sabato 24 ottobre 2009

Appello del Sinodo contro le mutilazioni genitali, la pena di morte, l'aborto terapeutico e le armi nucleari (Izzo)


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Continuiamo a pregare per Caterina Socci. La mia speranza per Caterina

SINODO PER L'AFRICA (4-25 OTTOBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

COSTITUZIONE APOSTOLICA CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA: LO SPECIALE DEL BLOG

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

SINODO AFRICANO: VESCOVO TANZANIA, BASTA MUTILAZIONI GENITALI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 ott.

"Le donne nascono con alcune parti del corpo per buoni motivi, cosi' come accade per l'uomo. Se Dio voleva che queste parti non ci fossero, perche' le ha create?". Se lo e' cheisto nell'Aula del Sindo Africano mons. Michael George Mabuga Msonganzila, vescovo di Musoma in Tanzania.
"Faccio questo intervento - spiega il vescovo - per offrire un esempio concreto di come il Vangelo possa diventare lievito che trasforma i valori e le pratiche culturali africane. Nella diocesi di Musoma, in Tanzania, la mutilazione genitale femminile e' diffusa tra la popolazione, soprattutto nei distretti di Tarime, Rorya e Serengeti".
"Nonostante tutte le campagne fatte - osserva il presule in un testo diffuso dalla Sala Stampa - questa pratica culturale per lunghissimo tempo e' stata ritenuta parte del processo di iniziazione all'eta' adulta e a un nuovo stadio di femminilita', spianando cosi' la strada al matrimonio".
"Non vi e' nulla di male - rileva mons. Msonganzila - a preparare le fanciulle alla maturita' e a un nuovo stadio di femminilita'" ma "e' giunto il tempo di bloccare questa pratica di mutilazione genitale femminile come processo verso la maturita' e l'acquisizione di un nuovo status di femminilita'". Il presule riconosce invece l'utilita' di mantenere l'usanza di trasmettere alle ragazze "i valori culturali positivi del clan e della tribu'. Vengono preparate ad assumersi le responsabilita' e a comportarsi bene in famiglia e nella societa' quali future madri. E questo - conclude - e' un aspetto positivo".

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SINODO AFRICANO: ABOLIRE PENA DI MORTE IN TUTTO IL CONTINENTE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 ott.

Il Sinodo Africano si schiera a favore dell'abolizione totale e universale della pena di morte. "La dignita' della persona - affermano i vescovi nel documento finale dei lavori - richiede che i suoi diritti fondamentali siano rispettati anche quando essa non rispetta i diritti degli altri".
Secondo il Sinodo Africano, "la pena di morte fa fallire tale intenzione.
A volte, la pena di morte e' usata per eliminare gli oppositori politici". Inoltre, "la povera gente che non puo' difendersi da sola, e' piu' facilmente soggetta a questa pena
definitiva e inappellabile".
"Questo Sinodo - si legge nel documento - invoca l'abolizione totale e universale della pena di morte".

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SINODO AFRICANO: ABORTO TERAPEUTICO CONTRADDICE DIRITTI UMANI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 ott.

Il protocollo di Maputo che promuove l'aborto terapeutico nei casi di stupro, incesto e quando la gravidanza comporta rischi per la salute della madre o del feto, non solo "banalizza la serieta' del crimine dell'aborto e svaluta il ruolo della maternita'", ma "e' in contraddizione con i diritti umani e con il diritto alla vita". Lo afferma il Sinodo Africano nel documento conclusivo approvato oggi, che loda "il coraggio di quei Governi che combattono l'aborto nella loro legislazione".
"La Chiesa - affermano i padri sinodali - condanna questa posizione sull'aborto, proclamando che per valore e dignita' la vita deve essere protetta dal concepimento fino alla morte naturale".

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SINODO AFRICANO: PIENO SOSTEGNO ALL'ONU CONTRO ARMI NUCLEARI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 ott.

Il Sinodo Africano "condanna categoricamente la produzione di armi nucleari" e di "ogni tipo di armi di distruzione di massa" chiedendo "che siano bandite dalla faccia della terra", e esprime "pieno sostegno" alle iniziative dell'Onu, dell'Unione Africana e delle organizzazioni intergovernative "per fermare il traffico illegale di armi".
I vescovi inoltre "incoraggiano i governi nazionali ad appoggiare lo studio per un Trattato sul commercio delle armi all'Onu con standard universali di coercizione per il commercio globale di armi convenzionali".
Alla Santa Sede, i padri sinodali chiedendo che il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace aggiorni il suo documento sul commercio delle armi. Le richieste sono contenute nelle proposizioni finali presentate alla stampa dal relatore generale, card. Peter Turkson, nominato proprio oggi nuovo presidente del dicastero vaticano. I vescovi africani chiedono infine che le Conferenze Episcopali dei paesi che producono armi "raccomandino pubblicamente ai propri governi di introdurre una legislazione che ne riduca produzione e distribuzione".

© Copyright (AGI)

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