domenica 22 novembre 2009

Benedetto XVI: Artisti, siate testimoni di speranza per l’umanità (Petrucci)


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INCONTRO DEL SANTO PADRE CON GLI ARTISTI: LO SPECIALE DEL BLOG

Benedetto XVI: Artisti siate testimoni di speranza per l’umanità

(Ornella Petrucci)

Roma, 21 nov (Velino)

“La via della bellezza ci conduce a cogliere il Tutto nel frammento, l’Infinito nel finito, Dio nella storia dell’umanità. Cari Artisti, voi siete custodi della bellezza. Siate perciò grati dei doni ricevuti e pienamente consapevoli della grande responsabilità di comunicare la bellezza, quali annunciatori e testimoni di speranza per l’umanità”.
Questi alcuni dei passaggi significativi del discorso con cui il Santo Padre Benedetto XVI ha accolto oggi nella Cappella Sistina artisti “appartenenti a Paesi, culture e religioni diverse, forse anche lontani da esperienze religiose, ma desiderosi di mantenere viva una comunicazione con la Chiesa cattolica e di non restringere gli orizzonti dell’esistenza alla mera materialità, ad una visione riduttiva e banalizzante”.
Un incontro per “rinnovare l’amicizia della Chiesa con il mondo dell’arte, un’amicizia consolidata nel tempo, poiché il Cristianesimo, fin dalle sue origini, ha ben compreso il valore delle arti” e che nel recente passato ha trovato nell’Incontro di Paolo VI con gli Artisti (7 maggio 1964) e nella Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti (4 aprile 1999), due momenti importanti a cui riallacciarsi.
Nell’incontro odierno voluto da S.E. Mons. Gianfranco Ravasi erano presenti esponenti della pittura, scultura e architettura come Ugo Nespolo, Mimmo Paladino, Arnaldo Pomodoro e Santiago Calatrava; scrittori come Alberto Bevilacqua (che ricorda di aver incontrato Paolo VI che invitò lui, “scrittore laico”, a scrivere un poemetto pubblicato sull’“Osservatore Romano” dal titolo “Esser Papa”), cantanti come Andrea Bocelli, Riccardo Cocciante, Antonello Venditti e Roberto Vecchioni, e esponenti di cinema, teatro e danza come Pupi Avati, Claudia Koll, Paolo Sorrentino e Irene Papas.
Per il maestro Gianluigi Gelmetti è stato un discorso di “grande spessore umano e spirituale”.
Per il regista Giuseppe Tornatore “una carezza in tempi di schiaffi”.
Raoul Bova ha accolto col sorriso e piena consapevolezza la responsabilità di “un lavoro di ricerca in parallelo con la fede”. Giacomo Poretti si è soffermato a riflettere sul passaggio in cui il Papa ha detto che “gli artisti sono persone gettate nell’abisso per portare brandelli di luce e di speranza, in particolare noi tre (riferendosi ai compagni Aldo e Giovanni, ndr) – ha affermato - cerchiamo di dare gioia e sorriso alle persone”.
Carla Fracci ha riconosciuto nelle parole del Papa “un supporto vero”.
Per Lino Banfi oggi è stato come vincere “un piccolo Oscar perché fra tanti – ha detto – il Papa si è fermato a salutare me”.
Claudio Baglioni se oggi avesse potuto parlare da vicino col Papa gli avrebbe portato una notizia: “Gli avrei detto che ieri all’inaugurazione dell’oratorio di Andria il suo saluto è stato accolto con entusiasmo dai giovani. Gli oratori – ha sottolineato - per me svolgono l’importante funzione di salvare tanti ragazzi dalla strada”. Con Claudio Baglioni il giovane figlio musicista Giovanni, colpito dalle parole sulla “dimensione spirituale delle bellezza”.
Infine Massimo Ranieri, entusiasta per la “generosità” del Papa e il “mecenatismo” della Chiesa, ha confessato che, se oggi avesse dovuto prendere la parola come nell’incontro al Quirinale, in questo periodo di crisi avrebbe detto: “Patetierno aiutaci tu (Padreterno, mettici tu una mano)”.

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