giovedì 22 ottobre 2009

"I cristiani siano testimoni della salvaguardia del Creato": così il Papa al Patriarca Bartolomeo per il Simposio sul Mississipi (Radio Vaticana)


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"I cristiani siano testimoni della salvaguardia del Creato": così il Papa al Patriarca Bartolomeo per il Simposio sul Mississipi

Un appello ai cristiani, affinché offrano al mondo una testimonianza credibile della responsabilità per la salvaguardia del Creato e un commosso ricordo dell’uragano Katrina. Questo il messaggio che Benedetto XVI ha inviato ieri al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, per l’apertura a New Orleans, in Louisiana, del Simposio di Religione Scienza e Ambiente dal titolo "Ristabilire l'equilibrio: il grande fiume Mississipi". A leggere le parole del Papa, l’arcivescovo di New Orleans, mons. Gregory Michael Aymond. Poi l’intervento dello stesso Bartolomeo I, alla presenza del cardinale Theodore Mc Carrick, arcivescovo emerito di Washington, di mons. Alfred Clifton Hughes, arcivescovo emerito di New Orleans, e del Patriarca ortodosso d’America, Demetrios. Il servizio della nostra inviata in Louisiana, Giada Aquilino:

“I cristiani sono chiamati ad unirsi nell’offrire al mondo una testimonianza credibile della responsabilità per la salvaguardia del Creato e a collaborare in ogni modo possibile per assicurare che la nostra Terra possa conservare intatto ciò che Dio le ha donato: grandezza, bellezza e generosità”. Affidando il suo messaggio all’arcivescovo di New Orleans, mons. Gregory Aymond, con queste parole Benedetto XVI ha voluto salutare il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, e i 150 partecipanti all’ottavo Simposio di Religione Scienza e Ambiente dedicato al Mississippi. “La soluzione delle crisi ecologiche del nostro tempo” - ha aggiunto il Pontefice - richiede necessariamente un cambiamento profondo “da parte dei nostri contemporanei”: il Pontefice, a tal proposito, si è detto “pienamente d’accordo” col Patriarca Bartolomeo sul fatto che “i problemi urgenti che riguardano la cura e la protezione dell'ambiente”, toccando importanti questioni politiche, economiche, tecniche e scientifiche, sono tuttavia “essenzialmente di natura etica”. Citando la Caritas in veritate, il Santo Padre ha ricordato che la natura “è una priorità per tutti” e, come fondamento della nostra vita, va usata “responsabilmente” e “con rispetto”. Una conoscenza del progresso “puramente economica e tecnologica” inevitabilmente provocherà “conseguenze negative” per individui, popoli e la stessa creazione. Uno sviluppo umano autentico - ha sottolineato - chiama a una giustizia tra generazioni e alla solidarietà con gli uomini e le donne del futuro, che hanno anch’essi il diritto di godere dei beni che la creazione, come voluto da Dio, elargisce in abbondanza a tutti. Questo simposio sul Mississippi - ha proseguito il Papa - ci ricorda quanto avvenuto a New Orleans e nelle zone vicine il 29 agosto 2005 col devastante passaggio dell’uragano Katrina: “i miei pensieri e le mie preghiere - ha scritto Benedetto XVI - sono con tutti coloro, specialmente i poveri, che hanno sperimentato sofferenza, privazione e spostamenti e con quanti sono impegnati nel lavoro paziente di ricostruzione e rinnovamento”. All’osservazione del Pontefice, secondo cui “oggi i grandi sistemi fluviali di ogni Continente sono esposti a serie minacce, spesso come risultato di attività e decisioni dell’uomo”, si è riallacciato il Patriarca Bartolomeo I che, nel suo discorso, ha sottolineato come “tutti noi abbiamo la nostra parte da giocare, la nostra responsabilità sacra” per il domani. Perché - ha concluso il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli - “ogni decisione, personale e collettiva, determina il futuro del pianeta”.

Ma in che modo i cristiani possono testimoniare insieme il loro impegno per la salvaguardia della Creazione? Giada Aquilino lo ha chiesto all’arcivescovo metropolita di New Orleans, Gregory Michael Aymond:

R. – First of all, to remember it from a theological point of view which obviously …

In primo luogo, richiamandosi ad un punto di vista teologico che ovviamente fonda le sue radici nella storia della Creazione: “Quando Dio creò la terra e le acque, disse: è cosa buona”. Ed egli benedì la Creazione ed ha affidato a noi, esseri umani, il compito di essere suoi buoni custodi, di usare questo dono e di non abusarne. Invece, come abbiamo visto lungo la nostra storia, a volte non siamo stati buoni custodi. Abbiamo, quindi, una responsabilità teologica e morale: come popolo di Dio e in particolare come cristiani, dobbiamo assumerla e lavorare insieme. E’ una responsabilità spirituale e morale. Credo che dovremmo fare di più: dobbiamo predicare di più su questo argomento, dobbiamo fare di più considerandola una questione di giustizia sociale.

D. – Nel suo messaggio, il Santo Padre ha ricordato Katrina. Cosa ha lasciato questo uragano?

R. – It left the city tremendously wounded and the wounds are still there. …

Katrina ha lasciato una città profondamente ferita, e le ferite ci sono ancora. E’ stato come l’esodo di un popolo, con una distruzione incredibile di case, strutture e altro … Questo è accaduto quattro anni fa. La ricostruzione è stata avviata, ma secondo la mia modesta opinione mancano almeno ancora cinque anni prima che la ricostruzione sia completata.

D. – Quale la sua speranza?

R. – My hope is that we continue the rebuilding. …

La mia speranza è che la ricostruzione possa continuare. La gente qui è veramente piena di speranza: è gente che prende molto sul serio la propria fede, che crede profondamente in Gesù Cristo … siamo persone di speranza e con una grande forza d’animo. Temo che la città non tornerà mai ad essere quella che era prima di Katrina, ma credo che noi torneremo ad essere una comunità con una fede molto forte. Credo anche che quanto è accaduto qui sia una lezione per tutto il mondo, sicuramente per gli Stati Uniti, ma anche per il resto del mondo. Speriamo – qualora dovessero ripetersi disgrazie di questo genere in futuro – di essere meglio preparati ad affrontarle, con un maggiore senso di responsabilità da parte delle nostre autorità.

D. – Questo Simposio sul Mississipi unisce cattolici e ortodossi in un comune impegno per la salvaguardia del Creato e rafforza dunque l’ecumenismo. A che punto è il dialogo tra le due Chiese sorelle?

R. – The dialogue is very strong; it’s been taking place for 77 years …

Il dialogo è molto intenso; è in corso ormai da 77 anni. Infatti, partirò oggi per andare a Washington per partecipare a questo dialogo: questo sarà il mio primo incontro. Il Santo Padre ci ha incoraggiato a continuare a partecipare al dialogo.

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