venerdì 9 ottobre 2009

Il Papa, la shoa e il concerto dimenticato (Angela Ambrogetti)


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Su segnalazione di Alessia leggiamo:

Il papa, la shoa e il concerto dimenticato

postato da angela ambrogetti
[09/10/2009 10:32]

"Questa sera torna alla nostra memoria la tragedia della seconda guerra mondiale, dolorosa pagina di storia intrisa di violenza e di disumanità, che ha causato la morte di milioni di persone, lasciando i vincitori divisi e l'Europa da ricostruire. La guerra, voluta dal nazionalsocialismo, ha colpito tante popolazioni innocenti dell'Europa e di altri Continenti, mentre, con il dramma della shoah, ha ferito soprattutto il popolo ebreo, oggetto di uno sterminio programmato. Eppure non mancarono gli inviti alla ragionevolezza e alla pace elevatisi da molte parti. Qui a Roma risuonò accorata la voce del mio venerato Predecessore Pio XII. Nel radiomessaggio del 24 agosto del 1939 - proprio nella imminenza dello scoppio della guerra - proclamò con decisione: "nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra". Nessuno purtroppo riuscì a fermare quell'immane catastrofe: prevalse inesorabile la logica dell'egoismo e della violenza. Ricordare quei tristi eventi sia monito, soprattutto per le nuove generazioni, a non cedere mai più alla tentazione della guerra."
Lo ha detto il papa, ieri sera alla fine di un concerto che è stato praticamente dimenticato da tutti.
Eppure i 70 anni dell' inizio della Seconda Guerra mondiale sono un evento che avrebbe dovuto attirare l' attenzione anche del mondo laico.
Ma non è stato così, almeno in Italia dove nulla ha importanza se non il chiacchiericcio politico di casa nostra.
Il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l' unità dei cristiani aveva, presentando il concerto, come il 2009 sia un anno di ricorrenze. "Venti anni fa, in modo inatteso e pacifico, è crollato il muro che aveva a lungo diviso in due stati la Germania ed in due blocchi il mondo. Settant'anni fa, con l'invasione della Polonia, scoppiava la seconda guerra mondiale, una guerra che, europea all'inizio, vide alla fine partecipare quarantasette nazioni strette in un'alleanza contro Hitler e contro il suo regime."
Eventi epocali che hanno spinto Il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e la Commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo, l'Ambasciata tedesca presso la Santa Sede ed il KulturForum Europeo di Mainau a organizzare il concerto di ieri sera , alla presenza del papa e del presidente della Repubblica italiana all' Auditorium di via della Conciliazione.
"Una volta terminata la guerra, le ferite sono rimaste. Per sanare queste ed altre ferite la Chiesa cattolica è diventata una delle principali promotrici in tutto il mondo della riconciliazione e del processo di guarigione della memoria, acquisendo una voce sempre più determinante." Aveva spiegato il cardinale Kasper.Ed aveva aggiunto che è importante "sottolineare che, nonostante un tragico e doloroso passato, la collaborazione tra cristiani ed ebrei si fonda oggi su solide basi. Anche i dubbi e le difficoltà possono essere superati nel rispetto e nella simpatia reciproci. Per tutto ciò, preghiera costante ed impegno quotidiano sono essenziali. Ognuno di noi può contribuire a suo modo al dialogo ed alla riconciliazione. Anche tramite la musica."
L' orchestra era straordinaria, composta da giovani musicisti provenienti da 10 nazioni. Due direttori, il Prof. Wolfgang Gönnenwein ed il Sig. Jochem Hochstenbach e due artisti di fama mondiale: il Prof. Klaus Maria Brandauer e la Sig.ra Michelle Breedt. Una serata con brani di Gustav Mahler e di Felix Mendelssohn Bartholdy. Entrambi i compositori sono ebrei di nascita ed hanno sperimentato durante la loro vita un forte antisemitismo. Mahler e Mendelssohn sono poi stati battezzati: uno, Mendelssohn, protestante, l'altro, Mahler, cattolico. Sotto il regime nazista, la loro musica era proibita. A patrocinare il concerto anche l'International Jewish Committee for Interreligious Consultations. "L'Europa, il mondo intero hanno sete di libertà e di pace!- ha detto il papa dopo il concerto- Occorre costruire insieme la vera civiltà, che non sia basata sulla forza, ma sia "frutto della vittoria su noi stessi, sulle potenze dell'ingiustizia, dell'egoismo e dell'odio, che possono giungere sino a sfigurare l'uomo. Il movimento ecumenico, che ha trovato nella seconda guerra mondiale un catalizzatore - lo ha opportunamente sottolineato il Cardinale Kasper -, può contribuire a costruirla, operando insieme agli ebrei e a tutti i credenti. Ci benedica Iddio e conceda all'umanità il dono della sua pace. Cari amici, grazie ancora per la vostra presenza."

http://www.angelambrogetti.org/

1 commento:

laura ha detto...

Il Santo Padre non fa notizia se non parla di temi che i "laici" credono ch siano solo di loro competenza. Che desolazione. Buona notte