sabato 12 settembre 2009

Il Papa: Si soffre anche nella Chiesa perché molti lavorano per se stessi e non per la comunità (Ansa)


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PAPA: CHIESA SOFFRE PERCHE' MOLTI LAVORANO SOLO PER SE'

CITTA' DEL VATICANO

Si soffre anche nella Chiesa, "come nella società civile", perché molti, ai quali é stata affidata una responsabilità, "lavorano per se stessi e non per la comunità ": è quanto ha denunciato oggi Papa Benedetto XVI durante la messa solenne nella Basilica di San Pietro, in cui ha ordinato cinque nuovi vescovi, tutti uomini provenienti da incarichi di Curia e della Segreteria di Stato della Santa Sede.
Il Papa ha ricordato che Gesù è venuto nel mondo per servire ed ha dunque esortato i vescovi ad essere "servi" fedeli, prudenti e buoni. "Sappiamo come le cose nella società civile e, non di rado, anche nella Chiesa soffrono per il fatto che molti di coloro, ai quali è stata conferita una responsabilità, lavorano per se stessi e non per la comunità", ha detto Ratzinger ricordando a sostegno delle sue parole due parabole del Vangelo. Una è quella del servo malvagio che si mette a "gozzovigliare e percuotere i dipendenti"; l'altra è quella del servo che sotterra le monete del padrone, per potersi dedicare "esclusivamente ai propri affari". Perciò, ha sottolineato, la "prima caratteristica, che il Signore richiede dal servo, è la fedeltà".
Al servo "è stato affidato un grande bene, che non gli appartiene. La Chiesa non è la Chiesa nostra, ma la sua Chiesa, la Chiesa di Dio. Il servo deve rendere conto di come ha gestito il bene che gli è stato affidato.
Non leghiamo gli uomini a noi; non cerchiamo potere, prestigio, stima per noi stessi", ha esortato Benedetto XVI.
La seconda caratteristica di un vescovo , ha aggiunto, deve essere la "prudenza", non intesa come astuzia, ma come capacità di giudicare in base all'insieme "e non a partire da dettagli casuali". Infine, l'uomo di Chiesa deve essere "buono", nel senso del dialogo costante con Dio.
I nuovi vescovi ordinati oggi sono volti conosciuti della Curia: si tratta di mons. Gabriele Giordano Caccia, nuovo nunzio in Libano, di mons. Franco Coppola, nuovo nunzio in Burundi, di mons. Pietro Parolin, nuovo nunzio in Venezuela. di mons. Raffaello Martinelli, nuovo vescovo di Frascati e di mons. Giorgio Corbellini, nuovo presidente dell'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica.

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Di fronte a questo forte richiamo del Vicario di Cristo, tutti in riga!

euge ha detto...

Non sò caro/a anonimo se la tua sia una battuta...... Ma, in effetti, dopo le parole del Papa di questa mattina, sarebbe il caso che vescovi ed affini, si mettano nuovamente e coscientemente al servizio dei fedeli abbandonando la smania di protagonismo, la fame di potere e la voglia sempre crescente di dimostrare di saperne più del Papa.

Anonimo ha detto...

Per euge
Le assicuro che il mio commento non è una battuta e Le dico pure che sono perfettamente d'accordo ed in linea con il suo commento.

Marina ha detto...

Credo che il richiamo del Papa sia rivolto anche a quei laici che, impegnati nelle parrocchie con il catechismo ed altri servizi,si sentono padroni della situazione, dettano legge ed impedendiscono ad altri di collaborare secondo il proprio carisma. E i parroci spesso permettono certi atteggiamenti! E allora, anch'io dico: "tutti in riga!!!"

Anonimo ha detto...

Eccellenze tutte impegnatevi ad essere pescatori di anime, e le Chiese torneranno a riempirsi.
Coraggio, che Dio vi viene incontro.

Anonimo ha detto...

I vescovi e i sacerdoti si ricordino che hanno ricevuto un mandato divino.