domenica 15 novembre 2009

Il Papa: il Vangelo non ha ambiguità, è l'Eterno che ci trasforma (Izzo)


Vedi anche:

Il Papa: "La Sacra Scrittura non conosce ambiguità: tutto il creato è segnato dalla finitudine, compresi gli elementi divinizzati dalle antiche mitologie: non c’è nessuna confusione tra il creato e il Creatore, ma una differenza netta. Con tale chiara distinzione, Gesù afferma che le sue parole "non passeranno", cioè stanno dalla parte di Dio e perciò sono eterne" (Angelus)

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Da Enrico VIII e Benedetto XVI (Agnoli)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: VANGELO NON HA AMBIGUITA', E' L'ETERNO CHE CI TRASFORMA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 nov.

Le parole del Vangelo ''portano in se' un germe di eternita', un principio di trasformazione che si manifesta gia' ora in una vita buona, animata dalla carita', e alla fine produrra' la risurrezione della carne''.
Lo ha ricordato il Papa ai 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro per l'Angelus, sottolinendo che ''la Sacra Scrittura non conosce ambiguita'''.
''In una celebre parabola - ha spiegato - Cristo si paragona al seminatore e spiega che il seme e' la Parola: coloro che l'ascoltano, l'accolgono e portano frutto fanno
parte del Regno di Dio, cioe' vivono sotto la sua signoria; rimangono nel mondo, ma non sono
piu' del mondo''.
''Ecco la potenza della Parola di Cristo'', ha esclamato il Pontefice che nel breve discorso di oggi si e' soffermato sull'espressione ''il cielo e la terra'', frequente nella Bibbia per indicare tutto l'universo, il cosmo intero. ''Gesu' - ha rilevato il Pontefice teologo - dichiara che tutto cio' e' destinato a 'passare''' mentre le sue Parole ''non passeranno''. Nel Vangelo, cioe', ''non c'e' nessuna confusione tra il creato e il Creatore, ma una differenza netta''. Una ''chiara distinzione'' fatta da Gesu' stesso con le parole ''non passeranno''.
Ai fedeli, il Pontefice ha poi ricordato che tra due settimane si conclude l'anno liturgico. ''Ringraziamo il Signore - h continuto - che ci ha concesso di compiere, ancora una volta, questo cammino di fede, antico e sempre nuovo, nella grande famiglia spirituale della Chiesa''. Si tratta, ha tenuto a rimarcare di ''un dono inestimabile, che ci permette di vivere nella storia il mistero di Cristo, accogliendo nei solchi della nostra esistenza personale e comunitaria il seme della Parola di Dio, seme di eternita' che trasforma dal di dentro questo mondo e lo apre al Regno dei Cieli''.
''Cari amici - ha aggiunto Papa Ratzinger - la Vergine Maria e' il segno vivente di questa verita'. Il suo cuore e' stato 'terra
buona' che ha accolto con piena disponibilita' la Parola di Dio, cosi' che tutta la sua esistenza, trasformata secondo l'immagine del Figlio, e' stata introdotta nell'eternita', anima e corpo, anticipando la vocazione eterna di ogni essere umano''. ''Ora - ha concluso Benedetto XVI esoratndo i fedeli radunati in pizza San Pietro - nella preghiera, facciamo nostra la sua risposta all'Angelo: 'Avvenga per me secondo la tua parola', perche', seguendo Cristo sulla via della Croce, possiamo giungere pure noi alla gloria della Risurrezione''.

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