lunedì 23 novembre 2009

A Roma i colloqui tra Chiesa cattolica e Comunione anglicana. Intervista con l'arcivescovo Rowan Williams (Radio Vaticana)


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A Roma i colloqui tra Chiesa cattolica e Comunione anglicana. Intervista con l'arcivescovo Rowan Williams

Al via oggi, a Roma, i lavori della Commissione incaricata di preparare la terza fase del dialogo teologico internazionale tra la Chiesa Cattolica e la Comunione Anglicana. Questo importante appuntamento segue l’incontro di sabato scorso in Vaticano tra il Papa e il primate della Comunione anglicana, l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams. Al centro dei colloqui, la Costituzione apostolica approvata dal Pontefice per gli anglicani che desiderano entrare nella Chiesa cattolica. Su tale questione ascoltiamo quanto ha detto Rowan Williams al Papa. L’intervista è di Philippa Hitchen:

R. – Naturally, I wanted to express some concerns…

Naturalmente ho voluto esprimere alcune preoccupazioni riguardo il modo in cui è stata annunciata la Costituzione, perché molti anglicani, me compreso, si sono sentiti un po’ in difficoltà, non tanto per i contenuti quanto per alcuni messaggi che sono stati dati; perciò avevo bisogno di confrontarmi col Papa su alcune di queste preoccupazioni e ritengo che siano state espresse e ascoltate in uno spirito molto amichevole.

D. – Cosa le ha detto il Papa, qual è stato il suo messaggio?

R. – I think it was that the Constitution did not represent any change…

Ritengo che il messaggio sia stato che la Costituzione non rappresenta alcun cambiamento nell’atteggiamento del Vaticano nei confronti della Comunione anglicana: e a questo proposito è stato pubblicato - riguardo al nostro incontro - un Comunicato molto chiaro che parla dei nuovi colloqui tra cattolici e anglicani e che il Papa vuole che proseguano.

D. – Quali sono i suoi sentimenti verso gli anglicani che considerano la conversione al cattolicesimo la scelta migliore?

R. – I think that people who become Catholic...

Io ritengo che le persone che passano al cattolicesimo lo facciano con convinzione, con coscienza. Buon per loro. Ora, tra quelli che non diventano cattolici, ce ne sono alcuni che sono anglicani tradizionali e che non sono soddisfatti della direzione che la Comunione anglicana sta prendendo circa l‘ordinazione delle donne. Non toccherò qui la questione dell’omosessualità. Quindi, quello che vorrei dire è semplicemente che all’interno della Comunione anglicana è presente una gamma molto ampia di posizioni teologiche che varia dai favorevoli all’ordinazione delle donne, a quelli che credono si tratti di un tema che non dovremmo discutere da soli, ma che dovremmo risolvere con le altre Chiese. Ma è tutto all’interno di uno spettro di posizioni. Non voglio che questo spettro si restringa: ecco perché mi preoccupo di tenere più persone possibili attorno ad un tavolo.

D. – All’inizio di dicembre lei presiederà una funzione ecumenica a Copenaghen, prima della Conferenza sui cambiamenti climatici. Questa è una vera priorità per lei, oggi?

R. – Yes, it is definitely.

Sì, lo è senz’altro.

D. – Cosa spera venga raggiunto? Qual è il suo messaggio ai leader mondiali che si riuniranno a Copenaghen?

R. – I think the main message...

Penso che il messaggio principale sia di capire, prima di tutto, che non si può far finta che la questione dei cambiamenti climatici non sia urgente e importante. Qualunque siano i dettagli, il problema della degradazione dell’ambiente è davanti ai nostri occhi. Quindi, questa è la prima cosa: è un problema urgente, è visibile, e va affrontato subito. La seconda cosa è che essere impegnati nella salvaguardia dell’ambiente è una buona cosa, che si eviti o meno il disastro del cambiamento climatico. Vivere in armonia con la creazione di Dio è una vita migliore e non il contrario. Quindi, dobbiamo farlo perché è giusto, perché migliora la vita e significa servire Dio. Quindi, è urgente ed è giusto. Metta tutto questo insieme e la conclusione è abbastanza ovvia: facciamo qualcosa.

D. – Come lei sa, si parla di una visita del Papa nel Regno Unito nel 2010. Che accoglienza potrebbe ricevere il Papa dai non cattolici?

R. – I think it would depend…

Penso che dipenderà molto da come il Papa parlerà a tutta la società britannica e non solo ai cattolici. Penso che sia molto significativo che il cardinale Newman sia il centro della visita, perché Newman non è solo proprietà della Chiesa cattolica romana: è stato uno dei grandi intellettuali e letterati del XIX secolo e io ho incoraggiato il Santo Padre a pensare a Newman in quel senso, come ispirazione di ciò che dirà alla società britannica.

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