giovedì 6 agosto 2009

Il relativismo, diavolo moderno: il commento di Renato Farina alla catechesi del Santo Padre sul Curato d'Ars (Libero)

Su segnalazione della nostra fonte inesauribile, Eufemia, leggiamo questo articolo di Renato Farina.

6 commenti:

laura ha detto...

La forza di Papa Benedetto è straordinaria ed inversamente proporzionale alla Sua apparente debolezza fisica.
Dietro quella figura e quella voce così delicate, c'è una fede di acciaio e una voltà di ferro, fondate sulla aprola di Cristo e sull'assistenza dello Spirito Santo. L'aver sempre obbedito alla chiamata del Signore e l'aver sempre accettato la Sua volontà, anche quando Lo conduceva sulla via della sofferenza e della rinucia totale a se stesso, sono un esempio straordinario.Questo Gli ha sempre permesso di testimoniare la Verità e d iesere più forte di ogni potere avverso. Semra come l'Agnello mmolato dell'Apocalisse che sta ritto in piedi, perchè nessuno può fermare la forza della ragione illumniata dalla verità di Cristo

euge ha detto...

Laura le tue parole sono bellissime!!!!!:-)))))

laura ha detto...

Per euge: grazie, ma dobbiamo ringraziare il Santo Padre e sostenerlo sempre. Ricordi quando, all'inzio del Suo Ministero ha chiesto di pregare per Lui e ha detto che dobbiamo portare gli uni i pesi degli altri?

leonemin ha detto...

scusate ma potreste pubblicare i miei due commenti?

leonemin ha detto...

Raimond poanikkar importante distinzione atra relativismo erelativita' delle posizioni.

Oggi più che mai è indispensabile una mutua fecondazione di Oriente e Occidente: un dialogo tutto da costruire, che mantenga, nello scambio, l'identità delle religioni diverse.
"Io non sono favorevole ai `cocktail di religioni'. Condivido la critica al relativismo, ma altra cosa è la relatività, cioè la consapevolezza che qualsiasi affermazione io faccia ha un senso in relazione a un contesto. Il pluralismo è l'ammissione della mia contingenza, per cui io non ho il monopolio della verità né posso capirla tutta. Il pluralismo è la guarigione dall'assolutizzazione, cioè dall'idolatria. E' il riconoscimento della relatività e della bellezza straordinaria di tutte le tradizioni, per cui ciascuno deve seguire il proprio cammino."

Aggiungerei Martini cardinale Carlo Maria sul relativismo del cristiano, che è il vedere tutto in funzione di quando verrà Cristo è allora che sapremo e comprenderemo tutto.

leonemin ha detto...

Aggiunge sempre Panikkar e sottoscrivo pienamente:

Tuttavia, quale sarebbe lo scopo di credere e dedicare la propria vita a qualcosa, se non si tratta di difendere la propria verità? Il tipo di dialogo religioso che lei chiede, in cui ciascuno entra, prima di tutto, non per difendere le proprie convinzioni ma per condividere esperienze, non si riduce facilmente a un’amichevole chiacchierata?
Io difendo la mia verità. Sono pronto a dedicarle la mia vita e a morire per essa. Dico semplicemente che non ho un monopolio sulla verità e che più importante è il modo in cui tu ed io entriamo in quella verità, come la percepiamo e la ascoltiamo. Tommaso d’Aquino diceva: "Tu non possiedi la verità; è la verità che possiede te". Sì, noi siamo posseduti dalla verità. È lei che mi fa vivere; ma anche gli altri vivono, in virtù della loro verità. Io non m’impegno prima di tutto a difendere la mia verità, ma a viverla. E il dialogo tra le religioni non è una strategia per far trionfare la verità, ma un percorso per ricercarla e approfondirla insieme agli altri.