giovedì 22 ottobre 2009
L'Africa attende la voce dei suoi anziani (Osservatore Romano)
Vedi anche:
Anglo-Cattolici, una tappa storica che interessa mezzo milione di persone tra fedeli e clero: si parla di 30-50 vescovi (Vecchi)
Porte aperte di Papa Ratzinger per gli Anglicani che chiedono di essere ammessi nella Chiesa Cattolica (La Rocca)
Anglo-Cattolici, Vittorio Messori: «A Londra regna il caos dottrinale» (Marroni)
Catechesi dell'udienza generale del 21 ottobre 2009: traduzione nelle diverse lingue (da Zenit)
Ma chi sono questi Anglo-Cattolici che chiedono di passare il Tevere? (Cantuale Antonianum)
Sul sondaggio di Messainlatino (Francesco Colafemmina)
L'Arcivescovo anglicano John Hepworth: le nostre preghiere sono state esaudite. Loda l'offerta del Papa di Ordinariati Personali (Zenit)
Il Papa ed i carri armati nel giardino del primate anglicano: il commento de "Il Velino"
Retroscena della decisione papale sugli anglicani (Cantuale Antonianum)
Ancora sugli anglicani. Testimonianze e commenti (Tornielli)
La provocazione (o la confusione?) del gesuita Reese: i preti sposati passeranno ad Anglicani? Riflessioni
Anglo-Cattolici: La stampa inglese parla di nuova era (Del Soldato)
Anglo-Cattolici: la sconfitta di Enrico VIII (Luca Volontè)
Giovani ex URSS e Israele consegnano al Papa un appello di pace (Izzo)
Il Papa: San Bernardo di Chiaravalle ha difeso la sana dottrina e combattuto l'eresia e i focolai di antisemitismo (Izzo)
Il disarmo tra le Chiese può passare anche dal celibato (Accattoli)
Questo grande Papa è solo all'inizio della propria opera universale (Roberto Pepe)
Il card. Canizares Llovera consegna al Papa il "Compendio eucaristico" (Izzo)
Il Papa: "Per San Bernardo la vera conoscenza di Dio consiste nell’esperienza personale, profonda di Gesù Cristo e del suo amore. E questo, cari fratelli e sorelle, vale per ogni cristiano: la fede è anzitutto incontro personale, intimo con Gesù, è fare esperienza della sua vicinanza, della sua amicizia, del suo amore, e solo così si impara a conoscerlo sempre di più, ad amarlo e seguirlo sempre più. Che questo possa avvenire per ciascuno di noi!" (Catechesi)
Negoziati segreti fra Vaticano e Lefebvriani (Jean-Marie Guénois)
Il Papa: la fede è incontro personale, la teologia non basta (Izzo)
Il Papa riaccoglie gli Anglicani e dà lezione d’ecumenismo (Rodari)
Anglo-Cattolici: Ecumenismo ed ecumenismo. Il commento di Padre Scalese
Pazienti gesti d'unità dal successore di Pietro (Mazza)
Il modello Benedetto XVI per gli Anglicani... e per i Lefebvriani? Una riflessione di Massimo Introvigne (Messainlatino)
Anglo-Cattolici: decisione storica del Papa. Il commento di Andrea Tornielli
Anglo-Cattolici: il commento di Giacomo Galeazzi
Thompson: Lambeth Palace ed il dicastero retto da Kasper si sono fermamente opposti alla Costituzione Apostolica sugli Anglicani
Continuiamo a pregare per Caterina Socci. La mia speranza per Caterina
SINODO PER L'AFRICA (4-25 OTTOBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG
COSTITUZIONE APOSTOLICA CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG
Il continente vive con apparente distacco il Sinodo
L'Africa attende la voce dei suoi anziani
di Giuseppe Caramazza
Quando Giovanni Paolo II annunciò al mondo che ci sarebbe stata un'assemblea del Sinodo dei vescovi dedicata all'Africa, la Chiesa africana ne gioì.
Quasi tutte le diocesi si impegnarono seriamente nella preparazione al Sinodo africano, come venne subito ribattezzato. Il Sinodo venne seguito con attenzione, ma fu soprattutto la visita al continente - Camerun, Sudafrica e Kenya - che il Papa volle fare nel 1995 per dare alle comunità africane il documento finale (Ecclesia in Africa) che mise in moto un vero e proprio cammino di crescita delle comunità locali. Le proposte del primo Sinodo dedicato all'Africa vennero studiate. Molti si chiesero cosa volesse veramente dire costruire la Chiesa come una famiglia. Altri si impegnarono a una migliore inculturazione del Vangelo nella propria realtà. Alcuni segnali forti giunsero dalle Conferenze episcopali e da operatori pastorali. La fondazione della Università cattolica dell'Africa Orientale (Cuea) e di altri simili istituti ne è una prova. Il lavoro dei vescovi, ma a questo si deve aggiungere la riflessione di migliaia di comunità locali, ha ispirato la creazione di molti centri di studio e pratica del "ministero sociale".
L'annuncio di un secondo sinodo dedicato all'Africa prese tutti di sorpresa. Non pochi, sia tra i fedeli che tra la leadership della Chiesa, si chiesero se non era il caso di attendere qualche anno. Un cammino c'era senz'altro stato, ma c'era ancora molto da fare prima di mettere a frutto il Sinodo del 1994. Inoltre, in poco più di un decennio, l'Africa a sud del Sahara ha vissuto drammi enormi che hanno messo il freno a molte iniziative. Il genocidio del Rwanda del 1994, le varie guerre susseguitesi nella regione dei Grandi Laghi, la crisi del Darfur e del Sud Sudan, il tracollo dello Zimbabwe e della Somalia, sono tutte situazioni che hanno pesato enormemente anche sui Paesi limitrofi. Le diocesi hanno comunque partecipato alla riflessione chiesta da Roma e sostenuto la preparazione dell'Instrumentum laboris.
In questi giorni i vescovi africani, con altri rappresentanti delle comunità cristiane del continente, si incontrano a Roma. Come vive questo evento la comunità cristiana del continente? Un veloce controllo dei quotidiani del grande continente mostrerà una scarsa attenzione da parte dei media. Tra le grandi testate nazionali, il "Nation" di Nairobi ha parlato dell'apertura del Sinodo riportando un articolo preparato dalla Bbc. Il "Mail and Guardian" di Johannesburg ha dato la notizia, ma senza analisi approfondite. Così è stato per quasi tutte le testate. I media cattolici sono andati un po' oltre. I siti delle Conferenze episcopali del Kenya e del Sudafrica riportano gli interventi. Le radio cattoliche di vari Paesi danno notizie. In particolare, è da sottolineare la sforzo di Radio Veritas di Edenvale, una cittadina satellite di Johannesburg, in Sudafrica. Un programma quotidiano informa gli ascoltatori di ciò che è stato detto al Sinodo e, quando possibile, il cardinale Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban, commenta brevemente gli eventi del giorno.
Pur sottolineando ciò che di positivo avviene, non si può fare a meno di notare che il Sinodo è vissuto un p0' in sordina. Se il mondo dell'informazione di massa non si accorge del Sinodo è anche perché la comunità cristiana sembra distaccata. In realtà occorre fare attenzione al modo con cui molte culture africane si avvicinano agli eventi importanti. Una giornalista sudafricana a cui ho chiesto un commento, mi ha ricordato che "a Roma i nostri anziani stanno parlando. Quando si rivolgeranno a noi avremo il tempo di dire la nostra, di celebrare e vivere questo secondo Sinodo".
Forse questa è la giusta chiave di lettura. Non manca interesse verso l'incontro in Vaticano. La Chiesa locale attende con rispetto di sentire che cosa diranno i vescovi. Dopo ci sarà tempo per celebrare, e soprattutto per lavorare e pianificare la rotta della Chiesa africana dei prossimi decenni.
(©L'Osservatore Romano - 22 ottobre 2009)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento