sabato 17 ottobre 2009
Africa, la colpevole indifferenza dei Cristiani (Farina). Io aggiungo: il vergognoso silenzio dei media!
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Leggiamo e poi commentiamo:
La colpevole indifferenza dei cristiani
di Renato Farina
Il vescovo sudanese ha raccontato la passione, crocifissione e morte di sette cristiani in Sudan.
È stata Al Qaida. La complicità del governo islamico di Khartoum, sostenuto dalla Cina, è palese. Monsignor Eduardo Hiiboro Kussala, vescovo della diocesi di Tombura Yambio, nel Sudan meridionale, lo ha raccontato prima al Papa e ai suoi confratelli africani riuniti a Roma per il Sinodo, poi alla Radio Vaticana. I boia della Lord’s Resistance Army (Lra) - un gruppo di seguaci di Allah, affiliati ad Osama - hanno fatto irruzione nella chiesa di Nostra Signora della Pace nella città di Ezo e hanno rapito alcuni ragazzi tra i 15 e i 20 anni. Se ne stavano lì a pregare. Li hanno inchiodati su assi di legno. Si chiama crocifissione. Era il 13 agosto.
La notizia si è finalmente affacciata in prima pagina ieri. Non è la prima volta che accadono questi orrori. Anni fa, Antonio Socci ha dedicato un libro a queste stragi di cristiani in Sudan. Arrivavano racconti come questo: le milizie di banditi musulmani hanno rincorso i cristiani che cercavano rifugio nella foresta. Li hanno presi, e inchiodati agli alberi. I testimoni c’erano, ma - veniva opposto - dove sono le foto, dove sono le immagini della Cnn o almeno di Al Jazeera? Allora, zitti, prudenti, silenti.
Ora però basta così con gli occhi chiusi e le bocche cucite. Quanto orrore. C’è strazio. Eppure anche consolazione che piove fresca su di noi per la testimonianza. Oriana direbbe: anche tra noi c’è chi ha più cara la libertà della vita, e sette ragazzi si lasciano uccidere ma non rinnegano la loro fede. Sono santi, sono nella gloria.
Ma noi? Noi qui facciamo davvero schifo. Parlo di me, parlo dell’opinione pubblica occidentale. E anche dei cristiani, soprattutto dei cristiani.
La notizia era del 13 agosto. Possibile che nessuna tra le agenzie di stampa abbia un corrispondente o l’Onu non abbia qualcuno che possa dare forza a questi racconti? Il fatto è che si tratta di fatica sprecata.
Non interessa, siamo appassiti.
Quando i primi frammenti di certezza avvalorarono la storia dei crocefissi in Sudan, alla Camera dei deputati fu data la parola a Luca Volontè (Udc), poi a Marco Zacchera (Pdl).
Raccontarono, condannarono. Naturalmente questi interventi furono concessi a fine seduta, i deputati uscivano chiacchierando, che importa, fatti di afro-cristiani, alla malora. (Quando giunse notizia di un proiettile a un giornalista di Annozero, la parola fu data subito, a metà seduta, a una deputata del Pd). Nessuna agenzia riprese la cosa.
Nemmeno io ne scrissi, pensando: tanto a chi interessa? Stupido alibi.
Sono in buona, anzi cattiva compagnia.
I vescovi perché non sono andati in tivù a stracciarsi le vesti per l’indifferenza nostra?
Gran parte dei presuli italiani in questi mesi sono stati impegnati in altro tema, molto più gustoso e in grado di suscitare titoloni: la moralità privata di Berlusconi, non è vero? Il segretario della Cei, monsignor Crociata (un nome abbastanza esagerato), si è distinto più per le interviste sul premier che sulla persecuzione dei cristiani.
Ci sta tutto nella vita e nelle prediche, ma bisognerebbe anche ricordarsi che il governo italiano, grazie al vituperato Berlusconi e al ministro Franco Frattini, è il più impegnato nella difesa della libertà religiosa: è il solo tra quelli europei ad aver avviato pratiche diplomatiche contro la persecuzione dei cattolici a Orissa, in India; ha sostenuto i credenti con i leader iracheni e afghani.
Il Papa non fa che ricordare martiri e persecuzioni, indicando luoghi e Paesi.
Ha invocato ovunque libertà di professione e pratica della fede.
A Ratisbona ha gridato contro la violenza nel campo della religione, era il 12 settembre 2006.
Invece in Occidente, anche i cristiani, hanno estratto da lì pretesti per attaccarlo: insulta l’islam.
Insultiamo l’islam se diciamo che questi musulmani assassini in Sudan vanno messi al bando? Che non ci può essere tolleranza e integrazione per chi disintegra e tollera le crocifissioni?
Il Papa ha parlato in Africa durante il viaggio in Angola del 2009. Ha ricordato le persecuzioni.
Unica frase estratta: «Il preservativo non risolve il problema dell’Aids».
Invece di condannare le persecuzioni, Franceschini in Italia e i belgi in Europa, condannarono lui.
Il fatto è che i cattolici si fanno scrivere l’agenda dei loro sentimenti e delle loro prese di posizione da chi ha in mano il pallino della cultura europea, che è relativista. In Consiglio d’Europa si sono condannati giustamente razzismo, antisemitismo, islamofobia, omofobia e dimentico senz’altro qualcosa.
Ho cercato di introdurre il discorso sulla cristianofobia: richiesta ignorata. In compenso anche i cristiani sono tutti protesi a parlare dei grandi perseguitati: i gay! Giusto. Ma non al punto di farci una legge apposta, secondo me. Il 28 settembre scorso, a Sanremo, un vecchio frate è stato aggredito da un musulmano: rischia di perdere un occhio. Qualcuno lo sapeva? Qualcuno ha proposto una legge perché sia un’aggravante uccidere un ministro del culto? Ne uccisero tanti di seminaristi e preti nel Triangolo Rosso, in Emilia-Romagna, i comunisti-partigiani negli anni dal ’45 al ’50. A noi basterebbe anche oggi che saltassero fuori i nomi… E ci ricordassimo di più di quei sette ragazzi crocifissi.
Bisognerebbe dedicargli da qualche parte una piazza, una strada. Un minuto di silenzio in Parlamento e negli stadi. E una preghiera nelle chiese.
© Copyright Il Giornale, 17 ottobre 2009 consultabile online anche qui.
Monumentale!
I Cristiani sono colpevoli di indifferenza e di pensare solo al proprio orticello.
Ma non possiamo tacere le responsabilita' dei media.
Personalmente ho sempre sostenuto che la cultura occidentale e' morta il 12 settembre 2006 o, meglio, nei giorni successivi, quando il Papa fu attaccato con una violenza senza precedenti.
Ora tutti si stracciano le vesti perche' un tizio si e' fatto esplodere davanti ad una caserma di Milano (per fortuna si e' ferito gravemente solo lui!).
Chi ha detto che la fede e' incompatibile con la violenza? Il Papa!
E' stato ascoltato? No! Lo si e' insultato perche' aveva osato scrivere la lectio di Ratisbona. E chi l'ha attaccato? I laicisti ovviamente, ma soprattutto i Cattolici!
I vescovi? A parte qualche rarissima eccezione, come il card. Ruini e Mons. Fisichella, chi ha avuto il coraggio di concedere solidarieta' a Benedetto XVI? Nessuno!
Si disse che il Papa era stato imprudente.
Poi Obama ando' al Cairo a dire piu' o meno la stessa cosa e venne osannato da tutti.
Bella coerenza! Certo Obama fu piu' politicamentereligiosamentemediaticamente corretto, ma il succo del discorso era lo stesso: la fede non si associa alla violenza!
In quel momento si ebbe la prova provata: ai media (ed ai Cattolici) non interessa che cosa si dice ma chi lo dice.
Vergogna delle vergogne...
Ed il Sinodo?
Faremo i conti con i media la prossima settimana, ma gia' ora possiamo dire che ha ragione Farina: dell'Africa non interessa nulla a nessuno, a meno che non si parli di lattice e di fantomatiche elezioni di futuri "Papi neri" illuminati.
I media vivono fuori dal mondo.
Ma davvero pensano che interessi a qualcuno se Gere porta in passerella il suo cane? Se il Tg5 fa un servizio su un giudice? Se la Canalis si sposera' o meno con il divo americano-comense?
Se Minzolini fa un editoriale sulla liberta' di stampa?
Pensiamo, come Cattolici, piuttosto al fatto che il Tg1 dedica sempre meno spazio alla Chiesa. I servizi sul Papa sono sempre di una manciata di secondi (quando ci sono!).
Ma su'! Sono ben altri i problemi della gente: la violenza nelle citta', che colpisce tutti, dagli omosessuali alla vecchietta uccisa da due delinquenti che l'hanno scippata, il pericolo che corre chi vive vicino alle caserme di Milano, l'intollerenza dei politicamente corretti verso i Cristiani...
Vescovi e parroci parlino di piu' della cristianofobia e meno di politica.
Non puo' essere sempre e solo il Papa a ricordarci che esistono Cristiani anche in Africa ed in Medio Oriente.
R.
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4 commenti:
Bravissima, e buona giornata.
Piero
Ciao Piero :-)
R.
Già condivido la condanna del silenzio dei media riguardo al Sinodo per l'Africa. E' decisamente più interessante e divertente, parlare della trasmissione della Dandini e delle offese ai cattolici cristiani.
Cara Raffaella, grazie infinite per il tuo corsivo! E grazie anche a Farina: un cattolico vero non come taluni pretonzoli (sic) tipo don giorgio de capitani (volutamente minuscolo) che vomita insulti e turpiloquio a destra e (poco o nulla) a manca e mai cita i cristiani perseguitati nel mondo: che si vergogni.
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