martedì 1 settembre 2009

Boffo cerca un’exit strategy. Tutti i dubbi d’Oltretevere (ottimo articolo di Aldo Maria Valli)


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Boffo cerca un’exit strategy. Tutti i dubbi d’Oltretevere

Ora c’è anche chi si chiede perché il direttore non sia stato sostituito prima

Aldo Maria Valli

Perché Boffo ha patteggiato? Nei sacri palazzi è la domanda che si fanno tutti. «Ed è a questa domanda – dice un esponente della curia – che bisogna rispondere». E «rispondere in modo inequivocabile se si vuole dare un segnale di trasparenza e correttezza».
Il documento pubblicato dal Giornale, con la condanna di Boffo al pagamento di un’ammenda per molestie telefoniche, è reale, e lo stesso Boffo non ha mai smentito di essere stato condannato.
Se, come alcuni sostengono, il direttore ha patteggiato per coprire un giovane che in seguito si è suicidato, perché tutto ciò non viene detto e spiegato adeguatamente?
L’errore peggiore che adesso si può commettere, sostengono molti, è quello di lasciare queste domande senza risposta, alimentando dubbi e sospetti.
Per questo oggi è molto atteso l’annunciato editoriale sulle pagine di Avvenire in cui Boffo spiegherà la sua verità sui fatti di Terni.
Su una cosa i monsignori di curia e gli ambienti della Cei non hanno dubbi: l’informativa pubblicata dal Giornale, e allegata alla sentenza del tribunale di Terni, è sicuramente una “patacca” che arriva o dall’ambiente ecclesiale o da zone limitrofe.
Per come è stata confezionata porta una sorta di marchio di fabbrica. Molti vescovi, fra l’altro, la ricevettero già alcuni mesi fa, senza che l’anonima missiva aggiungesse niente di nuovo a voci diffamatorie che circolavano da almeno tre anni. Chiunque si occupi di informazione religiosa e di Vaticano sa che sul conto del direttore di Avvenire da tempo sono state messe in circolo accuse infamanti e che la loro provenienza è con ogni probabilità interna al mondo della Chiesa.
Quel mondo nel quale Boffo, alla guida dell’Avvenire dal lontano gennaio del 1994, e poi anche del circuito radiofonico In Blu e della tv Sat 2000, ha acquisito molti meriti ma evidentemente si è fatto anche acerrimi nemici.
Proprio alla luce di questi fatti c’è chi, nella Cei ma soprattutto in Vaticano, rimprovera al cardinale Ruini e al suo successore alla guida della Conferenza episcopale, il cardinale Bagnasco, una colpevole passività.
Perché non si è provveduto prima a un cambio della guardia alla guida dell’Avvenire? Perché, pur in presenza di voci tanto inquietanti quanto insistenti, nessuno ha voluto correre ai ripari? Anche se c’era la convinzione che quelle voci fossero false, non sarebbe stato meglio chiedere al direttore di fare un passo indietro, per il bene del quotidiano cattolico e della Chiesa intera? L’occasione propizia per un cambio della direzione, dice un monsignore, ci fu nel 2007, quando il cardinale Camillo Ruini, grande protettore di Boffo, fu avvicendato alla guida della Cei: quello fu il momento opportuno per aprire un capitolo nuovo.
Lasciare le cose come stavano, contribuendo così al diffondersi di pericolosi veleni, è stato un errore e oggi è una colpa che ricade sui vertici della Chiesa italiana.
La presidenza Cei (e sulla stessa linea è ovviamente il cardinale Ruini, pensionato ma ancora influente) è ora decisa nel far quadrato attorno a Boffo. Dice una fonte: «La nota informativa, come ha subito chiarito il ministro Maroni, è un falso, mentre il patteggiamento è un gesto di per sé neutro, che si può attuare per tante ragioni, anche per evitare penose lungaggini, e non equivale a un’ammissione di colpevolezza.
Boffo è stato vittima di un’aggressione inqualificabile. Questi sono i fatti».
Se poi questa difesa si trasformerà in una conferma di Boffo, è tutto da vedere. Sul punto ci sono opinioni diverse. C’è chi sostiene che le dimissioni sarebbero un segnale di pulizia e di chiarezza, chi pensa che procedere adesso al cambio di direttore equivarrebbe a dare ragione alle accuse di Feltri, chi è favorevole a un avvicendamento ma più avanti, tra qualche mese, quando la buriana si sarà calmata, e chi dice che Boffo deve stare al suo posto.
In questo contesto è significativo che il direttore dell’Osservatore romano Gian Maria Vian, il quale non esprime certi giudizi senza l’avallo della segreteria di Stato vaticana, abbia bacchettato l’Avvenire definendo «imprudente ed esagerato» il commento con il quale il quotidiano della Cei giorni fa paragonò il naufragio degli immigrati eritrei alla shoah. Un modo per dire che la stagione Boffo è arrivata al capolinea? Chiaro il messaggio lanciato da Vian circa lo stato dei rapporti, definiti “ottimi”, tra la Chiesa e la maggioranza di governo. In ballo ci sono questioni, come il testamento biologico, alle quali il Vaticano tiene moltissimo, e il segretario di Stato, cardinale Bertone, vuole evitare sia che l’affare Boffo diventi pietra d’inciampo sia, più in generale, che il confronto prenda l’aspetto di una battaglia in grado di logorare tutti senza produrre nulla di costruttivo.

© Copyright Europa, 1° settembre 2009 consultabile online anche qui.

Oserei dire che Valli ha centrato perfettamente tutti i nodi della questione.
R.

9 commenti:

euge ha detto...

Condivido con te Raffaella l'articolo di Valli.

Karol ha detto...

scopro solo oggi questo blog: magnifico! viva il Papa! e viva Raffaella!

Raffaella ha detto...

Grazie Karol :-)
R.

sam ha detto...

"Per questo oggi è molto atteso l’annunciato editoriale sulle pagine di Avvenire in cui Boffo spiegherà la sua verità sui fatti di Terni."

EVVIVA! Finalmente: è davvero molto atteso!

Deo gratias.

Così speriamo che si possa mettere una croce sulla faccenda e tornare a seguire il Papa in acque correnti, limpide e cristalline.

Anonimo ha detto...

Le posizioni politiche di Aldo Maria Valli sono notissime.
Certo, è acuto e misurato ma io qualche goccia di veleno la percepisco.
E, certo, non deve mai aver molto amato il Cardinal Ruini... e, suppongo, neppure Boffo.

sam ha detto...

Mi è venuto un dubbio...
Non è che Valli ha scritto ieri e quindi l'"oggi" di cui parla era stamattina e "l’annunciato editoriale sulle pagine di Avvenire in cui Boffo spiegherà la sua verità sui fatti di Terni" è quello apparso oggi su Avvenire, in cui della sostanza non si spiega un bel niente???

Anonimo ha detto...

Secondo Cossiga a questo punto è meglio tenersi sia Boffo che Berlusconi.
Saluti, Eufemia
COSSIGA: DOPO POLEMICHE CHIESA DIRA' MEGLIO BERLUSCONI... =
(AGI) - Roma, 1 set -"Penso proprio che il Card. Bagnasco quale
Arcivescovo di Genova, avra' inviato qualche laico quale
osservatore alla Festa democrat che si svolge a Genova e ne
avra' riferito alla Segreteria di Stato di Sua Santita' e per i
canali dell'ufficio del Sostituto anche ai vescovi italiano,
almeno a quelli che fanno parte del Consiglio permanente della
Conferenza Episcopale Italiana". Parla il senatore Francesco
Cossiga, che commenta, in una nota, le recenti vicende della
politica italiana. "E di fronte al coro di contumelie riversate
sulla Chiesa italiana e le sue Gerarchie, paragonate ai
fascisti del Gen. Franco durante la guerra civile e la
successiva dittatura, da democrat italiani e stranieri,
coraggiosamente contrastati dall'on. Carra, teodem del Partito
Democratico, dal Prof. D'Agostino e da pochissimi altri, e
all'esaltazione dei "nuovi diritti": eutanasia, matrimonio tra
gay, divorzio breve, allargamento dei casi di depenalizzazione
dell'aborto, pillola del giorno dopo e altre consimili
amenita', molti nei Palazzi Apostolici in quelli della CEI -
suggerisce Cossiga - avranno esclamato:" E' meglio che ci
teniamo Dino Boffo a L'Avvenire e Silvio Berlusconi, anche con
le escort a Palazzo Grazioli, a Villa Certosa e anche a Palazzo
Chigi! Un solo oppositore: Mons.
Crociata che si aggira furibondo urlando: " Passi per
Boffo! Ma meglio eutanasia, matrimonio tra gay, anche a tre o
quattro, divorzio breve, allargamento dei casi di
depenalizzazione dell'aborto, pillola del giorno dopo,
abolizione dell'8 1/000, abolizione dell'esenzione ICI e
dell'insegnamento della religione nelle scuole pubbliche che
Silvio Berlusconi, anche senza le escort a Palazzo Grazioli, a
Villa Certosa e anche a Palazzo Chigi! E Lei, Eminenza,o la
smette o lo dico ad un amico di mio padreÂà."(AGI)
Red/Lam
011415 SET 09

NNNN

don Marco (storico) ha detto...

Insomma mi par di capire che per avvicendamenti, sostituzioni ecc. ecc. è necessario essere diffamati e calunniati.... (al di là del fatto in questione).
Se non te ne vai, sappiamo noi come fare, idem se non sei allineato.
Beh, nella Chiesa non è una novità!! Basta leggere un manuale per capirlo.
Che tristezza!!

Marina ha detto...

Mi associo a Don Marco e anch'io dico: che tristezza!!!