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Papa/ Da Moretti a Zeffirelli,260 artisti incontrano Benedetto XVI
Riuniti nella Cappella Sistina del Vaticano
Roma, 21 nov. (Apcom)
Ci sono Nanni Moretti e Franco Zeffirelli, Sergio Castellitto e Raul Bova, Monica Guerritore e Pupi Avati, Carla Fracci e Roberto Vecchioni e ancora poeti, scrittori, pittori, registi, attori: sono 260 le star che Papa Benedetto XVI sta ricevendo nella Cappella Sistina del Vaticano.
L'incontro si è aperto con la lettura di alcuni brani della Lettera agli artisti di Giovanni Paolo II eseguita da Sergio Castellitto, poi il Pontefice rivolgerà un discorso ai suoi ospiti. "La Chiesa ha bisogno dell'arte" scriveva Giovanni Paolo II, ma è vero anche il contrario perchè "l'artista è sempre alla ricerca del senso recondito delle cose, il suo tormento è di riuscire ad esprimere il mondo dell'ineffabile".
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5 commenti:
Ciao Raffaella. Primissima impressione a caldo. Discorso del Papa, secondo me, straordinario. Mi sembra che molti di voi hanno visto questo incontro come il fumo negli occhi, probabilmente alla maggior parte degli artisti non interessava minimamente, ma io mi fermo solo alle parole del Papa, molto molto molto alte.
purtroppo non ho potuto seguire perchè ero impegnata fin sopra i capelli. Ho letto il commento sulla Croix e non ho potuto fare a meno di sorridere perchè il giornalista, dopo avere sottolineato l'alto spessore del discorso, anzi altissimo, dice che è un peccato che l'incontro non sia stato più alla buona, come tra vecchia amici, magari concludendo il tutto giocando a tombola e mangiando tonno cipolla e fagioli (questo lo dico io, naturalmente). Ed è proprio questa estrema serietà di Benedetto che mi ha incantato fin dall'inizio e mi incanta ancora.
ah, il link al sito della Croix
http://rome-vatican.blogs.la-croix.com/quand-le-pape-rencontre-les-artistes/2009/11/21/
immagino che le crtiche dipendano sempre dal fatto che è "questo" Papa ad aver incontrato oggi gli artisti, per cui l'aver da parte sua affrontato in modo serio e impegnato il rapporto tra fede e arte viene presentato come un limite e un difetto. In altri tempi, regnanti altri papi, forse si sarebbe lodata la serietà perché sottolineava l'importanza dell'argomento e la considerazione riservata agli artisti presenti.
non ho potuto vedere l'incontro, ma se quel che mariateresa dice è vero, oltre alla serietà non dimentichiamo la timidezza. Joseph Ratzinger è un timido, come tutti quelli che dopo un incontro pubblico o un convegno non si soffermano mai per la parte mondana, e non per superbia. Ho conosciuto professori, umilissimi nei rapporti interpersonali di tutti i giorni, che dopo la relazione ad un congresso letteralmente scappano via, disertando la cena sociale. Allo stesso modo ho visto simpaticoni dal temperamento pubblico istrionico che quando ti incontrano nel corridoio il giorno dopo nemmeno ricambiano il tuo saluto
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