giovedì 6 agosto 2009
L’altro tedesco della Curia. Il rapporto con Ratzinger, l’ecumenismo: il cardinale Kasper racconta (Valli). E noi commentiamo...
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Clicca qui per leggere l'articolo di Valli segnalatoci da Eufemia.
Qualche considerazione.
Innanzitutto il titolo: a parte i soliti luoghi comuni sui Tedeschi, chi sarebbe l'altro tedesco della curia romana? Mi viene in mente il card. Cordes ma l'articolo non ne parla. Chi e' allora? Il Papa?
Beh, il Pontefice non fa parte della curia, la quale potrebbe anche non esserci.
Forse Cristo ha parlato di curia? No, risulta che abbia fondato la Chiesa su Pietro, cioe' il Papa, suo Vicario in terra.
La curia deve (dovrebbe?) semplicemente collaborare con il Santo Padre.
Questo, e non altro, e' il suo unico compito.
Da notare il sottotitolo: davanti a Kasper c'e' il titolo di cardinale, davanti a Ratzinger non c'e' la parolina "Papa".
Coincidenza?
Kasper critica la mancanza di capacita' di comunicazione dei suoi colleghi curiali. Ha assolutamente ragione, ma dovrebbe rammentare che, a gennaio, fu lui il primo, su Radio Vaticana, a lamentarsi per la revoca della scomunica ai Lefebvriani.
Mancanza di comunicazione anche in quel caso?
L'allora cardinale Ratzinger e' sempre stato famoso per parlare chiaramente ed in faccia (non alle spalle) agli interlocutori.
Strano che ci si lamenti proprio ora per una conferenza tenuta anni fa.
Sono inoltre sicura che il cardinale segretario di stato sapra' reagire degnamente a certe affermazioni ("collo di bottiglia").
C'e' una frase di Kasper che mi fa molto riflettere.
Egli afferma "Il Concilio, sostiene Kasper, non fu un momento di rottura con la tradizione, ma di «rinnovamento della tradizione secondo lo spirito dei padri della Chiesa e della Chiesa indivisa del primo millennio». La tradizione non fu gettata a mare, come dicono i tradizionalisti, ma fu messa in una nuova luce, e in questo senso il Concilio si può dire ancora in fase di attuazione".
Come? Secondo Kasper sono solo i tradizionalisti che interpretano il Concilio come rottura?
Ed i cosiddetti progressisti?
Perche' il cardinale non ne parla? Enno'!
Ha ragione Valli: Kasper non e' Ratzinger...ce ne eravamo accorti!
Solo una piccola considerazione: al card. Ratzinger non sarebbe mai venuto in mente di parlare in questo modo di Giovanni Paolo II e della sua curia.
Infine certe frasi buttate la' dal vaticanista (la congregazione per la dottrina della fede che sarebbe "orientata alla prudenza e decisa nell’agire sui freni se non addirittura a innestare la marcia indietro" nell'ecumenismo; Joseph Ratzinger "gentile nella forma quanto duro nella sostanza"...) evidenziano in maniera straordinaria dove vanno le sue preferenze, ma anche questo lo sapevamo gia'...
R.
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7 commenti:
A parte l'assurda pretesa di aver rispolverato la Tradizione del I millennio, che allora si contrapporrebbe a quella del II millennio...usque tandem, sig. Cardinale Kasper?
beh...ma Ratzinger è Ratzinger, Kasper è Kasper!
Kasper deve fare parte di quel 50% di tedeschi che non vedono di buon occhio il Papa! Siamo felici il restante 50 è d'accordo con lui!
Comunque da un allievo di Hans Kung non potevamo aspettarci niente di diverso
"Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e in lui non c'è ingiustizia.
Qui è il discrimine tra Ratzinger e Kasper!!!
Caro, dolce Santo Padre!
La conferenza episcopale tedesca ha ufficialmente comunicato che il Papa non adrà in Germania il prossimo anno. Forse pensa che sia meglio spendersi in visite più produttive. Saluti, Eufemia
Grazie, Eufemia :-)
R.
Nessun profeta non è disprezzato se non nella propria patria e tra i suoi parenti
Se Eufemia si riferiva al viaggio a Berlino e nella ex Germania orientale mi sembrava abbastanza ovvio che fosse stato annullato. Non se ne più sentito parlare.
Resta il fatto che il Papa è il terzo personaggio pubbilco più amato in Germania (fonte quotidiano Libero di oggi), con buona pace del Card. W. Kasper e di quelli che la pensano come lui.
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