mercoledì 15 aprile 2009
Nuovo ambasciatore Usa presso la Santa Sede: no a Caroline Kennedy, favorevole ad aborto ed eutanasia (Galeazzi)
Vedi anche:
Il presidente Usa non ha ancora capito quale chiesa guardare (Volontè)
La provocazione del Papa al cuore del sacerdozio: Quella domanda della gente di preti «innamorati» (Don Salvatore Giuliano)
Difesa di Nietzsche. Se Dio è morto i killer sono molti (Veneziani)
La Pasqua, la storia e la "fissazione" di Papa Ratzinger (Il Riformista)
Compleanno del Santo Padre: la promessa da ragazzo e le sofferenze di oggi (Salvatore Izzo)
Il Papa e Nietzsche, duello tedesco (Vecchi)
Fedeli di tutto il mondo ai riti della notte santa e della domenica di Pasqua (Osservatore Romano)
Il patriarca di Gerusalemme, Twal: «Perché il Papa viene tra le nostre ferite» (Missionline)
Viaggio del Papa in Africa, i Lefebvriani denunciano: "linciaggio mediatico contro Benedetto XVI"
Messaggio "Urbi et Orbi" del Santo Padre: la "censura mediatica" dei giornaloni
Il manifesto di Papa Ratzinger: "Così prenda inizio la trasformazione del mondo" (Magister)
La Chiesa celebra l'Ottava di Pasqua ripetendo con il Papa il grido di gioia: "Cristo è veramente risorto!" (Radio Vaticana)
Il Pontefice prega per i terremotati e prepara il viaggio all’Aquila (Giansoldati)
Pasqua, povertà, pace: le tre "p" di Papa Ratzinger (Accattoli)
Cina: Quando la persecuzione dei cristiani si può sconfiggere dal basso (José Luis Restan)
Il coraggio di ricostruire: l'invito di Benedetto XVI ai terremotati dell'Aquila (Monteforte)
Messaggio Urbi et Orbi, il commento del biblista José Miguel Garcia: nel Vangelo sono raccontati fatti oggettivi (Fazzini)
Il Papa: la Risurrezione non una favola ma storia. Nel saluto all’Italia il pensiero ai terremotati d’Abruzzo (Mazza)
Voci dal terremoto. Cristo ha messo le tende ad Onna (Brasioli)
Nuova forte scossa ieri sera in Abruzzo. Oggi la visita del card. Bagnasco. La Cei stanzia altri due milioni di euro
Prof. Joseph Ratzinger: Non fa parte della rivelazione cristiana solo la parola di Dio, ma anche il silenzio di Dio (Da Introduzione al Cristianesimo)
Il Papa: Non siamo fuori dalla storia. La resurrezione è nella vita di ogni giorno (Doldi)
Il discorso di Benedetto XVI sul preservativo è semplicemente realista (Le Monde)
Che si smetta di deformare le parole del Papa! (Michel Viot per "Le Monde")
La scultura "artistica" di Mons. Di Falco (Cristo sulla sedia elettrica): il commento di Francesco Colafemmina
Assurdità in Francia: Cristo sulla sedia elettrica (non sulla Croce)
Cardinali in pensione? Un'impresa. Quanto è difficile per la Santa Sede ringiovanire i ranghi (Bevilacqua)
Corrado Augias fa il teologo ma dimentica il catechismo (Socci)
Max vola con il Papa. Bellissima intervista all'autrice del libro, Jeanne Perego
L'opposizione romana al Papa secondo l'abbé Barthe. Quinta parte (Messainlatino)
Max e Benedetto. Un passero solitario racconta la giornata del Papa: il nuovo libro di Jeanne Perego
Un Papa di lungo periodo (Le Figaro)
200 MILA FEDELI IN PIAZZA S. PIETRO E DINTORNI PER IL MESSAGGIO URBI ET ORBI DEL PAPA (Izzo)
Il Papa teologo: «Senza risurrezione non ci sarebbe speranza» (Vecchi)
FESTIVITA' PASQUALI 2006-2009: LO SPECIALE DEL BLOG
IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE AI VESCOVI CATTOLICI SULLA REMISSIONE DELLA SCOMUNICA AI QUATTRO VESCOVI "LEFEBVRIANI"
Stop del Vaticano alla figlia di JFK
Caroline Kennedy definita "troppo liberal", bocciata la sua candidatura ad ambasciatrice
GIACOMO GALEAZZI
CITTÀ DEL VATICANO
Avvocato, cresciuta nella più nota famiglia cattolica degli Stati Uniti, un’educazione nel Collegio del Sacro Cuore in Massachusetts, scrittrice.
Un profilo sicuramente adatto a ricoprire un ruolo delicato come quello di ambasciatore americano presso la Santa Sede. Ma neppure il cognome altisonante le ha aperto un varco Oltretevere: Caroline Kennedy, figlia di JFK e grande supporter di Obama durante la campagna elettorale per le presidenziali, non è gradita in Vaticano.
E’ troppo liberal, perché è favorevole alla libera scelta su staminali, aborto, eutanasia. Dunque «non è la persona adatta a dialogare con la Chiesa sulle questioni eticamente sensibili». Obama come Sarkò: la Santa Sede dice no a Caroline Kennedy e rigetta la proposta arrivata da Washington con la certezza del gradimento.
Se per l’investitura dell’ambasciatore in Vaticano il presidente francese ha incassato dodici mesi di no a candidati gay, protestanti, divorziati o «inadatti per ragioni personali o situazioni matrimoniali irregolari» (poi, «nomen omen», è stato scelto Lefebvre, omonimo dell’arcivescovo scismatico), non va meglio al suo collega statunitense, non a caso ancora in attesa di udienza Oltretevere durante il G8 di luglio in Sardegna. Un intoppo diplomatico tanto più grave, in quanto è esploso mentre i vescovi Usa tuonano quotidianamente contro il nuovo corso di Washington.
La Curia, su sollecitazione dell’episcopato americano in rotta con i credenti «pro choice» su aborto, eutanasia e staminali embrionali, ha riservatamente negato il proprio «placet» all’indicazione di Caroline, figlia del primo e finora unico inquilino cattolico della Casa Bianca. Una decisione unilaterale che, in base ad una convenzione diplomatica di mezzo secolo fa, non richiede spiegazioni ufficiali. Non è l’erede del clan Kennedy la figura-ponte, la cattolica «pro life» (ammesso che tra i democratici ce ne siano) che la Santa Sede attende per riprendere il dialogo dopo anni di «filo diretto» nell’era Bush. Un grattacapo non da poco per l’uomo più potente del mondo. Come sostituta della «teocon» Mary Ann Glendon, introdotta nei Sacri Palazzi al punto da guidare delegazioni vaticane alle conferenze internazionali e da essere cooptata nelle accademie pontificie, la Segreteria di Stato retta dal cardinale Tarcisio Bertone non gradisce una super-attivista della campagna elettorale di Obama, giocata in antitesi alle gerarchie ecclesiastiche su scienza e morale.
Si ripete così il copione di un anno fa, quando Parigi non trovava un ambasciatore eterosessuale e monogamo da inviare in Vaticano. E, non riuscendo l’Eliseo a insediare un nuovo rappresentante diplomatico presso la Santa Sede, si incappò in una «prima volta» che fece scalpore.
Benedetto XVI, infatti, visitò la Francia accompagnato da un semplice segretario di ambasciata, Pierre Clochard.
Un’anomalia passata tutt’altro che inosservata nel protocollo diplomatico e che ora finisce in secondo piano per le «difficoltà» di Obama. Finora nessuno dei candidati scelti dalla Casa Bianca è apparso adatto al Vaticano. Un percorso in apparenza semplice (considerato il gran numero di personalità cattoliche in vista negli Usa) ma che si sta rivelando irto di ostacoli. Il problema della sede «vacante» è stato richiamato un mese fa dal portavoce papale padre Federico Lombardi di fronte all’ipotesi di un incontro tra il Pontefice e Obama. Quale ambasciatore degli Stati Uniti in Vaticano, la nuova amministrazione voleva qualcuno, anche al di fuori della diplomazia, che potesse dare lustro al Paese e la primogenita di Jfk sembrava corrispondere all’identikit. Nei Sacri Palazzi si sottolinea che «in un momento di tensione sui temi eticamente sensibili, è preoccupante che l’ambasciata Usa presso il Vaticano non abbia un titolare». Ma Sarkò e Obama non sono gli unici.
Anche con l’Argentina, sotto il pontificato di Joseph Ratzinger, si è registrata la medesima impasse per il no vaticano all’ex ministro della Giustizia, Alberto Iribarne, divorziato e fautore delle iniziative legislative sull’aborto e la contraccezione.
Un po’ come l’altro candidato Usa bocciato dalla Curia, cioè Douglas Kmiec, il boss cattolico del Partito democratico che spalleggia Obama nei finanziamenti alla ricerca sulle staminali embrionali e alle Ong abortiste.
«Senza ambasciatore, nessuna udienza al presidente Usa per il G8», spiegano Oltretevere, dove accresce l’imbarazzo anche l’invito a metà maggio a Obama da parte della Notre Dame, università cattolica dell’Indiana, che ha già scatenato le proteste delle diocesi d’America.
© Copyright La Stampa, 15 aprile 2009 consultabile online qui.
Ci sara' pure un candidato adatto...Obama potra' trovarlo sicuramente visto che in tanti non cessano di decantarne le qualita' pragmatiche.
O sbaglio?
R.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
15 commenti:
Potrebbe confermare la prof. Glendon, non ti pare? Malgrado sia repubblicana e scelta un anno fa da Bush. Dubito che fra i liberal democratici esista il candidato ideale.
Alessia
queste sono discriminazioni medievali!!
Io la chiamerei rarissima coerenza del XXI secolo!
Cara Alessia, anche io lascerei la Glendon.
R.
facile dialogare con chi la pesa come noi su tutto.
L'ambasciatore non dialoga...fa da tramite!
R.
fa da tramite con chi si dialoga. non cavilliamo.
Difficile fare capire un punto di vista se non lo si condivide per principio...
R.
Persino Zapatero è riuscito a trovare un candidato gradito.
Possibile che non Obama non riesca a trovarlo?
Antonio
Tra l'altro l'ambasciatore spagnolo è sì socialista ma fervente cattolico e quand'era deputato ha sempre votato contro le famose leggi zapateriane(è quindi una sorta di Binetti al maschile).
E' fondamentale che l'ambasciatore abbia affinità con il Paese in cui si reca,altrimenti se fosse stato uno sfegatato anticlericale a quest'ora Spagna e Vaticano da tempo avrebbero rotto i rapporti diplomatici.
Inoltre anche il Nunzio in Spagna e in genere il Vaticano hanno sempre tenuto un'atteggiamento molto più morbido rispetto a quello dei vescovi spagnoli.
Antonio
ecco... e se in spagna avessero rifiutato il nunzio perchè è contrario ai matrimoni omosessuali?
Si puo' rifiutare un nunzio apostolico?
R.
ci sono ambasciattori presso la santa sede che pensano che il papa non sia il vicario di cristo, alcuni non credono nemmeno che cristo sia il messia, e rifiutiamo la kennedy perchè è un po' liberal....
la noto solo io l'incoerenza?
Non si può pretendere di avere un ambasciatore cattolico da Paesi dove i cattolici non ci sono.
Per gli USA il caso è diverso.
Nei limiti del possibile sono sempre stati nominati persone molto gradite alla Santa Sede.
Tra l'altro poi gli Usa hanno cominciato a inviare ambasciatori in Vaticano solo dagli anni 80'.
Neanche JFK ce li mandò,anzi...
Antonio
Non la noti solo tu, Raffaella. Sarebbe come mandare in Cina un ambasciatore che non parla il cinese o come mandare in India uno che "pensi peste" e corna degli induisti o in un paese islamico qualcuno che pensa che gli islamici siano dei fuori di testa e organizzi dei meeting contro di loro ecc. ecc. ecc.
Posta un commento