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Riceviamo e con grande gratitudine pubblichiamo questa bella riflessione di Salvatore Izzo alla catechesi di oggi.
Bellissimo il riferimento al "pro multis" non notato dagli altri commentatori.
R.
PAPA: SACRIFICIO DI GESU' FU ATTO LIBERO CHE INTERPELLA LIBERTA'
(AGI) - CdV, 8 apr.
di Salvatore Izzo
Il sacrificio di Gesu' che ha accettato di morire in Croce, nel modo cioe' piu' umiliante, "non e' stato frutto di un meccanismo oscuro o di una cieca fatalita', ma una libera scelta".
Lo ha ricordato oggi Benedetto XVI sottolinenado che "Gesu', pur essendo Dio, non volle fare delle sue prerogative divine un possesso esclusivo; non volle usare il suo essere Dio, la sua dignita' gloriosa e la sua potenza, come strumento di trionfo e segno di distanza da noi".
Al contrario, "svuoto' se stesso assumendo la misera e debole condizione umana". in proposito il Papa ha citato San Paolo, per il quale "la forma divina si nascose in Cristo sotto la forma umana, ossia sotto la nostra realta' segnata dalla sofferenza, dalla poverta', dal limite umano e dalla morte".
"Tutto questo il Signore dell'universo lo ha compiuto per amore nostro", ha esclamato il Pontefice. "Per amore ha voluto svuotare se stesso e farsi nostro fratello; per amore ha condiviso la nostra condizione, quella di ogni uomo e di ogni donna", ha continuato il Papa teologo, parlando a braccio dell'umilta' "del Figlio di Dio, che ha assunto tutte le debolezze umane ed e' disceso fino all'ultima profondita', scegliendo la morte in croce, a cui e' seguita l'esaltazione, la vera gloria della Risurrezione.
Invitando poi i circa 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro "a vivere intensamente il Triduo Santo, per essere sempre piu' partecipi del Mistero di Cristo", il Papa ha rilevato che il sacrifico di Gesu' - liberamente accettato - chiama in causa anche la nostra liberta', ricordando il mistero dell'Eucaristia, del suo sangue cioe' "versato per molti".
In proposito e' noto che Papa Ratzinger ritiene che nella celebrazione della messa l'odierno "per tutti", in uso da oltre trent'anni, debba essere sostituito con la formula "per molti", piu' aderente al testo latino del Missale Romanum, che recita "pro multis". Cio' aiuta a chiarire che "la salvezza non arriva in modo meccanico, senza la volonta' o la partecipazione di ciascuno".
Del resto, il testo dei Vangeli sinottici e' concorde nel fare uno specifico riferimento a 'molti'. Oggi il Papa teologo ha insistito nella direzione della responsabilita' di ciascuno nell'accettare il sacrificio salvifico di Cristo anche ricordando che "Gesu' sara' in agonia fino alla fine del mondo: non bisogna dormire durante questo tempo - ha esortato il Pontefice - ma con coraggio portare ciascuno la sua croce". "Ave o Croce - ha concluso - unica speranza".
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