venerdì 4 dicembre 2009

Presto «piene relazioni» fra Russia e Santa Sede (Mazza)


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Con la Santa Sede presto «piene relazioni»

DA R OMA S ALVATORE M AZZA

Santa Sede e Federazione russa si avviano a stabilire piene relazioni diplomatiche. È stato il presidente Dmitri Medvedev, ricevuto ieri pomeriggio in Vaticano da Benedetto XVI, a comunicare al Pontefice l’intenzione di compiere questo ulteriore, decisivo passo nei rapporti tra Mosca e il Vaticano.
L’annuncio è stato dato – in contemporanea a Roma e a Mosca – al termine del colloquio tra il presidente russo e Papa Ratzinger. « Nel corso dei colloqui – si legge nella nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede – è stato espresso compiacimento, da entrambe le Parti, per i cordiali rapporti esistenti e si è concordato di stabilire piene relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Federazione Russa. Dopo uno scambio di opinioni sulla situazione economica e politica internazionale, anche alla luce dell’Enciclica Caritas in Veritate , di cui il Santo Padre ha offerto al Presidente un esemplare in lingua russa, ci si è soffermati sulle attuali sfide alla sicurezza ed alla pace. Quindi si è parlato di temi culturali e sociali di comune interesse, come il valore della famiglia, e del contributo dei credenti alla vita della Russia » . Medvedev, che prima di vedere Benedetto XVI aveva incontrato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e monsignor Dominique Mamberti, segretario per i rapporti con gli Stati, era accompagnato da una delegazione di cui faceva parte anche il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. Con la decisione annunciata ieri, ci si avvia a superare l’attuale stato delle relazioni, che era stato fissato a livello di “rappresentanti personali” il primo dicembre del 1989 con la prima visita di Michail Gorbaciov a Giovanni Paolo II.
Uno stato confermato due anni più tardi quando, caduta l’Unione Sovietica, Boris Eltsin divenne il primo presidente della neonata Federazione Russa.
Si disse, all’epoca, che a frenare Eltsin dal procedere più speditamente verso le piene relazioni diplomatiche – verso le quali sembrava da subito orientato a procedere – fosse stato il Patriarcato di Mosca, che non vedeva la cosa con favore a causa degli attriti col Vaticano che stavano crescendo in quegli anni, per la questione dei greco- cattolici ucraini. Un “sospetto” poi confermatosi negli anni successivi, quando la situazione rimase “congelata” al livello dell’ 89 proprio per l’opposizione del Patriarcato, tanto che Eltsin si sarebbe recato in Vaticano solo nel 1998. Una sorta di “veto”, quello messo dal Patriarcato, che ha condizionato anche gli anni della presidenza di Vladimir Putin, recatosi in visita in Vaticano nel 2000, 2003 e ancora nel 2007.
In questo senso, l’annuncio di ieri può essere considerato una spia attendibile e concreta del miglioramento delle relazioni tra Vaticano e Patriarcato.
Proprio nei giorni scorsi del resto, in un’intervista a un quotidiano italiano, il Patriarca Kirill aveva confermato tra le righe questo miglioramento. Affermando tra l’altro che, se resta lontana per ora l’ipotesi di un viaggio del Papa in Russia, un incontro tra lui e Benedetto XVI (come già si era ipotizzato in passato tra Giovanni Paolo II e Alessio II) non è invece escluso. Anzi.

© Copyright Avvenire, 4 dicembre 2009

Beh, piu' che altro si era ipotizzato un incontro fra Alessio II e Benedetto XVI!
R.

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