domenica 16 agosto 2009

Il Papa: la condizione umana è segnata dalla lotta bene-male (Izzo)


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Il Papa cita il Santo Curato d'Ars: "L’uomo era creato per il cielo. Il demonio ha spezzato la scala che vi conduceva. Nostro Signore, con la sua Passione, ce ne ha formata un’altra... La Santissima Vergine è sull’alto della scala e la tiene a due mani" (Angelus)

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Il Papa: "Tutta la vita è un'ascensione, tutta la vita è meditazione, obbedienza, fiducia e speranza anche nell'oscurità e tutta la vita è questa «sacra fretta» che sa che Dio è sempre la priorità e nient'altro deve creare fretta nella nostra vita" (Omelia)

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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: CONDIZIONE UMANA E' SEGNATA DA LOTTA BENE-MALE

Salvatore Izzo

(AGI) - Castelgandolfo, 16 ago.

''La vita dell'uomo sulla terra e' un cammino che si svolge, costantemente, nella tensione della lotta tra il Drago e la Donna, tra il bene e il male''.
Benedetto XVI ha voluto ricordarlo nell'omelia della messa dell'Assunta, da lui celebrata nella piccola chiesa di Castelgandolfo che, come ogni Ferragosto, ha raggiunto a piedi di buon mattino attraversando la piazza, gremita di folla, che separa la parrocchia di San Tommaso di Villanova dalla sua residenza estiva.
''E' questa - ha spiegato il Papa - la situazione della storia umana: e' come un viaggio in un mare spesso burrascoso''. Parole che suonano molto realistiche e in contrasto con quella sorta di doppia morale che oggi spesso sembra affermarsi, per la quale sono gravi sempre e soltanto i peccati degli altri.
E invece la condizione umana, come ha chiarito Joseph Ratzinger citando il Curato d'Ars, San Giovanni Maria Vianney, nel successivo discorso introduttivo alla preghiera dell'Angelus, e' quella che e': ''l'uomo era creato per il cielo'', ma ''il Demonio ha spezzato la scala che vi conduceva''.
Alle condanne il Pontefice teologo preferisce dunque l'annuncio - rinnovato dal dogma consolante dell'Assunzione, proclamato nel 1950 da Pio XVII - della speranza ''di cui abbiamo bisogno: la speranza che possiamo vincere, che Dio ha vinto e che, con il Battesimo, siamo entrati in questa vittoria.
Non soccombiamo definitivamente: Dio ci aiuta, ci guida''. E proprio la festa mariana di meta' agosto ci ricorda che ''la nostra patria e' nel cielo'', meta del nostro pellegrinaggio.
''Questa - ha insistito Ratzinger nell'omelia della messa concelebrata con il segretario di Stato Tarcisio Bertone e il vescovo di Albano Marcello Semeraro - e' la speranza: questa presenza del Signore in noi, che diventa visibile in Maria assunta in cielo''.
La Vergine, ha aggiunto, ''nostra stella nelle tenebre della storia, c'invita ad avere fretta solo per Dio'', nella consapevolezza che crescere nella fede e' la vera priorita' della nostra vita.
''L'Assunzione - infatti - ci ricorda che la vita di Maria, come quella di ogni cristiano, e' un cammino alla sequela di Gesu''', che passa per la via obbligata della Croce e ''ha una meta ben precisa, un futuro gia' tracciato: la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte e la comunione piena con Dio''. ''Maria - ha osservato ancora il Papa parlando a braccio ai fedeli che assistevano al rito - vive la sua costante ascesa verso Dio nello spirito del Magnificat, aderendo pienamente, anche nel momento dell'oscurita' e della sofferenza, al progetto d'amore di Dio e alimentando nel cuore l'abbandono totale nelle mani del Signore, cosi' da essere paradigma per la fede della Chiesa.
Tutta la vita e' un'ascensione, tutta la vita e' meditazione, obbedienza, fiducia e speranza anche nell'oscurita'; e tutta la vita e' questa 'sacra fretta' (di cui ci parla Sant'Ambrogio) che sa che Dio e' sempre la priorita' e nient'altro deve creare fretta nella nostra esistenza''.
All'Angelus - che ha poi guidato nel cortile del Palazzo Apostolico di Castelgandolfo - il Papa e' tornato sul tema della tensione tra bene e male che caratterizza la vita di ciascuno citando in particolare alcuni pensieri del santo a cui si ispira l'Anno Sacerdotale, il Curato d'Ars, il quale non si stancava mai di incitare i fedeli a invocare l'aiuto di Maria: ''il cuore di questa buona Madre non e' che amore e misericordia, non desidera che di vederci felici. Basta solo rivolgersi a Lei per essere esauditi''.
''Questo santo parroco di campagna - ha concluso - era attratto soprattutto dalla bellezza di Maria, bellezza che coincide con il suo essere l'Immacolata'', cioe' ''l'unica creatura 'che non ha mai disgustato il buon Dio'''.

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