giovedì 29 gennaio 2009

Le parole del Papa non sono servite a nulla. Il Rabbinato di Gerusalemme annulla l'incontro cattolici-ebrei

Senza parole...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma cosa pretendevano scusate????? Più di quello che è stato detto?

Adesso si sta esagerando. Questo dimostra una sola cosa che non vogliono il dialogo. Basta saperlo io davero non ci perdo il sonno!

Anonimo ha detto...

C'è un tarlo che mi rode un tutta questa faccenda.
Perché nessuno chiede a questi grandi rabbini così sensibili (e agli esimi giornalisti che hanno sparato a zero sulla decisione papale), per quale ragione non hanno gridato allo scandalo subito dopo l’intervista di Williamson, a novembre? Perché questa aberrante intervista è diventata “aberrante” solo dopo il perdono del Santo Padre ai lefèburiani? A novembre o a dicembre le assurde dichiarazioni di Williamson non erano forse altrettanto ed espressamente antisemite? Perché a novembre o a dicembre nessuno ha chiesto le scuse a Williamson? Perché in quel momento nessuno né rabbino, piccolo o grande, né giornalista, che io sappia, ha stigmatizzato questo vescovo chiacchierone!
Dopo avere taciuto per due mesi, in presenza di un atto di misericordia che cancella una scomunica nei confronti di una comunità, senza sforzarsi di cogliere in alcun modo il significato ecclesiale di questo gesto, facendo, anzi, di ogni erba (storia, religione o quantaltro...) un fascio, si coglie “l’occasione”… Ci si ricorda di quell’intervista taciuta e si chiede conto a chi di “conti” non ne ha. Si chiede al Papa di chiedere perdono per aver perdonato e di stigmatizzare un vescovo che non è e non è mai stato in comunione né con la Chiesa Cattolica né con il Papa (e non si sa se lo sarà mai)?
Le dichiarazioni di Williamson sono “ assurde”, ma la pretestuosità di questa polemica non lo è meno.

Palesi, invece, restano le debolezze del “team” (è un team?) dei collaboratori più stretti di Papa Benedetto. Troppi problemi si sono riscontrati e continuano a riscontrarsi. L’ufficio stampa sembra non esistere; rilascia dichiarazioni col contagocce, in ritardo e con un linguaggio minimal/criptato. I dicasteri di curia sembra abbiano preso lezioni dai “capponi” di Renzo. La Segreteria di Stato, c’è? Mah!!

Benedetto XVI, questo Papa illuminato e illuminante, che dice verità profonde in modo lineare, che riassume nella sua figura la mitezza, la pazienza, la serenità… "evangeliche" mette pezze qua e là, esponendosi di persona, ma, gira e rigira, esce sempre con le ossa rotte. Resta sempre imbrattato dalla cattiva gestione di questo o di quello.
Risultato: la gente non riesce ad apprezzare la forza di questo Papa. Chi lo vuole conoscere deve fare le contorsioni, andare alla ricerca di fonti dirette rifiutando ogni mediazione. E gli altri? Quelli che si accontentano dei titoli dei giornali, dei resoconti dei TG?

A Giovanni Paolo II hanno sparato, ma Benedetto viene lentamente soffocato! Altro che dialogo!

Anonimo ha detto...

Anonimo le deduzioni del tuo post anche se dolore sono condivisibili al massimo. Il fatto che l'intervista sia diventata aberrante di colpo dopo tanti mesi è facile da comprendere per danneggiare il Papa, che revoca la scomunica anche ad un negazionista ergo il Papa ce l'ha con gli ebrei.
La scomunica peraltro, era stata comminata non certo per le idee de vescovo in questione, ma, per essere stato ordinato tale, senza l'assenzo del Papa. Gli altri due tasti dolenti sono la Sala stampa inesistente e su quello sono d'accordo e la Segreteria di Stato che tutto fa tranne quello che dovrebbe fare. Non un comunicato, mai parole ferme e decise sempre tutto lasciato nel vago e lasciare nel vago risposte a certe bombe diventa controproducente soprattutto, per Benedetto XVI. evidentemente, a qualcuno va bene così ma a noi fedeli no! Perchè e bene che in Vaticano sappiano
CHE NOI VOGLIAMO BENE A BENEDETTO XVI CHE NONOSTANTE SIA CIRCONDATO DA LUPI E DA COLLABORATORI CHE TALI NON SONO, CONTINUA LA SUO FERMO CAMMINO DI SUCCESSORE DI PITRO E VICARIO DI CRISTO SENZA TENTENNAMENTI O CEDIMENTI AI POTERI OSCURI DELLA CURIA.