venerdì 5 giugno 2009
Dal Papa giro di vite sui preti «concubini» (Vecchi)
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Regole
Iter veloci per lo stato laicale
Dal Papa giro di vite sui preti «concubini»
CITTÀ DEL VATICANO
«Il figlio di un prete ha il diritto di avere un padre che sia in una situazione corretta agli occhi di Dio e con la sua stessa coscienza».
Non capita spesso che un cardinale dica una cosa così. Ma il problema esiste. E il cardinale Claudio Hummes, prefetto per la Congregazione del clero, lo ha spiegato ieri al Catholic News Service, l’agenzia dei vescovi Usa. La novità è importante: Benedetto XVI ha concesso alla Congregazione — e ai vescovi — nuovi poteri per rendere «più rapido» il passaggio allo stato laicale dei sacerdoti che vivono con una donna, hanno abbandonato il loro ministero da più di cinque anni o sono stati coinvolti in «gravi scandali» (ma gli abusi sui minori non c’entrano e restano di competenza dell’ex Sant’Uffizio).
La lettera del cardinale è stata spedita a tutti i vescovi del mondo.
La questione non riguarda i sacerdoti che scoprono di volere una famiglia e chiedono al vescovo la dispensa dal celibato. Il problema sono quelli che non la chiedono.
«Se colui che lascia il suo ministero non è interessato a regolarizzare la situazione, il bene della Chiesa e il bene del prete che ha lasciato è che sia dispensato in modo da trovarsi in una situazione corretta, soprattutto se ha dei bambini». Hummes spiega che il codice di diritto canonico non dava strumenti efficaci: «Alcuni lasciano, si sposano con matrimonio civile, hanno figli» mentre i vescovi «non hanno modo di procedere». E i processi vaticani hanno tempi geologici.
Con le nuove regole, ferma restando l’inchiesta e il «diritto di difesa», il passaggio allo stato laicale diventa invece più facile. Specie quando ci sono di mezzo dei figli. «Aiutare queste persone è una delle ragioni per cui ci sono le nuove procedure. In questi casi, l’iniziativa parte dal vescovo».
Di là da casi noti come Milingo, anche di recente la Chiesa ha dovuto affrontare problemi simili.
A fine maggio il Papa ha accettato le dimissioni di Paulin Pomodino, arcivescovo di Bangui, nella Repubblica Centroafricana: un’indagine vaticana aveva rivelato che molti sacerdoti della diocesi avevano mogli e figli.
G. G. V.
© Copyright Corriere della sera, 4 giugno 2009
E' indispensabile leggere il testo integrale della lettera ai vescovi per farsi un'idea chiara del provvedimento...
R.
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