martedì 19 maggio 2009

La scorrettezza del cardinale Martini: accostare la revoca della scomunica ai Lefebvriani al problema dei divorziati risposati (Corriere)


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Clicca qui per leggere lo stralcio della conversazione del cardinale Martini con Don Verzè.
Il Corriere della sera presenta alcune frasi del cardinale come se fossero "rivoluzionarie".
Niente di tutto cio': si tratta di concetti gia' espressi e non certamente contrari alla dottrina della Chiesa.
Nessuno stupore, quindi, almeno da parte mia.
Non mi piacciono alcune affermazioni di Verzè, ma non intendo commentare.
Mi interessa piuttosto una scorrettezza del cardinale Martini che mi delude profondamente per la confusione che potrebbe generare.
Ecco il passaggio
:

"Io mi sono rallegrato per la bontà con cui il Santo Padre ha tolto la scomunica ai quattro vescovi lefebvria­ni. Penso, però, con tanti altri, che ci sono moltis­sime persone nella Chiesa che soffrono perché si sentono emarginate e che bisognerebbe pensare anche a loro. E mi riferisco, in particolare, ai di­vorziati risposati"

Il problema, difficile e drammatico, dei divorziati risposati non c'entra assolutamente nulla con la revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani.
Mi stupisco che Martini faccia le stesse considerazioni di Kung o di Mancuso secondo i quali, revocata la scomunica, ora il Papa dovrebbe aprire anche ai teologi della liberazione e, appunto, ai divorziati risposati.
Non e' accettabile questo discorso per un semplice motivo: i divorziati risposati non possono ricevere la Comunione ma non sono, e non sono mai stati, scomunicati.
Il discorso vale anche per i teologi della liberazione.
Accostare la condizione dei divorziati risposati a quella dei Lefebvriani genera solo confusione visto che questi ultimi, al contrario dei primi, furono scomunicati perche' Mons. Lefebvre ordino' vescovi senza il consenso del Papa.
Qui siamo su due livelli diversi e tentare di mettere le due situazioni sullo stesso piano non solo e' scorretto ma puo' generare dubbi nella fede dei semplici.
Nulla comunque di particolare, nessuna rivoluzione, nelle parole del cardinale Martini.
Anche l'allora cardinale Ratzinger si pose piu' volte il problema dell'ammissione dei divorziati risposati alla comunione, ma, come Papa, non puo' prescindere dal Sinodo sull'Eucaristia del 2005, nel quale la maggioranza schiacciante dei vescovi si oppose a questa possibilita'.
Si vedano questi post:

Papa Benedetto XVI sui divorziati risposati: "Da Prefetto della CDF ho invitato i vescovi a riflettere sull'invalidità di un sacramento celebrato senza fede ma..."

Comunione ai divorziati risposati...che cosa insegnava Giovanni Paolo II? E Benedetto XVI? Ecco i testi...

Non e', quindi, solo il cardinale Martini ad avere dei dubbi ed a porsi il problema della condizione di questi nostri fratelli cattolici.
Per quanto riguarda il celibato dei preti, non credo proprio che la sua abolizione risolverebbe il dramma della carenza di sacerdoti.
Se cosi' fosse, i Protestanti vivrebbero una enorme fioritura ma non e' cosi'...
Come giustamente riconosce il cardinale Martini, affermando: "sono certo che ci saranno sempre molti che sce­glieranno la via celibataria. Perché i giovani sono idealisti e generosi", i ragazzi sono attratti dalla radicalita' del Vangelo.
Lo stesso Benedetto XVI, ricevendo i Francescani il 18 aprile scorso, disse: "Così il Poverello è diventato un vangelo vivente, capace di attirare a Cristo uomini e donne di ogni tempo, specialmente i giovani, che preferiscono la radicalità alle mezze misure".
Penso che la Chiesa (non il Papa che ha gia' capito tutto eheheheh) dovrebbe riflettere su una semplice domanda: perche' i giovani, che hanno ricevuto il dono della vocazione, non sono attratti dagli ordini "classici" (Gesuiti, Salesiani...) ma da quelli piu' "radicali"?
E' un dato di fatto che i seminari tradizionalisti e le congregazioni femminili piu' "stringenti" non conoscono crisi di vocazioni.
Perche'?
Ecco la ragione per cui e' improcrastinabile iniziare i colloqui dottrinali con la Fraternita' San Pio X e valorizzare Congregazioni gia' in comunione con Roma, come l'Istituto del Buon Pastore e la Fraternita' di San Pietro.
In ogni caso, a parte la scorrettezza di cui ho detto, non mi pare che il cardinale Martini abbia detto cose rivoluzionarie, anzi...
Scusate la lunghezza del post :-)

R.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi stupisce che all'accoppiata Martini/Verzè non si sia aggiunto anche Vito Mancuso. I tre personaggi hanno moltissimo in comune.
Alessia

Anonimo ha detto...

Sul celibato dei preti ecco una risposta dal presidende del CELAM:
Il celibato non è in discussione.
Sul blog messa in latino
Alessia

Anonimo ha detto...

Per fortuna che il Vero e Grande Protagonista nel Conclave è stato, è e sarà lo Spirito Santo.
Senza la sua Forza e Luce ci saremmo trovati un altro papa amicone di martini, mancuso, Verzè, Augias, Kasper, e compagni olandesi, belgi,

Anonimo ha detto...

Il fatto che la tesi del Cardinale Martini sia nota non la rende percio' dottrinalmente corretta.

Anonimo ha detto...

A parte la concezione "Politica" della Chiesa che spiega la scorrettezza iniziale, sembra che il Card.Martini, Don Verzè e gli altri non vogliano ma accettino l'eutanasia del cattolicesimo.

euge ha detto...

Mi stavo preoccupando perchè ancora l'esimio non si era pronunciato ed eccomi accontentata.
Cara Raffaella non perdo neanche tempo a soffermarmi sull'articolo in questione ma, anche io mi domando che attinenza ci possa essere tra la questione dei lefevriani e la questione dei divorziati risposati. Caro anonimo, credo che sapendo come tivava l'aria lo Spirito Santo è sceso in picchiata quel 19 Aprile 2005 per grazia di Dio......! sennò a quest'ora credo che la Barca di Pietro sarebbe già sul fondo del mare.

Anonimo ha detto...

Copio e incollo dall'incipit dell'intervista:

"Non so se sono sveglio o sto sognando".

Appunto.

Anonimo ha detto...

PER EUGE

No, la barca di pietro non sarebbe mai affondata ,ma che ci sarebbero stati tempi tristissimi per la Chiesa, questi si.

Adesso dobbiamo spiegarci perchè il demonio c'è l'ha con Benedetto XVI. Gli esorcisti ammettono che si è scatenato contro il papa e la Chiesa in maniera più subdola entrando proprio nei sacri palazzi.

E le prove ci sono....proporrei come ha detto più volte il buon padre Amorth di ripristinare la bellissima preghiera di Leone XIII in un eventuale revisione del Missale Romanum ( semprechè le teste Bugniniane e mariniane lo permettano)

sam ha detto...

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le insidie e la malvagità del demonio, sii nostro aiuto.
Te lo chiediamo supplici che il Signore lo comandi. E tu, principe della milizia celeste, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione della anime. Amen.

Sancte Michael Archangele, difende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiate coelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute, in infernum detrude.

"Possa la preghiera fortificarci per quella battaglia spirituale di cui parla la Lettera agli Efesini: 'Attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza' (Ef 6, 10). E’ a questa stessa battaglia che si riferisce il Libro dell'Apocalisse, richiamando davanti ai nostri occhi l'immagine di san Michele Arcangelo (cfr. Ap 12, 7). Aveva di sicuro ben presente questa scena il Papa Leone XIII, quando, alla fine del secolo scorso, introdusse in tutta la Chiesa una speciale preghiera a San Michele: 'San Michele Arcangelo difendici nella battaglia contro i mali e le insidie del maligno; sii nostro riparo . . .'.
Anche se oggi questa preghiera non viene più recitata al termine della celebrazione eucaristica, invito tutti a non dimenticarla, ma a recitarla per ottenere di essere aiutati nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo".
Giovanni Paolo II, Regina Coeli del 24/04/1994

euge ha detto...

Caro anonimo mi dispiace ma non ne sarei tanto sicura. Riguardo invece alla preghiera di Leone XIII condivido in tutto e per tutto.
Comunque, non mi stancherò mai di ringraziare Dio per Benedetto XVI; anche perchè è solo merito suo se ho ripreso in mano la mia fede persa per strada. Ti posso assicurare che in caso contrario probabilmente avrei continuato tranquillamente ad ignorare la chiesa.

Anonimo ha detto...

Il cardinal Martini dovrebbe anche chiedersi come mai appena apre bocca i media amplifichino la sua voce:
Perchè sta combattendo CONTRO la Chiesa!!!
Magari invece lui pensa che gli si dia tanto ascolto da parte dei nemici della chiesa per la sua "sapienza"