Il Papa: no a nuove lebbre ed a nuove Hiroshima e Nagasaki (Izzo)

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Il Papa: "Gesù invita i suoi discepoli al dono totale della loro vita, senza calcolo e tornaconto umano, con una fiducia senza riserve in Dio. I santi accolgono quest'invito esigente, e si mettono con umile docilità alla sequela di Cristo crocifisso e risorto. La loro perfezione, nella logica della fede talora umanamente incomprensibile, consiste nel non mettere più al centro se stessi, ma nello scegliere di andare controcorrente vivendo secondo il Vangelo" (Omelia)

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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA:NO A NUOVE LEBBRE E NUOVE HIROSHIMA E NAGASAKI

(AGI) - CdV, 11 ott.

(di Salvatore Izzo)

Padre Damiano, il nuovo santo che, come ha ricordato ieri Barack Obama in un messaggio al Papa, sacrifico' la sua vita in un lebbrosario delle Hawaii, con il suo esempio "ci invita - ha detto oggi Benedetto XVI - a aprire gli occhi su tutte le lebbre che sfigurano l'umanita' e richiedono ancora oggi piu' che la nostra generosita' la carita' della nostra presenza di servizio". Cosi' come la figura di Santa Maria della Croce, che dedico' all'assistenza degli anziani buona parte della sua esistenza, ci spinge alla solidarieta' con "tante persone anziane soffrono di molteplici poverta' e di solitudine, essendo a volte anche abbandonate dalle loro famiglie".
E ci esorta ad andare coraggiosamente "controcorrente" per seguire il Vangelo l'arcivescovo di Varsavia al tempo dell'insurrezione del gennaio 1863 contro l'annessione russa, mons. Zygmunt Szczsny Felinski, che "mise in guardia il popolo dall'inutile spargimento del sangue e quando pero' scoppio' la sommossa e ci furono le repressioni, coraggiosamente difese gli oppressi".
Mentre rappresentano un "esempio luminoso" perche' la vita umana diventi "un cantico di lode all'amore di Dio", il predicatore domenicano e il monaco Rafael Arnaiz Baron, dell'Ordine Cistercense della Stretta Osservanza.
Con un discorso pronunciato in cinque diverse lingue, Joseph Ratzinger ha riassunto cosi' il messaggio dei conque nuovi santi proclamati oggi, in una solenne celebrazione poi conclusa con il ricordo delle bombe atomiche esplose su Hiroshima e Nagasaki nel 1945: "prego - ha confidato salutando all'Angelus un gruppo di sopravvissuti - affinche' il mondo mai piu' possa essere testimone di una tale distruzione di massa e di vite umane innocenti". Parole, queste ultime, rivolte dal sagrato della Basilica ai 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro, e che avevano assistito al rito delle canonizzazioni grazie ai maxi schermi.
Il tempo incerto, infatti, ha consigliato di spostare all'interno la cerimonia delle canonizzazioni e cosi' solo cinquemila fedeli hanno potuto stringersi attorno al Papa insieme ai 240 vescovi che parteciopano in questi giorni al Sinodo Africano e alle delegazioni ufficiali, tra le quali quella del Belgio guidata dai sovrani Alberto e Paola e quella francese con il premier Fillon.
All'omelia il Pontefice teologo ha ricordato l'episodio evangelico el "giovane ricco", al quale Gesu' "propone il salto di qualita', lo chiama all'eroismo della santita', gli chiede di abbandonare tutto per seguirlo", con na sottolineatura dell'eroismo che e' richiesto da Gesu' con quella pagina che da' atto al protagonista del suo "sincero desiderio di giungere alla vita eterna conducendo un'onesta e virtuosa esistenza terrena".
Il giovane ricco, infatti, "conosce infatti i comandamenti e li osserva fedelmente sin dalla giovinezza". "Eppure tutto questo, che e' certo importante, non basta - ha spiegato Papa Ratzinger - manca una cosa soltanto, ma qualcosa di essenziale, 'Vieni e seguimi': ecco la vocazione cristiana che scaturisce da una proposta di amore del Signore, e che puo' realizzarsi solo grazie a una nostra risposta di amore".
Secondo il Papa, "Gesu' invita i suoi discepoli al dono totale della loro vita, senza calcolo e tornaconto umano, con una fiducia senza riserve in Dio". "I santi - ha affermato con forza ancora una volta Benedetto XVI - accolgono quest'invito esigente, e si mettono con umile docilita' alla sequela di Cristo crocifisso e risorto. La loro perfezione, nella logica della fede talora umanamente incomprensibile, consiste nel non mettere piu' al centro se stessi, ma nello scegliere di andare controcorrente vivendo secondo il Vangelo.
Cosi' - ha concluso - hanno fatto i cinque santi che oggi, con grande gioia, vengono posti alla venerazione della Chiesa universale".

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