lunedì 10 agosto 2009

Rapporto Ebrei-Papa: un passo avanti, dieci indietro. Vale ancora la pena di preoccuparsene?

Cari amici, ieri ho riportato, grazie alla segnalazione di Eufemia, le dichiarazioni di Gattegna che si dice quasi entusiasta delle parole del Papa all'Angelus.
Per la verita' Benedetto XVI ha ripetuto gli stessi concetti all'infinito, ma tant'e'...
Oggi, in una intervista a "La Stampa", il rabbino Di Segni afferma: "Non vedo passi avanti. Il problema resta la sua interpretazione della Shoah e del nazismo, cioè una banda di delinquenti che tenne in pugno l’intera nazione tedesca. Rispetto a questa tesi, l’Angelus non porta sostanziali modificazioni. Da varie parti Benedetto XVI è stato contestato nelle visite ad Auschwitz e al Memoriale dell’Olocausto “Yad Vashem” perché tiene ben distinte la Germania e il popolo tedesco dalle responsabilità del nazismo. Rispetto a questo problema, non mi sembra che ora il Papa si sia spostato dalla sua linea".
Un passetto avanti (quello di Gattegna) e dieci passi indietro fatti da Di Segni.
Era prevedibile questo atteggiamento. Ecco perche' ieri sera non ho commentato l'entusiamo del presidente della Comunita' ebraiche italiane.
Francamente non mi interessano piu' certe dichiarazioni.
Mi provocano semplicemente un'alzata di spalle.
Dopo il trattamento ricevuto dal Santo Padre, ospite in Israele, non faccio altro che "fare spallucce".
Il punto e' che il Papa non puo' cambiare il fatto di essere tedesco. Qualsiasi cosa dica o faccia non sara' mai sufficiente.
Pazienza...io francamente mi sono stancata e mi chiedo che cosa vada a fare Benedetto XVI nella sinagoga di Roma. Tanto non cambiera' nulla.
Sono troppo diretta ed acida?
Volevo esserlo...
R.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Raffa!
permettimi di dirti che sei stata ammirevolmente contenuta. Non voglio esprimere le mie considerazioni perché saresti costretta a censurare i termini che userei.
Una cosa mi pare ovvia: nessuno ha capito un tubo di ciò che il Papa intendeva dirci o, peggio, hanno fatto finta di non capire. Gattegna e Di Segni, in particolare, hanno fatto una figura ridicola e dato prova dell'unità che regna nel mondo ebraico italiano.
Per concludere CHISSENEFREGA!
Arriciao Raffa. Torno ad immergermi nelle scartoffie, sono a -4 dalle agognate ferie.
W IL PAPA.
Alessia

sonny ha detto...

No cara amica, sei stata fin troppo educata!!. Ma il rabbino capo di Roma ha un contratto fisso con LA STAMPA? Raffaella, se riesci veramente a fare spallucce, sei bravissima. Io sono indignata per l'atteggiamento mostrato da questo signore, che ha dimostrato per l'ennesima volta la sua boria e la sua presunzione. Sappiamo benissimo che gli ebrei non sono un monolite ( come del resto i cattolici)però adesso basta basta basta, che facciano loro un passo avanti. Per quello che mi riguarda, il Papa è già avanti di diverse curve ed è in pieno rettilineo.

Raffaella ha detto...

Buongiorno ad entrambe :-))
R.

sasso ha detto...

AGGIUNGO anche che,come oggi gli ebrei si preoccupano solo ed esclusivamente della loro situazione continuando a gridare all'antisemitismo e al ricordo della shoah,ma rimanendo in silenzio e quindi approvando leggi del governo che colpiscono poveri e perseguitati immigrati non si capisce secondo quale principio la Chiesa di allora avrebbe dovuto privileggiare gli ebrei ai convertiti ebrei.

Anonimo ha detto...

"Francamente non mi interessano piu' certe dichiarazioni. Mi provocano semplicemente un'alzata di spalle."

approvo e sottoscrivo in pieno!!

Luigi

gianniz ha detto...

"Al lupo, al lupo........."
Di Segni non si rende conto che le sue dichiarazioni, sempre uguali, sempre fuori dal contesto, e, spesso, senza riscontri nei fatti recenti, rischiano di rendere “insensibile” chi legge? Qualcuno gli rilegga la nota fiaba (o gliela legga, se non l’ha mai letta)!

Per il resto, non fare “spallucce”, Raffaella! E’ bene restare sempre vigili. I nostri “fratelli maggiori” sono sempre ben appostati (anzi schierati), reattivi(a modo loro) oltre che privi di alcun anticipo di simpatia nei confronti dei cattolici (come fossero sempre in guerra). Appena possono punzecchiano, provvocano o azzannano….
Accorti e vigili, anche se bonariamente ammiccanti tra noi! Questo, mi sembra, debba essere il nostro atteggiamento!

sonny ha detto...

Gianniz, batti cinque!

don Marco (trasteverino) ha detto...

Di Segni pensa che il Papa sia il suo segretario che deve dire e parlare quando lo decide lui, deve dire quello che vuol sentirsi dire, deve fare quel che lui si aspetta che faccia.
Ah Di Sè, damose na calmata su!!

Anonimo ha detto...

Non certo per colpa del Santo Padre. Giusto ricordare la loro tragedia, ma c'è spesso pregiudizio e malfede nei confronti di Papa Ratzinger

Anonimo ha detto...

A parte il fatto che il discorso del papa era più dedicato all'umanità in generale e non agli ebrei, mi chiedo anch'io dopo esternazioni di Di segni perchè non ripensare alla visita alla sinagoga di roma. Per risolvere la questione il papa dovrebbe fare richiesta di cambiare il luogo di nascita? Marco

Per di Segni vale probabilmente questa equazione: in Italia c'è la mafia. Gli italiani sono mafiosi. Quando un italiano va all'estero si deve scusare per quello che fa... Andiamo bene...

Observer ha detto...

se è vera la logica di Di Segni che la responsabilità della shoah è di ogni tedesco, allora anche quella della Crocifissione di Cristo è di ogni ebreo e non solo del Sinedrio!

gemma ha detto...

un conto è cercare di capire ciò che l'altro intende veramente dire, un altro è arrocarsi sulla propria ideologia e andare avanti a testa bassa, mettendo sempre al centro del mondo solo le proprie istanze. Mi pare che il discorso del Papa fosse più generico e prendendo spunto dai lager nazisti volesse poi comprendere le sofferenze di tutti i lager di tutti i tempi e da parte di tutte le razze. Nessuna esclusiva per l'olocausto, quindi. Le vittime della violenza e della prevaricazione altrui sono sempre vittime, a qualunque razza e tempo esse appartengano. Ciò che il Papa voleva sottolineare con le sue parole è in generale la differenza tra la cultura che anima e influenza il credente, (quello vero, non quello a parole, ma quello che mette al centro della sua vita Dio, che ha come modello i santi) e quella atea, dove rischio di generazione estrema è la deificazione di se stessi, il completo libero arbitrio, anche su altri uomini la cui vita può accadere, a seconda del contesto storico o culturale dominante, essere ritenuta inutile e indegna . Semmai da un tale ragionamento dovrebbe sentirsi toccata certa cultura atea, non certo gli ebrei.

euge ha detto...

Il solito Di Segni!!!!! E' sempre lo stesso repertorio!!!!!!
Però ritengo che sia giusto rimanere vigili ed attenti. Fare spallucce potrebbe essere più semplice ma, significherebbe secondo me, far passare in secondo piano, le accuse, le provocazioni e le cattiverie ingiustificate verso il Papa. Molto spesso certi signori dimenticano che la stessa famiglia del Papa ha dovuto subire la violenza disumana del nazismo.
Da parte del Rabbino Di Segni, c'è solo odio cieco e nessuna voglia di dialogo.

mdeledda ha detto...

Perché Hitler odiava tanto gli ebrei? Lo spiegò lui stesso, durante un pranzo, ad un gruppo di fedelissimi: "Io odio gli ebrei perché hanno dato al mondo quell'uomo, Gesù".

E questa verità che Di Segni e quelli come lui non possono sopportare...