mercoledì 2 settembre 2009
La prudenza mancata e le conseguenze di un danno enorme. «Sconcerto per la gestione del caso mediatico» (Messori)
Vedi anche:
La Chiesa e le sue tante fratture (Alberto Melloni)
Bagnasco respinge le dimissioni di Dino Boffo
Il pm e le telefonate del direttore Boffo (Sarzanini). Da leggere!
Che cosa sappiamo o non sappiamo sul "caso" Boffo? (seconda parte)
La Chiesa fa quadrato (Marco Politi)
La scorrettezza di Nuzzi e Mineo in onda su Rainews24 e Raitre
L'Osservatore Romano dà lezione di giornalismo (Pierluigi Magnaschi)
Il lato oscuro del Cav. faccia riflettere i cattolici sul rapporto con il potere (Maurizio Crippa)
Nel 70.mo anniversario dell’aggressione nazista alla Polonia, il pensiero di Benedetto XVI sulla Seconda Guerra Mondiale (Radio Vaticana)
Chi sono i 41 preti "censurati" dal Vaticano?
Identità e missione del sacerdote nella Lettera e nelle recenti catechesi di Benedetto XVI (Paulus via Zenit)
Mons. Dumon: La formazione dei formatori priorità dell'Anno sacerdotale (Osservatore Romano)
«Prostituzione intellettuale» (Gonzalo)
Il Papa chiama il card. Bagnasco: "Stimo la Cei"
Graham Greene: la forza di una Chiesa che riscatta le debolezze umane (Messainlatino)
La visita di Benedetto XVI a Viterbo: il debito di Papa Ratzinger (Gaeta)
Vaticano e Cei: su Italia orientamenti comuni (Izzo)
L'aria in Vaticano è cambiata: la governance di Bertone analizzata da Carlo Marroni (Il Sole 24 Ore)
Boffo cerca un’exit strategy. Tutti i dubbi d’Oltretevere (ottimo articolo di Aldo Maria Valli)
Che strano...come mai i servizi televisivi sul "caso" Boffo non sono affidati ai vaticanisti?
Il lato oscuro di quella vecchia «informativa» (Accattoli)
Un grazie di vero cuore al dottor Accattoli :-)
Boffo: Feltri spieghi perché dal suo Giornale è sparito il foglio B
La lettera di Francesco Cossiga a Vittorio Feltri
Allo scontro con il premier si sommano le tensioni nella Chiesa Cattolica (Franco)
Il retroscena: Quella tensione tra la Santa Sede e la Cei (Tornielli)
D'ora in poi non mi aspetto ma esigo che i vescovi manifestino con la stessa forza al Papa la solidarietà riservata a Boffo
Operazione trasparenza. Secondo Adista la Congregazione per la dottrina della fede si sta occupando di preti e religiosi "liberal" sul fine vita
Angelus del 30 agosto 2009: traduzione nelle diverse lingue (da Zenit)
Quando il Papa pensa il mondo: speciale di Limes
Riflessioni di Salvatore Izzo per il blog sulle odiose vicende di questi giorni
Le riflessioni dell’intellettuale cattolico
La prudenza mancata e le conseguenze di un danno enorme
«Sconcerto per la gestione del caso mediatico»
di VITTORIO MESSORI
Come a tutti, nel milieu, pure a me, da tempo, giungevano voci su una comparizione davanti a un giudice di «Boffo dottor Dino, da Asolo» per una storia omosessuale.
Ma perché a Terni? Perché, rispondevano con un sorrisetto malizioso, da quelle parti sta la comunità di don Gelmini, sul quale pure correvano voci e che fu poi ridotto allo stato laicale perché accusato di abusi pederastici.
Seppi in seguito che alcuni avevano cercato di ottenere dal tribunale gli atti: documenti pubblici, secondo la legge, ma non concessi a tutela della reputazione dell'imputato. Ma neanche così, da cattolico, ero tranquillo.
Prima o poi, c’è sempre qualcuno che (per avversione politica, per vendetta, per ricerca di scoop) porta alla luce i dossier imbarazzanti.
È puntualmente avvenuto, con l’enorme danno d’immagine che paventavo, per la Chiesa, quale che sia lo svolgimento futuro della vicenda.
Sia chiaro: confermo a Dino vicinanza fraterna per il momento durissimo che sta vivendo, augurando a lui — e a noi — di potere tutto chiarire.
Mi sia permessa, tra l’altro, una testimonianza che conferma la sua onestà professionale. Tra i cattolici molti sono convinti (malgrado le mie smentite) che si debba a lui l’interruzione della rubrica bisettimanale, «Vivaio», che tenni per anni su Avvenire e che, assieme ad avversari, contava anche lettori appassionati.
La fine di quella rubrica fu una mia decisione del tutto autonoma che, anzi, mi provocò le lagnanze risentite e sincere di Boffo. In ogni caso, grazie a lui abbiamo ammirato il salto di qualità e di autorevolezza di un giornale che, in certi periodi, pareva un grigio bollettino ufficioso.
Questo precisato, onestà ci induce a confessare lo sconcerto per la condotta dei gerarchi ecclesiali da cui dipende il media-system cattolico.
Di questo, Boffo è il cardine: responsabile di Avvenire ; di Sat2000, la tv sulla quale la Cei ha riversato e riversa milioni; di InBlu, il network radiofonico con ben 200 emittenti. Un uomo-istituzione, ai vertici sensibili, seppur laico, della istituzione ecclesiale.
Praticando la storia della Chiesa, ne ammiravo una costante: cardinali e vescovi hanno sempre accompagnato a ogni virtù quella della prudenza, vegliando occhiutamente per stornare i pericoli.
Ci chiediamo che sia successo ora. In effetti, dopo la sentenza del 2004, la prudenza tradizionale avrebbe suggerito di chiedere al «condannato» di defilarsi, assumendo altre cariche, meno esposte a ricatti e a scandali. E questo anche se si fosse trattato di un equivoco, di una vendetta, di un errore giudiziario.
Plutarco loda Cesare che ripudiò la moglie sulla base di sospetti inconsistenti, dicendo che il prestigio del Capo di Roma non tollerava ombre, pur se inventate. La sentenza di Terni è contestabile? Tutto è davvero una «patacca»?
Se sarà dimostrato, come crediamo e speriamo, tireremo un sospiro di sollievo. Ma, intanto, un uomo immagine della Chiesa italiana ha campeggiato e campeggerà a lungo sulle prime pagine, sospettato dei gusti «diversi» la cui ombra grava oggi, più che mai, sugli ambienti clericali.
Il caso prima o poi sarebbe venuto alla luce, e in modo malevolo: perché, allora, attendere 5 anni senza cautelarsi, diminuendo la visibilità? E questo, pure in caso di coscienza limpida.
Se un giornale ha «sbattuto il mostro in prima pagina», è perché cardinali e vescovi cui competeva non lo hanno destinato ad altri incarichi, lontani dalle aggressioni politiche. Domande difficili, certo.
Ma domande di un credente che sa che l’immagine della Chiesa non aveva bisogno di un altro caso che permettesse a molti di scuotere il capo borbottando, magari ingiustamente: «Tanto, lo sappiamo: i preti e i loro amici fanno i moralisti con noi ma loro, di nascosto, fanno anche peggio...».
Comunque vada, l’ombra e il sospetto resteranno.
Costa caro, l’oblio della virtù della prudenza.
© Copyright Corriere della sera, 2 settembre 2009 consultabile online anche qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
23 commenti:
Sempre più d'accordo. La vittima di tutta questa brutta storia è la Chiesa. I nostri Vescovi, a cui voglio bene, devono rendersi conto che il gregge è sempre più piccolo e ci si deve seriamente preoccupare dello stato della pastorale, della liturgia, del modo in cui vengono formati i sacerdoti. Si lasci da parte la mondanità, pieghiamoci sull'uomo che resta sempre colui che mendica amore e verità. C'è tanta disperazione in giro, vogliamo portare speranza o alimentarla?
Dio mio, che articolo di buon senso!!!
Tra le tante parole di questi giorni che turbinano senza senso e fanno venire il mal di mare, ringrazio quei pochi come Messori e Raffaella che tengono in mano il timone della logica.
Comunque sia, la Chiesa non può averne che bene dall'allontanamento di Boffo. Su Telenova mesi or sono l'ho sentito parlare ed era evidente la sua vicinanza con il cardinal Martini.
Appunto dalla vicinanza con il cardinal Martini si comprende la solidarietà dei giornaloni con manina massonica dentro!!!
Raffaella, già so che cestinerai questa mia constatazione!
Davvero sconcertante è il fatto che il card. Bagnasco abbia respinto le dimissioni. Si dimetta il dr. Boffo e se crede, si difenda nelle sedi opportune. Ma si immagina il danno alla Chiesa e ai semplici fedeli? Sono d'accordissimo con l'articolo di Messori e di tanti altri che, con questo tono, hanno invitato Boffo a dimettersi. Che cosa resterà di tutta questa battaglia? Chi di dovere faccia chiarezza e non usi mezzi termini, due pesi e due misure e la fede certamente ne gioverà. Adesso hanno tirato per la tonaca anche il Papa, così che Boffo, Bagnasco... hanno la benedizione del Santo Padre per sedere ancora a lungo sulle rosse poltrone. Si inviti anche il card. Bagnasco insieme a Boffo a fare un passo indietro, per come, e malamente, ha gestito l'intera vicenda: con incapacità spaventosa, creando danni e drammi alla fede.
Beh, trovo quest'ultimo post anonimo un po' di cattivo gusto.
E' noto che non stravedo per il Card.Martini e che anzi l'Emerito mi suscita qualche "ante-patia", ma che senso ha questo discorso?
Mai si può trarre soddisfazione o interesse quando una persona viene travolta da uno scandalo, neanche fosse il peggiore dei nemici, soprattutto quando questo scandalo travolge anche la Chiesa, nostra Madre e Maestra.
Qui non si sta parlando della valutazione dei meriti o demeriti professionali o dell'ortodossia o meno al Magistero della linea editoriale di Boffo. Quelli sono discorsi opinabili e peraltro non spetta a noi decidere la linea editoriale della CEI.
Nè alcuno potrebbe considerare questo episodio della condanna come una sorta di pretesto per decisioni che attengono ad altri piani di valutazione.
No. Le cose stanno proprio come dice Messori.
Boffo andava prudentemente rimosso da quella posizione così esposta, proprio a seguito della condanna, giusta o ingiusta che fosse, per tutelare l'immagine della Chiesa. Questo è l'addebito che viene imputato alla CEI.
Pur avendo certezza della sua innocenza, potevano trovare al Dott.Boffo un'altra collocazione più discreta ed evitarci tutta questa sofferenza di questi giorni.
Carissimi e amati Vescovi, riuscite a immaginare quali e quante risate, battute e ironie in questi giorni si stanno riversando su noi Cattolici impegnati a svolgere una testimonianza di fede e di pratica coerente nel mondo laico e laicista che ci circonda?
Poichè "tutto concorre al bene di coloro che amano Dio", anche questa prova serve a raffinare la nostra fede e ci insegna a svolgere la nostra missione nel mondo ma non del mondo su basi più disilluse e salde, con più umiltà e più misericordia. Tuttavia, se potete, prossimamente evitateci altre situazioni di questo tipo, non ignorando e lasciando nascoste, ma sanando ogni ambiguità prima che lo faccia malamente al Vostro posto il mondo.
Grazie di cuore.
Sono un po' perplesso pur stimando moltissimo Messori.
La Chiesa dovrebbe decidere chi mettere dove sulla base della loro ricattabilità (perché è di un ricatto morale che stiamo parlando: "Avvenire smetta di parlare di certe cose")?
Io direi di no. Posso forse pensare che per il bene di Boffo stesso (che sta passando sicuramente un periodo triste) sarebbe stato forse utile metterlo in una posizione meno visibile, ma non per proteggere l'immagine della Chiesa perché queste sono considerazioni un po' troppo politiche per i miei gusti.
Con le opportune proporzioni sarebbe equivalente a chi sostiene (sicuramente c'è qualcuno) che era meglio scegliere un altro Papa perché Ratzinger essendo stato iscritto alla Hitlerjugend avrebbe danneggiato l'immagine della Chiesa... per fortuna lo Spirito Santo non fa considerazioni di Realpolitik :)
l'iscrizione del papa allo hitlerjugend fu un atto obbligatorio.
ratzinger era un ragazzino.
Lo so benissimo che fu un atto obbligatorio. Tuttavia è stato un argomento utilizzato a danno dell'immagine della Chiesa e del papato.
Replicando, ceteris paribus, l'argomento di Messori si potrebbe dire "Sebbene il Cardinal Ratzinger sia "innocente" per il bene della Chiesa e della sua immagine scegliamo un altro"
O no?
non è la stessa cosa.
qui c'è una condanna.
Già, le due circostanza non possono essere messe sullo stesso piano!
Ceteris paribus, ovviamente. Ma il ragionamento è lo stesso e francamente non lo condivido.
Non mi straccerò le vesti per i media legati alla chiesa scismatica di Milano.
I media che reputo veramente cattolici sono radiomaria e telepace, tramite essi vieni sempre a conoscere la parola del magistero ed hai lezione di ortodossia.
Martini e Tettamanzi mi interessano poco, soprattutto il primo!
Una cattolica non ipocrita.
Le vittime sono il cardinal Martini e i suoi adepti, non la Chiesa cattolica.
Probabilmente il fatto segna davvero la fine dell'epoca "martiniana"
Dio te ne ringrazio!
Messori, e' assolutamente lungimirante in questa piccola riflessione.
cerchiamo di esserlo anche noi.....
Per dirla chiaramente al signor Messori:
anche la sua vicenda matrimoniale per me è stata di grande scandalo, forse più di quella di Boffo!!!
Per me Messori era un vessillo!
Per chi si preoccupa dei nostri vescovi, vittime, tornino questi ultimi a preoccuparsi solo della predicazione e dei sacramenti, uniti al Santo Padre e lascino la politica ai laici.
Gesù Cristo non ha detto una sola parola contro i Romani, ma predicava il Vangelo, come in verità fa il nostro Pontefice.
La CEI secondo me è un cancro nel seno della chiesa, che ha la testa nella chiesa ambrosiana.
Gentile Raffaella,
non estendo troppo -per non dare il sospetto di una captatio benevolentiae- i miei complimenti per il suo bel blog.
Vittorio Messori, di cui curo il sito dal 2004, mi prega di postare qui un commento di precisazione rispetto all'anonimo che precede nella lista dei commenti al suo pezzo di ieri.
Ecco, coincollato, il messaggio giuntomi da Messori in merito all'annullamento del suo primo matrimonio:
"13 anni fa il nostro parroco di Desenzano univa me e Rosanna in matrimonio. Per la dichiarazione di nullità del primo matrimonio(durato solo 5 anni e dal quale non vennero figli) mi sono occorsi ben 22 anni: una sorta di record dovuto proprio alla mia notorietà nella Chiesa. Dunque, un privilegio sì ma al contrario".
Vittorio Messori
E' appena il caso che io aggiunga "repetita juvant" visto che, come ben sanno i lettori di Messori tra i quali l'anonimo "scandalizzato" che deve averlo letto, lo scrittore spiegato questo anche in "Perché credo".
Cordialità e buon lavoro,
Sebastiano Mallia (www.et-et.it)
Grazie per la precisazione e buon lavoro :-)
Raffaella
Ecco qui, dalla teoria alla pratica: Messori ci ha dato un esempio lampante e coerente di come la verità nuda, cruda e sintetica è in grado di smontare subito le insinuazioni
(anche se forse, a causa della superbia umana, non i giudizi)
Grazie per questa dimostrazione logica.
caro messori, nel 2004, data della sentenza di terni, il papa era giovanni paolo ii e soprattutto era segretario del papa un certo don stanislao, attualmente cardinale in quel di cracovia.
NON LE DICE NIENTE?
la saluto
Caro Messori, hai proprio ragione!!! Quel chiudersi di Bagnasco e Pompili (resp. comunicazione) ha fatto arrabbiare e sorridere in molti. sorridere perchè un po' ridicolo. Che Feltri nsia stato un killer nessuno lo mette in dubbio ma una volta uscito il fatto Boffo doveva pubblicare tutte le carte. Il servizio che ha fatto Boffo alla Chiesa è stato grande. Ha realizzato un vero giornale dei cattolici. UNa cosa ha sbagliato: ha lasciato il dubbio a molti cattolici sulla verità dei fatti. Speriamo che vescovi più saggi si facciano sempre più sentire.
Posta un commento