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INCONTRO DEL SANTO PADRE CON GLI ARTISTI: LO SPECIALE DEL BLOG
Intervista al cantautore dopo l'incontro nella Cappella Sistina
"L'arte può senza dubbio aiutare a vedere oltre le apparenze"
"L'artista rende visibile l'anima"
Cocciante e le parole del Papa
di ORAZIO LA ROCCA
CITTA' DEL VATICANO
"Parole alte, condivisibili, necessarie per tutti, e che fanno tanto bene all'arte e alla Chiesa". Elogio senza riserve per papa Ratzinger dal cantautore Riccardo Cocciante, uno dei 300 artisti presenti all'incontro con Benedetto XVI nella Cappella Sistina. "Il Pontefice ha invitato gli artisti a non avere paura della fede e a dialogare con la Chiesa. Nel mio piccolo, io sono pronto - spiega Cocciante - e confesso che da qulche tempo sto lavorando alla composizione di un testo di musica sacra cui mi sto dedicando con grande passione".
Maestro Cocciante, se lo aspettava un invito così deciso ai rappresentanti delle arti contemporanee da un papa teologo e visto da qualcuno come un nostalgico tradizionalista?
"Una piacevole sorpresa. Un incontro del genere bisognerebbe ripeterlo ogni anno per far capire che l'artista ha un compito importante, cioè quello di rendere visibile l'invisibile, l'anima, come ha detto il Papa. L'ho sempre detto, l'aspetto non è la cosa più importante dell'arte, la bellezza si vede quando c'è qualche cosa dietro l'anima. Penso che la Chiesa faccia questo da sempre, cioè è la rappresentante dell'anima in quel che dice e in quel che fa. E quindi sono fortemente convinto che questo legame tra Chiesa e artista deve consolidarsi sempre di più".
Il Papa ha invitato gli artisti ad aiutare la gente ad avvicinarsi a Dio, a trovare le strade della fede. Detta così può sembrare un'impresa difficile, forse utopica, ma lei la condivide?
"Non so l'artista con la sua arte può aiutare le persone a cercare la fede o a farle avvicinare a Dio. Non saprei cosa dire in proposito. Di una cosa, però, sono certo, e cioè che l'artista può aiutare a capire di vedere oltre le apparenze. E questo secondo me è già una ricerca, un passo che, ne sono certo, può orientare l'individuo verso la ricerca della fede"
Come va il suo lavoro di cantautore?
"Il mio lavoro va. Io come è noto non sono più cantante, anche se faccio delle esibizioni ogni tanto. Però riprenderemo tra poco Giulietta e Romeo. Continua così il mio lavoro nella musica. Ora compongo con più determinazione e sto scrivendo altre cose che saranno rese note spero in futuro prossimo".
Non pensa di potersi dedicare anche alla musica sacra?
"Certamente. E confesso che mi piacerebbe comporre anche qualche cosa a carattere religioso. E' un sogno che accarezzo da molto tempo e che farò tutto il possibile per vederlo realizzato, anche perché sono stato contattato anche dal Vaticano per fare una composizione sacra e da qualche tempo mi ci sto dedicando con grande impegno. E' una impresa non comune, alta, affascinante. Ci tengo molto. Sto progettando qualche cosa che spero di poter presentare in un futuro più o meno prossimo. Di più non posso dire anche per il rispetto di chi mi ha invitato a comporre una partitura religiosa".
Un suo giudizio sulla musica sacra contemporanea.
"E qui viene il difficile. Devo ammettere, mio malgrado, che sono molto perplesso sulle nuove arie che si sentono nelle Chiese, durante le celebrazioni, negli oratori... Secondo me le musiche sacre di oggi dovrebbero essere molto più curate, molto più belle come si faceva nel passato. Vedo, però, che ci manca sempre qualche cosa".
In concreto, cosa bisognerebbe fare per migliorare la musica sacra contemporanea? Potenziare le scuole di musica, i conservatori, elevare la didattica musicale?
"Bisognerebbe pensarci con più attenzione, a tutti i livelli, nella composizione, nella didattica, nello studio di settore, magari creando anche occasioni di dialogo e di confronto come quello di questa mattina che si è svolto col Papa. Naturalmente ne abbiamo bisogno tutti perché a ognuno di noi servono le grandi motivazioni, i grandi pensieri, al di là del contingente e delle vicende quotidiane. E questo incontro tra papa Benedetto XVI e gli artisti sento che è proprio un'occasione per ricominciare. E il mondo dell'arte, in tutte le sue espressioni, credo che sia pronto ad accogliere un invito che è arrivato da una istanza tanto alta, profonda ed eutorevole".
© Copyright Repubblica online, 21 novembre 2009 consultabile online anche qui.
Molto belle le risposte di Cocciante, meno alcune domande di La Rocca.
R.
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