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DA ROMA MIMMO MUOLO
Il Papa torna nella Mitteleuropa e lo fa con un viaggio che, per quanto limitato alla Repubblica Ceca, ha diversi motivi di interesse in chiave continentale.
Primo tra tutti il contatto con una nazione e una società che giusto vent’anni fa si accingevano a vivere la fase storica della caduta del comunismo, dei muri e delle cortine più o meno di ferro. La terza visita pastorale del 2009 fuori dai confini dell’Italia (dopo quelle in Camerun e Angola e in Terra Santa) è stata illustrata ieri mattina nei suoi particolari e nel programma dal direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Il Papa partirà sabato prossimo, 26 settembre e farà ritorno a Roma lunedì 28, dopo aver toccato Praga, Brno e Starà Boleslav.
«Benedetto XVI – ha fatto notare il portavoce – visiterà la Repubblica Ceca sicuramente per ricordare l’anniversario della cosiddetta 'rivoluzione di velluto', ma soprattutto per incoraggiare la Chiesa locale che svolge la propria missione in una società secolarizzata». Non a caso, ha aggiunto il direttore della Sala Stampa, parlando ai giornalisti accreditati, «il tema della visita è 'L’amore di Cristo è la nostra forza' e tutta la preparazione ha insistito su fede, speranza e carità». In quest’ottica si comprende anche perché in pratica il primo atto del viaggio, subito dopo la cerimonia di arrivo all’aeroporto (prevista per 11,30 di sabato), sarà la visita al Gesù Bambino di Praga e l’incoronazione della famosa statuina nella chiesa di Santa Maria della Vittoria di Praga. Un atto che che va ben al di là del suo significato religioso, anche perché nell’occasione, ha anticipato padre Lombardi, il Papa parlerà brevemente alle famiglie e ai bambini riuniti nella chiesa. Il programma della tre giorni in terra ceca prevede naturalmente tutta una serie di appuntamenti, che – come le tessere di un mosaico – compongono il volto complessivo del viaggio. Sabato pomeriggio Benedetto XVI farà visita al presidente della Repubblica nel palazzo presidenziale, quindi parlerà alle autorità politiche e civili e al corpo diplomatico, per concludere la parte pubblica della sua prima giornata con la recita dei Vespri nella Cattedrale, insieme con i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i movimenti laicali. Domenica il Papa si sposterà a Brno, capitale della Moravia, che è anche la regione ceca con la maggiore concentrazione di cattolici. Qui alle 10 celebrerà la Messa e reciterà l’Angelus nell’aeroporto di Turany, dove si prevede che saranno ad attenderlo decine di migliaia di fedeli. Il pomeriggio di domenica, invece, il Pontefice lo trascorrerà nuovamente a Praga. Due gli appuntamenti: l’incontro con gli esponenti del Consiglio ecumenico della Repubblica Ceca nella Sala del Trono dell’Arcivescovado e quello con il mondo accademico nel salone di Vladislav del Castello di Praga. In quest’ultima occasione, ha ricordato padre Lombardi, potrebbe essere presente anche Vàclav Havel, primo presidente dopo la caduta del comunismo, che nel 1990 invitò e accolse Giovanni Paolo II nel suo primo viaggio in un Paese dell’ex blocco sovietico, dopo i fatti dell’89. «Si tratta di una personalità che il Papa apprezza – ha detto il portavoce vaticano – pur non avendolo mai incontrato». Per quanto riguarda, invece, l’appuntamento ecumenico, padre Lombardi ha ricordato come i rapporti con le altre confessioni cristiane siano stati positivamente influenzati negli ultimi anni dal 'mea culpa' di Giovanni Paolo II, in merito alle tristi vicende che portarono alla «crudele morte inflitta a Jan Hus» (così si espresse Papa Wojtyla nel 1999), noto predicatore boemo, vissuto tra il 1369 e il 1415. L’ultimo giorno della visita Benedetto XVI si recherà a Starà Boleslav, cittadina a 35 chilometri da Praga, nella chiesa di San Venceslao, che sorge sul luogo del martirio del santo. Questo tempio è considerato il simbolo della nascita della nazione ceca e proprio il 28 settembre di ogni anno vi si svolge un pellegrinaggio nazionale. Perciò il Papa celebrerà la Messa su una vicina spianata e lancerà un messaggio ai giovani.
© Copyright Avvenire, 23 settembre 2009
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