Papa una petizione che chiede aperture future. Sul tema, Ratzinger è intervenuto più volte in modo esplicito per riaffermare la scelta «radicale» del celibato, all'interno del rito latino.

© Copyright Il Tempo, 29 giugno 2009 consultabile online anche qui.

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