domenica 6 settembre 2009
Viterbo abbraccia il Pontefice (Cardinale)
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Viterbo abbraccia il Pontefice
Oggi Benedetto XVI nella «città dei Papi» e a Bagnoregio
DA VITERBO
GIANNI CARDINALE
Benedetto XVI visita oggi Viterbo, la città dei Papi dove si svolse il primo Conclave propriamente detto della storia e Bagnoregio, il borgo che ha dato i natali a san Bonaventura, dottore della Chiesa particolarmente caro all’attuale Pontefice.
L’arrivo del Papa , proveniente in elicottero dalla residenza estiva di Castel Gandolfo, è previsto per le 9. In auto il Papa transiterà davanti alla Cattedrale di cui benedirà le nuove porte di bronzo che il vescovo Lorenzo Chiarinelli ha voluto far rea- lizzare per ricordare l’evento della riunificazione di sei diocesi nell’unica di Viterbo, avvenuta nel 1986.
Nella Loggia del Palazzo dei Papi è previsto lo scambio dei doni con i saluti del vescovo e del sindaco della città, Giulio Marini. Viterbo, dicevamo, è definita la «città dei Papi» ed è nota per il primo Conclave della storia che nel 1271 – dopo 33 mesi di sede vacante – portò all’elezione del beato Gregorio X. Altri cinque Pontefici vi furono poi eletti, di cui quattro vi sono sepolti. Successivamente, alle 10.30, è prevista la celebrazione della Messa nella Valle Faul (nome curioso che sarebbe l’acronimo delle iniziali dei nomi dei quattro castelli che avrebbero dato origine alla città), su un grande palco su due livelli a forma circolare. La struttura di copertura è in legno lamellare e ha la forma di una conchiglia aperta. Sono previsti oltre 180 fra sacerdoti secolari e religiosi concelebranti, in rappresentanza delle oltre 90 parrocchie della diocesi. Dopo la concelebrazione eucaristica il Papa guiderà la preghiera mariana dell’Angelus. Quindi Benedetto XVI si dirigerà verso il Santuario della Madonna della Quercia, patrona principale della diocesi e durante il tragitto farà una breve sosta al Santuario di Santa Rosa, compatrona della città, e ne venererà le reliquie. Per l’occasione, nella piazza antistante, saranno presenti i «facchini » con la famosa «macchina» che giovedì sera, vigilia della festa della santa, è stata trasportata per le vie del centro.
Nella Domus attigua al Santuario della Madonna della Quercia, a poca distanza dalla città, è prevista una sosta per il pranzo e un breve saluto privato agli organizzatori della visita. Quindi, all’interno del Santuario, dove sono presenti le monache di clausura dei diversi monasteri presenti nella diocesi, Benedetto XVI si raccoglierà in preghiera davanti al Santissimo Sacramento e rivolgerà una preghiera alla Madonna di cui, nel Santuario, si venera una immagine «miracolosa» del XV secolo e «incoronata» nel 1984 da Giovanni Paolo II nell’ultima visita di un Pontefice nella città dei Papi.
Con questo atto finirà la tappa viterbese della visita e il Pontefice si trasferirà con un breve viaggio in elicottero a Bagnoregio dove invece Benedetto XVI sarà il primo successore di Pietro a mettervi piede. E non è un caso. Joseph Ratzinger è particolarmente legato a questo centro per via di san Bonaventura, il doctor Seraphicus , ministro generale dei Francescani e cardinale vissuto nel XIII secolo, sulla cui teologia della storia, nel 1957, scrisse la sua tesi di abilitazione all’insegnamento. Tesi recentemente ripubblicata in italiana dalle edizioni Porziuncola. Nella Concattedrale di San Nicola, Benedetto XVI venererà l’unica reliquia al mondo di san Bonaventura, il suo «santo braccio» (nel 1562 infatti il suo corpo venne bruciato dagli ugonotti nella piazza dei Cordeliers a Lione dove era morto ed era stato sepolto nel 1274 quando partecipava al Concilio che vi si celebrava). Prima di tornare a Castel Gandolfo, il Papa sarà salutato dal vescovo e dal sindaco Francesco Bigiotti e rivolgerà un atteso discorso che inevitabilmente avrà un sapore molto personale e che lo riporterà con la memoria agli anni fecondi della sua formazione accademica.
© Copyright Avvenire, 6 settembre 2009
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