giovedì 29 gennaio 2009

Rosen: "Il danno non è ancora sanato ma il dialogo con Roma proseguirà"

Clicca qui per leggere l'intervista di Elena Polidori.

4 commenti:

euge ha detto...

Ma quale danno? Ma per favore ancora co sta polemica? Ma allora le parole di ieri non sono servite a nulla? Ma che cosa si pretende che il Papa si metta in ginocchi?
Ma per favore non siamo ridicole ed assurdi.

Anonimo ha detto...

Buon giorno a voi, come mi sembra di aver capito, il problema che esiste ancora per alcune Comunità Ebraiche è che esse partono dal presupposto di fondo (secondo me infondato) che la Fraternità di S. Pio X abbia fra i suoi capisaldi l'antisemistismo. La Chiesa, secondo queste Comunità Ebraiche, avrebbe dovuto, in questo caso, sacrificare il perseguimento dell'unità dei cristiani, riconoscendo l'antisemitismo di fondo della Fraternità e mantenedo pertanto la sconubica per quei vescovi ordinati da Mons. Lefebvre. E' innegabile che Giovanni Paolo II adottò quest'ultima opzione. Invece, Papa Benedetto, come è noto, ha fatto dell'obiettivo della realizzazione dell'unità dei cristiani uno dei capisaldi del proprio Pontificato. Verosimilmente questa sua spiccata sensibilità a questo grave problema è dovuta al fatto di essere tedesco, e quindi (a differenza di Giovanni Paolo) di aver vissuto da vicino il dramma della separazione di cristiani. Carla

Raffaella ha detto...

Ma la scomunica non fu comminata per le presunte idee antisemite della Fraternita'.
R.

Anonimo ha detto...

Infatti, la scomunica fu comminata "per quei vscovi" in quanto "ordinati" da Mons. Lefebvre, il quale era in posizione irregolare (di fatto scismatica). Quindi, la posizione di difetto era nell' "ordinante", non negli ordinati . Scusate, nel precedente post ho espresso questo concetto veramente in modo criptico....Ma le Comunità Ebraiche hanno sempre insistito dal canto loro, che l'antisemitismo era un connotato essenziale della Fraternità.