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12 commenti:
Rinvio a www.messainlatino.it per le difficoltà che hanno incontrato coloro che volevano partecipare alla S. Messa tridentina. Riusciremo a vedere una S. Messa con il rito di Pio V celebrata da Benedetto XVI?
Qualcuno in Vicariato nell'ufficio competente sosterrebbe che non bisogna svegliare il can che dorme...
C'è però chi pensa che il can che dorme sia l'ufficio medesimo... sarebbe ora che si svegli: nove milioni secondo la Doxa gli italiani che vorrebbero la Messa antica.
Ma caro Socci, sei proprio sicuro di quello che affermi? Non è che generalizzi troppo? Perché vi sentite 'cittadella assediata'? Non potrebbe essere un 'vittimismo'?
Poi guarda che il rito ordinario non è meno Messa di quello straordinario. L'importante è che la liturgia sia celebrata bene nell'una e nell'altra forma, e che il popolo preghi e testimoni.
Condivido il testo di Socci.
Mi piace il fatto che ha sottolineato: il popolo e la migliore intellettualita' e' a favore del rito straordinario, e a favore dei provvedimenti che il papa ha preso.... da solo.
E anche qui c'e' di che riflettere xche' se aspettava la colleggialita' dei suoi confratelli, aspettava per 100 anni e piu'. Straordinario...
brutto aggettivo, ma mi piace dargli un altro valore. Una cosa straordinaria, e' tale xche' e' meno frequente, ma piu' preziosa.
Il "crollo della liturgia" e' una constatazione del Card Ratzinger, e credo che storicamente sia avvenuta con il trionfo del rito di Paolo VI. Ho 40 anni, da vent'anni sento parlare della necessita' della riforma della riforma, forse la faranno, ma come si fa' ad ostinarsi a dire che un rito vale l'altro???
Probabilmente presto verra' corretto... vorra' dire pur qualcosa o no????
Faccio presente che i 40 anni della Messa di Paolo VI, per i tempi ecclesiastici e' una inezia.
Forse il nuovo rito e' nato gia' vecchio???
Trovate le mie parole eccessive???
Vi ricordo quelle di Jean Guitton che certo con era un lefebvriano. Nel libro su Paolo VI, si interrogava circa il futuro della riforma liturgica e tra le opzioni teneva in considerazione anche il fallimento...
Forse ci siamo???
Anch'io condivido il pezzo di Socci. E voglio sottolineare che non è il suo primo intervento in favore del Motu Propio. Quest'ultimo però ha un sapore particolare in considerazione delle condizioni di Caterina.
Tengo a far presente che noi "cattolici infanti", cioè fedeli al Papa non ci sentiamo affatto "cittadella assediata" o "vittime". Affermare questo è un mero luogo comune che si tira fuori quando non si ha niente di meglio da dire.
Alessia
Poi guarda che il rito ordinario non è meno Messa di quello straordinario. L'importante è che la liturgia sia celebrata bene nell'una e nell'altra forma, e che il popolo preghi e testimoni.
Posso essere d'accordo su ciò che dice anonimo in questa partwe del suo post. In effetti, da un pò di anni a questa parte, molte messe vengono celebrate con il rito ordinario rielaborato e corretto dalla fantasia, dall'estro e dall'inventiva di moltissimi sacerdoti soprattutto parroci.
La solfa che ripetono è sempre la stessa: si vuole avvicinare il giovane alla Messa. Davvero? e chi lo dice che a tutti i giovani indistintamente piacciono le Messe inventate? Comunque, rimane il fatto che questa chiusura ad oltranza verso il rito tridentino è una cosa assurda ed inconcepibile. Se questo rito fa parte della tradizione della chiesa perchè ci si ostina a rinnegarlo? Perchè si continua a dire che coloro che desiderano anche vedere celebrare in tridentino sono solo degli invasati? Non lo dico io, se non erro queste parole sono risuonate in bocca a più di una eminenza grigia. Io vorrei vedere ed assistere secondo il Summorum Pontificum alla celebrazione in rito straordinario e non sono ne una invasata ne tanto meno una sfegatata tradizionalista; sono una persona che desidera vedere celebrare in tutte e due i modi.
Che poi il clero boicotti Benedetto XVI questo si era abbondantemente compreso visto l'ostruzionismo e lo stracciamento di vesti che eseguito alla pubblicazione del Motu Proprio. Un comportamento immaturo fissato su un modo sbagliato di concepire la chiesa diciamo così " moderna" Mi domando a quando la modernizzazione dei Vangeli, della Bibbia e degli Atti degli Apostoli e magari forse anche di Cristo.
Mi domando a quando la modernizzazione dei Vangeli, della Bibbia e degli Atti degli Apostoli e magari forse anche di Cristo.
19 ottobre 2009 15.03
Già..... libri e personaggi troppo vecchi per essere al passo con i tempi.
Nel mondo intero si è attenti a salvaguardare qualunque opera d'arte; ma nella Chiesa, quella magnificenza che è la Messa (che non risale a san Pio V ma a molti secoli addietro) è stata letteralmente gettata via! Andrebbe, sicuramente, aggiornata nel santorale e arricchita di Sacra Scrittura. Ma non va assolutamente né accantonata né dimenticata!
A me pare che la riforma della riforma nasce per correggere il rito celebrato anche bene, di Paolo VI. Non solo quello celebrato alla carlona....
Ed e' vent'anni che se ne discute.
Pertanto, tra un rito che dopo solo vent'anni ha bisogno di restauri seri, ed uno che ha sfidato i secoli ed e' integro.... solamente il buon senso, ci invita a pesarli diversamente.
Non posso reputarli pari.
Vorrei anche fare un appunto all'articolo di Socci, mi sembra che egli metta l'accento sulla liberta' per la Messa antica.
Il Papa dice egli, e' per la liberta'...
Bene io direi invece che e' piu' corretto porre l'accento sulla Verita'.
La battaglia per la Messa antica e' una battaglia per la verita', in se', (questa Messa e' preziosa in se' e per l'uomo di oggi) e per quanti hanno sostenuto in mala fede che fosse abrogata.
Personalmente non mi sento assediato, ho sempre avuto la ferma convinzione che le consacrazioni di Mons. Lefevbre, fossero indispensabile, per questa battaglia, allra avevo 18 anni.
Ora a 40 ne vedo i frutti.
Non me ne importava nulla di essere in minoranza allora come forse oggi.
Faccio presente che i preti che celebrano la messa seguendo alla lettera il messale di Paolo VI sono la normalità nella diocesi cui appartengo. E molti, celebrando in più chiese di diversi paesi nella medesima domenica, celebrano con devozione anche la terza o la quarta messa (più la liturgia della parola e distribuzione dell'Eucarestia nella quinta chiesa). E anche in queste circostanze hanno ancora forza per trasmettere iedee sensate all'assemblea; fermandosi poi a salutare i fedeli sul sagrato, magari dopo avere confessato tra una messa e l'altra. Guardate che non sono eccezioni. Credo che sia papa Paolo, sia papa Giovanni Paolo I e II, come papa Benedetto approvino.
Credo di aver fatto un altro discorso e di essere stato chiaro.
Benedetto XVI spinge per una riforma della riforma del rito di Paolo VI.
Implicitamente e' una ammissione di necessita' di correzione, integrazione, chiamatela come volete... La rivista 30 Giorni ne ha parlato per decenni...
Evidentemente il rito di Paolo VI ANCHE celebrato degnamente ha dei limiti.....
A cui bisogna provvedere..... perche' vi sono ragioni serie per farlo.....ed anche urgenti.
Questi sono i fatti.
Pastorelli, stia calmo e non ripeta sempre le solite lagne su Giovanni Paolo II che non ha fatto niente.
Lei che cosa ha fatto per raddrizzare le cose quando ancora si poteva intervenire, cioé quarant'anni fa, quando andavano di moda le messe beat e i cristiani per il socialismo (che peraltro non so che cosa potessero avere in comune, ma ad ogni modo l'aria era quella)? E poi lei dimentica tutte le misure prese negli anni Ottanta-Novanta per cercare di rimettere in carreggiata i teologi, giuramento compreso.
Inoltre le segnalo che i carismatici non sono tutti come pensa lei: una mia amica, attivissima col Rinnovamento nello Spirito, ha scoperto di recente la Messa VO celebrata dalla Fraternità San Pietro e ne è entusiasta. Ho raccontato la cosa alla Commissione Ecclesia Dei e non si sono meravigliati, perché sanno che quelle persone sono persone di preghiera.
Luca
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