giovedì 6 agosto 2009

Il vescovo di Cagliari proibisce il convegno sulla riforma del Santo Padre. Motivazione espressa? NESSUNA (Messainlatino)

Clicca qui per leggere l'incredibile notizia segnalataci da Antonio.
E' auspicabile un intervento immediato della Commissione Ecclesia Dei appena ristrutturata.

18 commenti:

Fabio ha detto...

Non credo proprio che per Diritto Canonico il Vescovo possa fare una cosa simile. La libertà di associazione e riunione è garantita anche nella Chiesa!

Il vescovo DEVE manifestare le cause di questa proibizione!

DANTE PASTORELLI ha detto...

Ma i satrapi non devon render conto a nessuno.

Areki ha detto...

Sono disgustato della situazione della Chiesa cattolica.... sono un sacerdote e mi vergogno di certi vescovi come quello di cagliari. Signore vieni in soccorso della Chiesa

don Marco (monarchico) ha detto...

Signori, la Chiesa è la più assoluta delle monarchie, sempre, non quando fa comodo.
Anche a me a volte duole, ma è così.

Anonimo ha detto...

una monarchia assoluta del papa,mica di un semplice vescovo sardo.

Anonimo ha detto...

Piccola "provocazione" :
un Vescovo che non rispetta le decisioni del Papa sulla Chiesa Universale, può esigere rispetto e obbedienza dai preti dai fedeli laici quando prende decisioni sulla ""sua"" Diocesi ? Decisioni, oltretutto, non in linea col Magistero di Pietro ?

Raffaella ha detto...

No, non puo'!
Deve essere sempre e comunque in comunione con il Papa, il solo Vicario di Cristo.

Si veda:

http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2009/07/bux-e-vitiello-il-papa-e-pietro-i.html

R.

euge ha detto...

Senza una valida ragione un vescovo non può impedire un bel nulla!

Ricordo il voto di obbedienza e di fedeltà al Papa chiunque esso sia, deve essere rispettato ed osservato dai sacerdoti come da certi vescovi che senza ragione, ostacolano come possono le decisioni e gli atti di magistero del Pontefice.
Probabilmente le ragioni di questo vescovo potrebbero essere:
1 Benedetto XVI gli sta sullo stomaco come a tanti sacerdoti, vescovi e cardinali
2 Se ci riferiamo al Summorum Pontificum ed alla sua applicazione, evidentemente ci troviamo di fronte ad un fanatico che ritiene il Concilio una specie di rivoluzione che comporta la rottura completa con la tradizione; che comunque è parte del patrimonio culturale della chiesa.
Questa non è la chiesa che un cristiano si augura di avere ma, soltanto un agglomerato politicizzato con persone che nel Papa non vedono il successore di Pietro ma, solamente qualcuno da attaccare se si permette come è giusto che sia, di ricordare loro che sono pastori di un gregge numeroso e parecchio disorientato.

don Marco (giurista mancato) ha detto...

concordo con voi ma.... giuridicamente e aridamente parlando, il papa è vescovo di Roma esattamente come Mani lo è di Cagliari, il primato petrino è una cosa un pochino diversa e come ben sapete le grandi polemiche storiche rispolverano sempre questo discorso da me presentato in forma scarna ma che tutti conosciamo bene e in modo approfondito.
Infatti il Summorum Pontificum ha creato moltissimi problemi dal punto di vista giuridico non riducibili a poche battute.

Raffaella ha detto...

Basterebbe solo un po' di buona volonta' da parte di tutti (vescovi, sacerdoti e fedeli).
Il "muro contro muro" in materia liturgica fa solo allontanare il gregge dalle chiese locali ed e' un vero peccato...
Non tutti sono cosi' fortunati da avere come vescovo il Papa :-)
R.

don Marco (grande giurista) ha detto...

Concordo con Raffaella.
Comunque non sono giurista e di diritto ne so il giusto. Ho partecipato con interesse ad una serie di incontri dove fior di giuristi si confrontavano sull'argomento.
E' nota a tutti la questione del Rito antico abolito dal nuovo ecc. ecc. Non è mia intenzione riaccendere la miccia, onestamente la faccenda non è stata chiarita, ma lasciamo perdere questo discorso che non saprei gestire.
Mi è piaciuta una affermazione di un giurista della lateranense, e sapete come i giuristi sanno far stare su uno spillo un esercito di uomini, che ha detto semplicemente che la prima parte del Testo (S.P.) sicuramente è di Papa Benedetto, la seconda parte, quella strettamente giuridica è pasticciata e contraddittoria e fatta male e sicuramente non è sua. Forse chi prepara i testi legislativi da sottoporre ala papa dovrebbe fare più attenzione.

carlo ha detto...

purtroppo i vescovi non hanno ancora capito che prima o poi i fedeli si stuferanno e cesseranno di chiedere la messa tridentina.
sarà allora che canteranno vittoria ma faranno come pirro perchè a quel punto questi cattolici,perchè sono cattolici,o avranno lasciato la chiesa o,i più fortunati,saranno diventati lefebvriani.
saluti

DANTE PASTORELLI ha detto...

La situazione è molto chiara. Già nel 1971 il card. OTTAVIANI - lui, sì, grande giurista - ebbe a dichiararae che il rito di S.Pio V non era mai stato abrogato. E via via fior di canonisti e prelati anche cardinali sostennero la stessa tesi. La commissione cardinalizia istituita all'uopo da Giov. Paolo II nel 1986 si espresse in questo identico senso e Giov. Paolo II ne era convinto, ma per motivi d'eccesso di prudenza o perché troppo impegolato in lunghi viaggi, concesse solo il secondo indulto (Ecclesia Dei).
Dell'inesistenza dell'abrogazione era convinto il card. Ratzinger che fece parte della commissione del 1986 ed ebbe a riveder la posizione anche il card. Medina Estevez che me ne scrisse.
Il Papa afferma chiaramente nel Motu Proprio che l'antico rito non è mai stato abrogato.
E del resto non si può abrogare un USO immemorabile senza, peraltro, citarlo espressamente. E Paolo VI mai citò l'USO. E tale uso continuava non solo presso i sacerdoti che avevan ottenuto l'indulto, ma anche per molti anni presso la chiesa cinese perseguitata e presso quella patriottica. Mai quindi l'USO è stato interrotto.
Comunque, il Papa ha parlato.
Quanto a Mani egli può chieder obbedienza soltanto ad ordini giusti: e gli ordini giusti son quelli che tendon al bene comune ed anche, nei limiti del possibile, a quello dei singoli.
Questo divieto invece porta dissapori nella Chiesa, divisione tra fedeli e vescovo.
La S. Sede ancora una volta s'è piegata davanti al fatto compiuto, se non è intervenuta immediatamente a sbugiardar il vescovo: i sacerdoti ed i fedeli sono stati scaricati.
Chiederò venia di questo giudizio se domani o fra pochi giorni leggerò: Mani deposto.

DANTE PASTORELLI ha detto...

L'unico pasticcio che c'è nel Motu Proprio è la definizione del Rito Antico come forma straordinaria. Se mai tale rito è stato abrogato ed è sempre restato in vigore, è una forma ordinaria. Semmai, ove si voglia mantener la distinzione, dovrebbe esser considerata forma straordinaria la messa di Paolo VI che non può vantare che un uso temporalmente trascurabile.

Anonimo ha detto...

Forse è giunto il momento che alcuni Eccellentissimi smettano di atteggiarsi a " Papi e Re" delle loro Diocesi. Quello di Mons. Mani non è un caso isolato. Non si hanno ancora notizie relative alla reazione del Dicastero preposto dalla Santa Sede dopo la decisione dei Vescovi pugliesi che hanno proibito la Celebrazione secondo il Rito Tradizionale Antico dichiarandolo "fuorilegge"!!! Così per tante altre analoghe situazioni. La Santa Sede è informata circa tali inconvenienti?
Speriamo che in futuro ( previe informazioni) possa intervenire per porre fine a tanti scempi che creano discrepanze all'interno della Chiesa!

Anonimo ha detto...

Faccio parte di un gruppo di ragazzi campani che ha chiesto la celebrazione della Messa di sempre almeno una volta al mese in una chiesetta fuori mano che d'inverno non è riscaldata.
Risposta?Niet.
Mi sento profondamente legata alla Chiesa Cattolica sposa di Cristo e al Santo Padre Benedetto XVI.
Finché ci sarà lui mai e poi mai mi avvicinerei a altri gruppi,ma poi non garantisco la mia permanenza in questa chiesa disgregata,disunita,disubbidiente e ormai alla canna del gas per l'atteggiamento di certi vescovi soloni.
Trovo molta più spiritualità in Fellay che in tanti prelati messi insieme.
ciao
e.s.

euge ha detto...

Il vescovo di Cagliari non ha di fatto permesso il convegno sul Summorum Pontificum ma, ha di fatto benedetto, la chiesa gonfiabile sulla spiaggia, simile ad un gioco acquatico o ad una piscina.
Questa è la chiesa di oggi! Preghiamo per il nostro pontefice.
Poi, ci si domanda perchè tanti passano ai tradizionalisti........!

Matteo ha detto...

In estrema sintesi, giusto per conoscere la verità: avete mai visto le celebrazioni (tutte in gregoriano, con ufficio delle tenebre in latino ecc..) che l'arcivescovo Mani ha voluto con insistenza e che puntualmente presiede in cattedrale a Pasqua, a Natale, all'Assunzione? Non sapete che della messa di san Pio V ha detto (sentito con le mie orecchie all'indomani del Motu proprio: "Era assurdo pensare che fosse condannabile una messa che ha santificato i cristiani per secoli e me personalmente per 30 anni?". Per favore, non tagliate sentenze con l'accetta.