sabato 21 novembre 2009
Il regista Tornatore: "Il discorso del Papa? Una carezza alla cultura in un periodo in cui questa riceve solo schiaffi"
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INCONTRO DEL SANTO PADRE CON GLI ARTISTI: LO SPECIALE DEL BLOG
Il Papa incontra 260 artisti in Vaticano
«La fede non sminuisce l'arte e il genio»
Da Benedetto XVI Banfi, Moretti, Terence Hill e Venditti
ROMA (21 novembre)
Udienza d'eccezione questa mattina per il Papa, che nella Cappella Sistina ha incontrato 260 artisti di ogni genere e credo, ai quali ha rivolto un «amichevole e appassionato appello» a comunicare speranza al mondo, senza temere che la fede sminuisca il loro genio o la loro arte.
All'invito, fortemente voluto da Benedetto XVI in continuità con la "Lettera agli artisti" di papa Wojtyla e nella «convinzione che solo la vera bellezza» possa ridare speranza ad un mondo in crisi, hanno risposto tanti artisti molto diversi tra loro per storia e formazione: da Nanni Moretti a Carla Fracci, da Raul Bova ad Arnaldo Pomodoro, dai Pooh a Terence Hill. Una trentina gli stranieri su un totale di 260.
«Solo arte e bellezza possono restituire libertà e speranza all'umanità». «Troppo spesso - ha detto papa Ratzinger - la bellezza che viene propagandata è illusoria e mendace, superficiale e abbagliante fino allo stordimento. Invece di far uscire gli uomini da sè e aprirli ad orizzonti di vera libertà attirandoli verso l'alto li imprigiona in se stessi e li rende ancor più schiavi, privi di speranza e gioia». Una speranza messa oggi a dura prova «da fenomeni negativi a livello sociale ed economico», e che solo arte e bellezza - afferma Benedetto XVI - possono restituire all'umanità.
Monsignor Ravasi saluta Terence Hill: «Don Matteo!». Al termine dell'incontro con gli artisti il presidente del Pontificio consiglio per la cultura, monsignor Ravasi, ha salutato uno per uno i 260 invitati.
Tra di loro anche Terence Hill, che Ravasi ha salutato con un divertito: «Don Matteo!». L'attore è interprete infatti della fortunata serie televisiva di cui è protagonista un sacerdote, appunto don Matteo. Anche Antonello Venditti, Giuseppe Tornatore, Franco Zeffirelli e Pupi Avati hanno stretto poi la mano a Ravasi e hanno ricevuto in dono la medaglia del Papa.
Tornatore: «Una carezza alla cultura in un periodo in cui questa riceve solo schiaffi». Per Giuseppe Tornatore il discorso di Benedetto XVI durante l'incontro con gli artisti è stato «una carezza alla cultura in un periodo in cui questa riceve solo schiaffi».
Il regista di Baaria ha trovato le parole del Papa «molto affettuose: ho apprezzato il suo valorizzare la ricerca costante verso temi che, anche se non sono determinati da un discorso di fede, sono ugualmente profondi».
Ugualmente colpito dal riferimento del Papa alla ricerca della vera bellezza è stato il regista de Il divo Paolo Sorrentino: «La bellezza intesa nel senso più profondo è bello che sia stata evocata più volte oggi in Vaticano, però è una parola inattuale, purtroppo, nell'altro Stato qua fuori, dove molti credono di poter vivere facendo a meno dei valori che evoca».
Scrittore iraniano con sciarpa verde: «L'ho indossata per portare qui la voce di un popolo che chiede libertà». Così lo scrittore iraniano Kader Abdolah ha spiegato ai giornalisti il motivo per cui ha voluto indossare una sciarpa di colore verde partecipando all'incontro del Papa con gli artisti. Lo scrittore che vive da anni in Olanda ha aggiunto di essere molto contento di avere raccolto l'invito del Pontefice e di avervi voluto portare un segno del suo popolo. Sedute in prima fila a rappresentare le donne durante l'incontro c'erano invece l'attrice spagnola Irene Papas e l'archistar angloirachena Zaha Hadid, autrice del progetto del museo romano Maxxi, recentemente inaugurato.
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