sabato 15 agosto 2009
L'Africa venera Maria come donna e madre (Osservatore Romano)
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SOLENNITA' DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA: LO SPECIALE DEL BLOG
Numerosi santuari testimoniano un culto radicato nelle popolazioni
L'Africa venera Maria come donna e madre
Roma, 14.
Quello della devozione mariana è fenomeno relativamente recente nell'Africa sub-sahariana, a differenza di quanto avvenuto in Nord Africa, in particolare in Egitto, dove esiste, fin dagli albori dell'era cristiana, una solida presenza di fedeli e di segni legati al culto della Vergine. Il resto del continente - come riferisce un dossier dell'agenzia Fides sui santuari mariani in Africa - ha vissuto la nascita e la crescita della devozione alla Madonna parallelamente alle fasi storiche della colonizzazione europea e dell'opera di evangelizzazione. Fin dall'inizio, tale manifestazione di fede si è incontrata, e spesso scontrata, con la realtà delle religioni tradizionali. Un esempio al riguardo è fornito dalle mariofanie (catalogabili con attestazioni credibili solo dagli anni Ottanta) che presentano in alcuni casi aspetti di chiaro contesto africano. Ciononostante il culto mariano ha attecchito immediatamente nella religiosità dei locali. E questo perché la maternità spirituale e fisica di Maria è profondamente somigliante all'idea di madre propria della cultura africana. Una donna-madre che ha un ruolo vitale nell'equilibrio e nella struttura della società tradizionale. Una donna che è al tempo stesso portatrice di vita, educatrice dei figli, consigliera privilegiata dell'uomo, protettrice di pace, nutrice della famiglia. Ma è soprattutto il servizio della fecondità, reso alla comunità e, nella loro missione di madri, a Dio, a renderle così vicine alla Madonna. Un ruolo sul quale ha influito enormemente il pensiero prodotto dal concilio Vaticano ii, che ha cercato di declinare la figura di Maria con particolare riguardo al sostrato socio-culturale locale. I numerosi santuari in Africa sono la dimostrazione di questo amore per la Vergine. Tra i più importanti il dossier ricorda il monastero di Santa Caterina, in Egitto, dove è conservata la memoria del roveto ardente, che i cristiani interpretano come immagine-simbolo della maternità divina di Maria, e il santuario di Nostra Signora dei Dolori a Kibeho, in Rwanda, consacrato dopo le ripetute apparizioni della Madonna avvenute negli anni Ottanta.
(©L'Osservatore Romano - 15 agosto 2009)
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