venerdì 5 giugno 2009

Benedetto XVI ed Obama parlano dell'uso della fede in chiave violenta e citano il Corano: il primo linciato dai media, il secondo osannato


Cari amici, c'e' qualcosa che non va nelle celebrazioni del discorso del Presidente Usa pronunciato ieri a "Il Cairo".
Possiamo leggere la traduzione italiana qui.
Obama ha parlato della necessita' di non usare la religione per giustificare la violenza ed ha citato ampiamente sia il Corano sia la Bibbia.
Ha anche parlato della necessita' di costituire due Stati, uno palestinese ed uno israeliano.
Che cosa c'e' di strano in tutto questo? Nulla, anche se io non parlerei di discorso storico: molta acqua deve passare ancora sotto i ponti e molti fatti (non parole!) devono essere messi concretamente in atto.
Apertura al dialogo, discorso molto retorico, ma anche molto generico. Ora aspettiamo misure concrete al di la' delle belle parole.
Mi viene da ridere quando leggo i titoloni dei giornaloni di oggi, che presentano Obama come "un profeta", "una sorta di Messia", "un grande comunicatore" e bla bla bla.
Ma nessuno si accorge che Obama ha ripreso i temi della lectio di Ratisbona pronunciata da Benedetto XVI nel settembre 2006?
Clicca qui per leggere il testo.
Anche il Papa parlo' del ripudio della fede che giustifica la violenza e della necessita' di coniugare fede e ragione.
Cito' anche il Corano (oltre alla Bibbia).
Ricordate le reazioni violente?
Ma come si permette il Papa di citare il Corano? Che cosa ne sa?
Come osa affermare che l'islam e' violento?
Come si permette di non essere politicamente corretto e di pretendere l'apertura di un dialogo nuovo fra islam ed occidente?
Come mai non gli vanno bene le semplici strette di mano ed i bacetti sulla guancia?
Prendiamo atto che, a quasi tre anni di distanza, un discorso con gli stessi temi viene osannato e portato dai media sul palmo della mano.
Come cambiano i tempi...
Evidentemente non interessano molto i contenuti dei discorsi ma chi li pronuncia.
Complimenti! Ne prendiamo atto ma consentiteci, cari media, di farci una grassa risata.
Speriamo che il discorso di Obama sortisca gli stessi effetti della lectio di Ratisbona del Santo Padre: l'apertura di un DIALOGO VERO con l'islam.
Forse e' il caso che i media rivedano la loro posizione sulla lectio di Ratisbona. In caso contrario non potremo non fare notare la contraddizione.
Per quanto riguarda Israele e Palestina, Obama ha la stessa impostazione di Benedetto XVI. Ricordate gli attacchi, violenti, dello scrittore Abraham B. Yehoshua al Santo Padre?
Ecco come parla di Obama stamattina.
Mah...bah...

R.

Vedi anche:

Padre Samir: Obama sull’Islam piace, ma c’è qualche bugia e silenzio. Il Papa in Medio Oriente ha detto di più (AsiaNews)

9 commenti:

ilsanta ha detto...

Sembra che il fatto di trattare uno stesso tema in due discorsi diversi tenuti in momenti e luoghi diversi debba accomunarne per forza il giudizio.
Obama ha tenuto il suo discorso in terra d'Islam come Capo di Stato di una nazione non teocratica, Ratzinger ha tenuto un discorso in una università europea come Capo religioso, la differenza è notevole ma non è tutta qui.
Obama è partito da un episodio di violenza di marchio islamista per accendere una speranza e dividere gli estremisti dall'Islam "normale", Ratzinger ha utilizzato il tema della violenza dell'Islam come prolusione ad un discorso più ampio senza però "risolvere" o dare speranza per un dialogo.
Se non vi pare una differenza questa .....
PS: malgrado il commento sembri negativo, non ritengo le parole del Papa a Ratisbona così offensive verso l'Islam vista appunto la cornice in cui si sviluppa poi il discorso, forse una precisazione successiva avrebbe potuto calmare gli animi ...

Raffaella ha detto...

Infatti i concetti di Ratisbona sono stati riproposti, pari pari, in terra islamica, precisamente nella moschea di Amman, meno di un mese fa.
Non c'e' alcuna speranza per il dialogo delle strette di mano nude e pure.
C'e' molta speranza per un dialogo chiaro e sincero in cui le parti non si nascondono le differenze.
Cercando di omologare tutto, si hanno i drammatici risultati di cui abbiamo notizia stamattina in Olanda.
R.

Anonimo ha detto...

Raffa, Papa Benedetto ha aperto una via di dialogo assumendosene tutti i rischi. Il discorso di Obama ieri al Cairo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata Ratisbona. La storia, non i media, a riconoscerlo e a darne atto a Benedetto.
Alessia

Carla ha detto...

Buon giorno. Sì, è chiaro che l'approccio del discorso di Ratisbona era sul piano religioso, ma io personalmente ritengo che la cultura del mondo occidentale si sia sviluppata dalle sue radici cristiane, e così questa cultura ha necessariamente influenzato, in particolare, elementi come la politica e l'economia (per dirla con Giuliano Ferrara, esponenti del pensiero filosofico come Hegel e Marx si sono formati dalle stesse matrici culturali, pur nella diversità delle posizioni cui sono pervenuti) Quindi, pur considerando la diversità dei contesti, evidenziata da "ilsanta", dei discorsi di Papa Benedetto e di Obama, non ometterei di trascurare delle affinità nei contenuti. Quanto alla possibilità di dialogo (piuttosto "interculturale" che "interreligioso", come in altra sede ha affermato Papa Benedetto) , non mi pare proprio che il discorso di Ratisbona lo escludesse. Solo, si è voluto evidenziare che il presupposto per la costruttività del dialogo stesso è l'affermazione della propria identità (insomma il non rinnegarla e non "diluirla", e in questo lui si riferiva proprio a una tendenza, da lui non condivisa, propria dell'Occidente). Carla

Anonimo ha detto...

Interessante analisi su Asianews:
P. Samir: Obama sull’Islam piace, ma c’è qualche bugia e silenzio
di Samir Khalil Samir
Alessia

Raffaella ha detto...

Grazie Alessia :-))
R.

Anonimo ha detto...

mi hanno stancato tutti.
Secondo me, il Santo padre dovrebbe alzare la voce. E' l'UNICO CHE HA QUALCOSA DI VERO E DI NUOVO DA DIRE.
Gli altri ragliano e poi questa storia dell'inotlleranza religiosa e del rispetto verso i musulmani m i ha stancato. Gli unici perseguitati siamo noi cattolici, anche , qui, in Italia, ma siamo pecore e non ci facciamo ma isentire. se offendessero mia madre mi arrabbierei, allora
perchè nessuno non prende provvedimenti quando si parla male del Santo Padre?
Basta, basta. basta!!!!!!!!!
laura

euge ha detto...

Cara Laura sul fatto che i cristiani in italia non si facciano sentire, hai ragione è una cosa che mi fa venire i nervi anche a me.
Purtroppo, per molto tempo è stato adottato il metodo del " volemose bene " che ci ha portato tutti verso un senso di menefreghismo del tutto simile ad un falso atteggiamento di tolleranza. Già, perchè è vero, che il cristiano deve saper perdonare, accettare tutto e tutti per amore di Cristo ma, noi cristiani abbiamo anche una dignità che si è andata a far friggere in nome di chissà quale strano ideale.
Sarebbe bello, se ci svegliassimo....... se lasciassimo dietro le spalle i timori reverenziali, la paura di esprimere le proprie opinioni e sarebbe bello anche, che fossimo capaci di incavolarci, quando gli attacchi relativisti e irrispettosi verso il Papa vengono soprattutto dall'interno della chiesa. Però, quando questo succede, tutti stanno belli accucciati nelle loro tane ed escono soltanto, quando Benedetto XVI con la sua pazienza, amore e tenacia, ha già aggiustato tutto, dopo essere stato massacrato secondo il miglior costume dei media.
S V E G L I A M O C I!!!!!!!!!!!!!

luciano ha detto...

Viviamo il nostro tempo con angoscia: riteniamo che quanto di sfacciato e di insolente accade avvenga per la prima volta. Ma sappiamo bene che non è così. Un presidente nero, acclamato come un profeta, dice le stesse cose che dette da un papa sono state giudicate bestemmie? Non ci stupisca perchè è la verità che ci rende liberi, la verità appoggiata sulla ragione.