giovedì 8 ottobre 2009

Messaggio del capitolo dei comboniani all'assemblea sinodale: Per un'Africa di pace (Osservatore Romano)


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Messaggio del capitolo dei comboniani all'assemblea sinodale

Per un'Africa di pace

Roma, 7.
"L'impegno a costruire la pace vera in Africa": è questo l'auspicio espresso in un messaggio dei delegati dell'istituto dei missionari comboniani del Cuore di Gesù - in questi giorni impegnati nel XVII capitolo generale - rivolto ai vescovi raccolti in assemblea sinodale per individuare il percorso di una rinnovata evangelizzazione nel continente.
"Noi missionari comboniani, riuniti in capitolo generale nella nostra casa generalizia a Roma - si legge nel testo - desideriamo inviare a voi, vescovi della Chiesa che è in Africa, il nostro saluto e comunione di preghiera affinché lo Spirito vi illumini e guidi durante il Sinodo che vi ha radunati a riflettere sul come essere servizio di riconciliazione, giustizia e pace".
Dopo l'introduzione, il messaggio passa ad affrontare le emergenze, ma anche le sfide e le speranze della Chiesa in Africa. "Il tema proposto è di capitale importanza - si osserva - per il futuro del continente la cui popolazione soffre immensamente a causa di complessi conflitti che si prolungano nel tempo rimanendo irrisolti. Ci sono situazioni di ingiustizia per la cui soluzione è indispensabile una sincera conversione del cuore e delle culture stesse, affinché nel riconoscimento reciproco e nel rispetto della diversità intesa come ricchezza si rendano protagoniste attive nella costruzione di una società giusta, rispettosa delle differenze, tollerante e impegnata nella ricerca del bene comune. La pace vera è in fondo il frutto dell'impegno a costruire la Chiesa africana come vera "famiglia di Dio", il programma auspicato dal precedente Sinodo dei vescovi per l'Africa".
Nel messaggio si ricorda fra l'altro l'immensa testimonianza dell'apostolato svolto dai comboniani il cui istituto - fondato nel 1867 da san Daniele Comboni - è presente oggi in centottantadue diocesi di quarantadue Paesi, oltre a quello dei religiosi appartenenti alle altre congregazioni.
"A noi missionari comboniani, nati in Africa e per l'Africa, sta a cuore più di ogni altra cosa - si ricorda - il futuro di questo continente e soprattutto della sua Chiesa che - sorta dall'opera di tanti missionari provenienti da nazioni e congregazioni diverse - è chiamata da Dio a essere sale e luce per tutta la società. Con gioia abbiamo visto crescere la Chiesa africana solidamente fondata sulla Parola incarnata in tanti martiri e testimoni, antenati nella fede, che hanno dato la vita per Cristo e a servizio delle comunità locali".
"Proprio per questo nostro amore per l'Africa, per le sue popolazioni e per la sua Chiesa - si sottolinea - auspichiamo che il vostro riunirvi in assemblea sinodale rappresenti un momento di grazia e di comunione per un profondo esame della Chiesa stessa e del suo essere per tutti luce e ispirazione. Vi assicuriamo che anche noi riuniti in capitolo generale stiamo riflettendo, insieme ad altre tematiche, sul come migliorare la qualità della nostra presenza e servizio missionario nel campo della riconciliazione, giustizia e pace nella società odierna".
Il testo quindi conclude: "Preghiamo per voi affinché questa sia l'occasione voluta da Dio per un profondo rinnovamento interno alla Chiesa stessa, da rafforzarla nel suo grande ruolo morale e ispiratore di una nuova cultura di fratellanza universale. La sfida è aperta. Vi sosteniamo con la preghiera e ci rivolgiamo al Santo Spirito, attraverso l'intercessione di san Daniele Comboni, patrono dell'Africa, affinché vi illumini nell'esercizio del vostro servizio come pastori preposti al gregge a voi affidato".
Al capitolo generale dell'istituto partecipano settantadue capitolari, in rappresentanza degli oltre 1.700 religiosi che compongono la famiglia comboniana. "Il fatto che il nostro capitolo generale - ha detto il superiore generale, padre Teresino Serra, in un'intervista rilasciata a "L'Osservatore Romano" - si svolga in coincidenza con il secondo Sinodo africano è visto da noi come un autentico kairòs, un tempo provvidenziale di grazia che beneficia quest'anno di un "valore aggiunto", proprio perché vissuto come chiamata a una "nuova pentecoste" per il nostro istituto". In una dichiarazione, suor Elisa Kidané, consigliera generale delle missionarie comboniane, ha affermato: "Sappiamo che un Sinodo non cambierà certamente dall'oggi al domani il corso della storia, ma siamo certe che potrebbe iniziare a rendere fattibile, reale, quello che fino a ieri era forse un sogno".

(©L'Osservatore Romano - 8 ottobre 2009)

1 commento:

sam ha detto...

Che bel messaggio! Ha il sapore, il colore e il gusto della missione dei Comboniani che conosco e con cui lavoro io e che non sono quelli di cui si sente sempre parlare in Italia.