domenica 8 novembre 2009

Il solito Farinella: «Il crocifisso? È simbolo del fascismo. Togliamolo»

Chi ha voglia vada qui, gli altri si dilettino in altre letture.
Come un disco rotto e noioso (in modo ormai imbarazzante) questo signore continua a ripetere che "per fortuna Cei e Vaticano non sono la Chiesa e non la rappresentano, sono strutture di potere".
Che noia...che barba! Una cosa e' certa, pero', caro "don": di sicuro non e' Lei, Farinella, a rappresentare la vera Chiesa!
Caro card. Bagnasco, la fede dei semplici va protetta, come ci ha insegnato il Papa all'udienza generale!

11 commenti:

mariateresa ha detto...

credo, in assoluta calma e franchezza, che son Farinella dovrebbe andare a zappare. oppure a servire in una osteria dove capita di sentire le bestemmie.

stavros ha detto...

Tra le altre amenita' del Farinella,c'e' quella,favorita peraltro dall'ignoranza dei piu'(in cui purtroppo comprendo gli "esperti" di cose vaticane!),che fa risalire il crocifisso nei luoghi pubblici al Concordato del '29,mentre e' frutto di una legge del 1908,emanata ai tempi di Giolitti nel clima del famoso "patto Gentiloni"(volto a favorire,come noto,il coinvolgimento dei cattolici nella vita del Paese),legge che determino' la spaccatura della Massoneria(piazza del Gesu' e Palazzo Giustiniani)che tuttora permane!Ma tant'e',a forza di ripetere inesattezze,queste diventano "verita' storiche"!Con la Cappella Paolina(ricordate la confusione di Magister tra quella del Quirinale e quella del Vaticano?)avviene la stessa cosa(ma come?l'ha detto Magister!)!C'e' ancora gente in giro (i piu'!)che bevono la bufala (questa creata ad arte nel mondo anglomassonico)secondo la quale risalirebbe al Concilio di Trento il riconoscimento dell'anima alle donne!!!

Raffaella ha detto...

Grazie, Stavros!
C'e' proprio un articolo di Avvenire sull'argomento.
R.

sonny ha detto...

Credo in assoluta calma e franchezza che don Farinella dovrebbe andarsene a quel paese. Che schifo!

stavros ha detto...

Il dramma non e' Farinella(ogni epoca della Chiesa ne ha avuto qualcuno...).La tragedia e' che Farinella dice cose che,in parte,sono sottintese a cio' che pensano tanti Vescovi.E qualcosa ogni tanto ne traspare.Una fra tutte accomuna costoro:l'avversione luciferina a tutto cio' che e' Tradizione.Da qui la profonda e malcelata antipatia per il grande Benedetto.

euge ha detto...

Sarebbe ora che questo farinella venisse ridotto allo stato laicale una volta per sempre.

Queste, sono le mele marce che rovinano la chiesa ed offendono Nostro Signore.

Caro farinella vada a fare il politico fare il sacerdote non è cosa per lei. Lei non sà neanche cosa vuol dire amare Cristo se parla del crocefisso come simbolo fascista.
La Congregazione per la Dottrina della fede che fa dorme?
VERGOGNA

euge ha detto...

Caro card. Bagnasco, la fede dei semplici va protetta, come ci ha insegnato il Papa all'udienza generale!
Pubblicato da Raffaella a 8.12


Hai ragione Raffaella ma, Bagnasco si è desolatamente assuefatto all'andazzo sconclusionato della cei. Che tutto fà tranne che difendere la fede dei semplici contro gli attacchi ferneticanti di questi sedicenti sacerdoti.

Anonimo ha detto...

Crocefisso simbolo fascista?

farinella vaneggia ........... forse non si rende conto dell'eresia che ha sparato!

gianniz ha detto...

Purtroppo queste "farinelle", come qualcuno ha già detto, sono mescolate alla "farina" e inquinano il pane. Lo rendono spesso immangiabile (soprattutto, per coloro che non hanno ancora i denti o li hanno "traballanti").
Mi chiedo, sempre, come è possibile che un sacerdote (un sacerdote!), o pseudo tale, possa dire queste scemenze e usare queste parole così volutamente sporche. Come se il crocefisso fosse nato negli anni venti/trenta!
Dio lo perdoni, ci perdoni, per questa nostra ottusità, questa "sua" (di Farinella) cecità. Gerico gli è davvero lontana, nonostante il Maestro gli sia così, vicino. Quasi a portata di mano!

azzeccagarbugli ha detto...

mi chiedo perché, in replica a don Farinella, si debba sentire il parere di un politico: sinceramente preferirei la replica, da pari a pari, di un altro sacerdote.
Il trafiletto del "don" l'avevo già intravisto girellando ieri sera in rete e non mi ha certo stupito, più che altro mi indispettisce lo spazio che immancabilmente trovano questi soggetti, in luogo di innumerevoli altri che si prodigano per la fedeltà a Cristo e alla Chiesa invece che buttarla sempre e solo in politica. Tipica, poi, la tecnica di provare a convincere a cancellare la presenza di Cristo nel mondo e nella storia sostenendo che è così che farebbero i "veri cattolici". Tipica di chi, dovremmo saperlo, visto che sono duemila anni che ci prova.

gemma ha detto...

don Farinella è uno di quelli che si sente animato da passione evangelica che non riconosce alla chiesa ufficiale ma solo a quella che dissidente e di cui si pone come testimone. In alcun messaggio di Gesù è però presente il giudizio quasi di odio che traspare da alcuni suoi ragionamenti e nemmeno un lascito che possa far pensare alla politica come principale strumento evangelico. Non si può disconoscere la croce solo perchè qualcuno ne ha abusato in modo negativo. Mi dispiace, ma i provocatori alla fine non seminano mai amore e all'atto pratico finisce per non esserci differenza fra provocazioni di destra e di sinistra