martedì 1 settembre 2009

L'aria in Vaticano è cambiata: la governance di Bertone analizzata da Carlo Marroni (Il Sole 24 Ore)


Vedi anche:

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Boffo: Chi diffama si curi delle smentite (Sir)

Un grazie di vero cuore al dottor Accattoli :-)

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Il retroscena: Quella tensione tra la Santa Sede e la Cei (Tornielli)

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Operazione trasparenza. Secondo Adista la Congregazione per la dottrina della fede si sta occupando di preti e religiosi "liberal" sul fine vita

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Quando il Papa pensa il mondo: speciale di Limes

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Caso Boffo, il Gip di Terni: Agli atti non c'è nota su inclinazioni sessuali

Mons. Mogavero: Boffo valuti le dimissioni per il bene della Chiesa

Il testo della bellissima omelia del vescovo dell'Aquila in occasione della "Perdonanza Celestiniana"

Sui media internazionali, le parole rivolte per lettera dal senatore Ted Kennedy al Papa prima della morte e quelle in risposta di Benedetto XVI

Riflessioni di Salvatore Izzo per il blog sulle odiose vicende di questi giorni

Che cosa sappiamo o non sappiamo del "caso" Boffo? Qualche riflessione...

Mario Adinolfi: "L’ipocrisia fa male soprattutto alla credibilità della Chiesa" (Bracalini)

Domani Paolo Rodari approda a "Il Foglio": buon lavoro da parte del blog :-)

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Bertone accelera sui pieni poteri in Curia

Carlo Marroni

La "patacca", o l'informativa – secondo i punti di vista –ha di certo accelerato il consolidamento all'interno delle mura leonine del potere ratzingeriano.
La gestione della crisi causata dalla vicenda Boffo ha reso evidente il consolidamento del potere del cardinale Tarcisio Bertone in Curia, a quasi tre anni dalla nomina. Le voci del dissenso ci sono ancora, come dimostra l'opinione di un diplomatico di lunghissimo corso secondo cui l'annullamento della cena con Silvio Berlusconi sarebbe stato un errore, perché ha mischiato il livello istituzionale con quelo dello scontro politico. L'affaire politico-giudiziario- mediatico avrà lo stesso effetto di una mareggiata: dura poco, ma smuove il fondo del mare e porta a galla di tutto.
La vicenda Boffo è servita nell'immediato a ricompattare le varie anime della Chiesa di "marca italiana" che si muovono tra Curia e Cei, ha dato visibilità al caos che ancora si registra nei rapporti della Chiesa (nel suo insieme) con la politica e la normalizzazione ormai realizzata dalla Curia che serve Benedetto XVI.
La Chiesa è universale, ma sono le questioni italiane a tener banco. Lo dimostra l'interventismo delle alte sfere ecclesiastiche nelle faccende di governo e la reattività dell'Osservatore Romano ai commenti sulla stampa di qua dal Tevere, il livello dello scontro su vicende che in altri paesi, pure cattolici, hanno dimensioni ancor più preoccupanti di quanto non accade in Italia (per esempio l'immigrazione). Fino a due anni fa la politica era affidata da Giovanni Paolo II al fedelissimo cardinale Camillo Ruini, per tre lustri presidente della Cei. Ha manovrato con abilità nell'era post-Dc mettendo a segno risultati eclatanti, ha messo in mora il centro-sinistra spaccandolo più volte, ha dato la linea a Berlusconi.
Ma i tempi sono cambiati, è arrivato il pastore Angelo Bagnasco e il cardinale Bertone ha avocato a sé i rapporti con la politica, con tanto di messaggio ufficiale, tanto perché non ci fossero equivoci. E questo ruolo Bertone, cardinale di formazione salesiana da sempre vicino a Ratzinger, ha preso progressivamente (in tre anni) in mano la Curia dando un'impronta diversa rispetto agli storici rapporti diplomatici impostati dai tempi di Casaroli, Silvestrini e Sodano.
Uno stile che ad un certo punto ha mostrato un po' la corda, specie all'inizio dell'anno quando l'intera vicenda dei lefebvriani ha evidenziato una debole governance che ha dato forza agli oppositori interni di Curia.
Ma l'aria è cambiata: i successi del viaggio del Papa in Terra Santa e dell'enciclica "Caritas in Veritate" hanno ridato smalto all'azione di governo di Bertone, che ha imposto nomine di sua ispirazione negli snodi centrali della Curia, a partire dal giovane Ettore Balestrero a sottosegretario agli esteri.
È stato rilanciato anche il rapporto con il sostituto, Fernando Filoni, capo-fila dei diplomatici di Curia che ha caldeggiato la nomina di Peter Wells ad assessore agli affari interni. Ma il dato centrale è che Bertone ha definitivamente assunto pieni poteri, cosa che fino ad oggi non sembrava del tutto realizzata.
Le correnti a lui avverse erano riconducili ai cosiddetti "sodaniani" (i diplomatici della Segreteria di Stato, visto che lui viene dal mondo del diritto canonico), ora praticamente riallineati, e ai "ruiniani", ancora presenti nella Cei e nelle diocesi.
E quest'ultimo è il mondo a cui sembrerebbe rivolta l'attenzione di questi ultimi giorni. A Boffo – nominato da Ruini e a lui fedelissimo, come al suo ex vice Giuseppe Betori, ora a Firenze – da Bertone è stata espressa massima solidarietà ma in pratica è stato messa in mora la linea assunta negli ultimi tempi, specie relativamenti agli attacchi al governo e al premier.
Quando nell'intervista all'Osservatore Romano di alcuni giorni fa Bertone ha detto che non si può attribuire al Vaticano ogni cosa che viene detta è chiaro: bisogna parlare con una sola voce (con ridimensionamento di quelle degli arcivescovi come Vegliò e forse anche Fisichella), rivalutando automaticamente chi lavora nell'ombra, come il Vicario di Roma, cardinale Agostino Vallini.
E ancora: Bertone ha denunciato «manovre e chiacchericci» in Curia, mandando un chiaro avvertimento a chi ancora si agita nell'ombra e non ha capito che l'aria è cambiata.
Il Papa,nel suo soggiorno di luglio in montagna a Romano Canavese, paese di nascita di Bertone: il massimo del riconoscimento al suo primo ministro, una riconferma piena della fiducia. Spazzando definitivamente le voci che lo davano un po' in difficoltà, come quando a Castelgandolfo nei mesi scorsi si riunirono quattro cardinali (Ruini, Bagnasco, Scola e Schonborn), senza Bertone, vicenda archiviata significativamente senza conseguenze.
Naturalmente il consolidamento del potere del Segretario – tra cui potrebbe rientrare anche un prossimo cambio allo Ior –e dei suoi, passa attraverso approssimazioni successive, e il sostanziale svuotamento della Cei da ruoli politici diretti avviene non senza movimenti in ordine sparso: molti presuli prendono ancora posizione, mandando all'esterno un'immagine di confusione, che dalla Curia si vuole normalizzare.
E allora sul territorio si vanno intensificando le articolazione specifiche, a partire da Venezia, dove il patriarca Angelo Scola, uno dei più prestigiosi esponenti dell'episcopato, abilmente si riscatta dai fatti italiani e attraverso Oasis ha avviato un fruttuoso dialogo con il mondo musulmano.
O Carlo Caffarra, di Bologna, che si mantiene sui temi bioetici, campo su cui si misureranno le sfide della Chiesa alla ripresa dell'attività politica, a partire dall'azione di governo per depotenziare la Ru486. Già perché ora che Berlusconi e i suoi cercheranno di recuperare terreno e consensi dalle gerarchie la Chiesa potrebbe avere buon gioco: un altro capitolo potrebbero essere finanziamenti alla scuola in finanziaria.
Tra Santa Sede e governo i rapporti sono eccellenti, ha detto ieri il direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian (molto stimato e vicino a Bertone), indicando la linea che prevale nella Terza Loggia.
Con l'aggiunta di una critica ad Avvenire sugli attacchi delle scorse settimane sull'imigrazione, passaggio significativo visto quello che sta accadendo.

© Copyright Il Sole 24 Ore, 1° settembre 2009 consultabile online anche qui.

Davvero molto interessante questo articolo di Marrone anche se dispiace leggere di queste lotte di potere.
Inutile comunque negare l'evidenza: esistono ed esisteranno sempre.
Mi permetto di aggiungere che a ridare lustro alla Santa Sede non sono stati solo l'enciclica ed il viaggio in Terra Santa, ma anche e soprattutto la lettera del Papa ai vescovi sulle remissione della scomunica ai Lefebriani.
Tutta farina del sacco di Benedetto XVI per intenderci...

R.

7 commenti:

euge ha detto...

Infatti, cara Raffaella tutta farina del nostro amato Pontefice

Cattolico ha detto...

Seguiamo il Papa ed affidiamoci a lui! Ma perché è cosi difficile questo?!

Gabriella ha detto...

Non per niente lo Spirito Santo ha votato Ratzinger per Papa :)

Anonimo ha detto...

"Fino a due anni fa la politica era affidata da Giovanni Paolo II al fedelissimo cardinale Camillo Ruini,"

?????

Scenron ha detto...

Torniamo a parlare del nostro Benedetto:
http://www.stpauls.it/fc/0936fc/0936fc44.htm

=D

mariateresa ha detto...

sentite questa: da nessuna parte si era capito che il nome della donna coinvolta nella vicenda Boffo fosse noto, anzi avevo letto il contrario; ora da un'agenzia vengo a sapere che è stata contattata la madre della donna

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Politica/Boffo-madre-donna-moltestata-Vicenda-era-gia-stata-risolta/01-09-2009/1-A_000044027.shtml

veramente l'Italia è il paese dei segreti di Pulcinella.

Anonimo ha detto...

Complimenti al buon timoniere Bertone e, avanti tutta!