martedì 30 giugno 2009

Il dolore e la preghiera del Papa per il tragico incidente alla stazione di Viareggio (Radio Vaticana)


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Il dolore e la preghiera del Papa per il tragico incidente alla stazione di Viareggio

Il Pontefice “esprime profonda partecipazione al dolore che colpisce l’intera città”.
Sono le parole del telegramma di cordoglio, a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, con le quali Benedetto XVI si è rivolto oggi agli abitanti di Viareggio, la città toscana colpita poco prima della mezzanotte scorsa da un gravissimo incidente, costato la vita a 12 persone e il ferimento di altre 36, tra cui due bambini. Un treno merci che trasportava 14 cisterne piene di gas Gpl è deragliato nei pressi della stazione cittadina per il cedimento di uno dei carrelli del convoglio. La violentissima esplosione seguita all’incidente ha investito i caseggiati circostanti, provocando il crollo di due palazzine e la morte di numerosi inquilini, molti dei quali vittime di ustioni. Subito è scattato il piano di soccorso per i sopravvissuti, costretti a sfollare a centinaia. Il Papa ha invocato il “conforto” della benedizione divina per i parenti delle vittime e preghiere di suffragio per i defunti.

Tra i primi a intervenire in soccorso anche i Padri Francescani di una vicina parrocchia, come racconta al microfono di Luca Collodi, l’arcivescovo di Lucca, mons. Italo Castellani, subito accorso sul posto:

R. - Sono stato sul luogo della dramma, ci sono ancora dei resti fumiganti. Ho partecipato all’incontro con tutte le autorità, la situazione ha ovviamente il taglio della tragedia. Questa notte, appena successo il fatto, i sacerdoti di Viareggio si sono subito recati sul luogo. In particolare, la parrocchia di Sant’Antonio dei Francescani si trova ad appena a 200 metri dal luogo dell’esplosione: si sono prodigati in mezzo alla gente, per acoltarla e accoglierla. Ma in generale, la solidarietà è stata generosissima: i viareggini si sono mostrati subito accoglienti verso le famiglie colpite. Uno dei sacerdoti della parrocchia, un padre francescano, è anche cappellano dell’Ospedale Versilia. Mentre gli altri si prodigavano qui, nella zona del fatto, lui si è potuto spostare subito in ospedale e mi ha riferito purtroppo di aver visto alcune situazioni davvero drammatiche e nello stesso tempo è stato vicino ai familiari. Da questo momento in poi, come diocesi, come Caritas diocesana e Caritas locale, ci stiamo organizzando per vedere se ci sono delle necessità di accoglienza e con le nostre strutture cercheremo di fare il possibile.

D. - A questo punto, molti si chiedono perché succedono queste tragedie: errore umano, imponderabilità, che risposte possiamo dare?

R. - L’uomo è fragile, però resta l’uomo immagine di Dio. Questa è la verità più profonda scritta nel cuore dell’uomo, ed anche di fronte alle fragilità che fanno parte dell’errore umano - come non sembra in questo caso, per la verità, per quello che ho potuto capire - quando il non senso della tragedia, di fatto, ci raggiunge, ritorna fuori la promessa di Dio: “Chi crede in me non muore”. Quindi, l’orizzonte della Risurrezione è un orizzonte che ci aiuta a leggere la vita quotidiana, quindi anche la tragedia va letta alla luce della Resurrezione, della vita che non muore.

D. - Viareggio sta mostrando tutta la solidarietà possibile in un momento molto triste della storia di questa bella città della Versilia…

R. - Direi che è la qualità, la "cifra" del popolo viareggino, che a volte è un po’ scanzonato per il ben noto carnevale. Ma basta entrare poi dentro la cultura del viareggino e non c’è bisogno di scavare molto per cogliere proprio questa sua cifra di spontanea accoglienza, si solidarietà, che è scattata subito questa notte.

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