martedì 10 novembre 2009

La lunga giornata del Papa a Brescia: Gli applausi scroscianti della comunità di Concesio (Della Moretta)


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La lunga giornata del Papa

Gli applausi scroscianti della comunità di Concesio

Nella tappa finale della visita pastorale il Papa si è recato alla Pieve di S. Antonino Il ricordo del Battesimo di Paolo VI e l’invito «a restare saldamente uniti alla Chiesa»

Anna Della Moretta

Applausi lunghissimi e scroscianti, quelli che la comunità di Concesio ha regalato al Santo Padre nell’ultima tappa prima della partenza per Città del Vaticano. Ed il nome Benedetto scandito, con gioia ed affetto, ad accogliere una figura che traccia più di altre la continuità con Papa Paolo VI che proprio nella chiesa di sant’Antonino è stato battezzato il 30 settembre 1897.
Alla fonte battesimale la preghiera del Pontefice, con i fedeli che a fatica trattenevano gli applausi e la voglia di trasmettere la loro gioia e il loro calore all’illustre ospite.
Nella stessa chiesa, l’arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini tornò 50 anni orsono. «Ricordando il suo Battesimo, si interrogava su come aveva custodito e vissuto questo grande dono del Signore e, pur riconoscendo di non averlo nè compreso abbastanza, nè abbastanza assecondato, confessava: "Vi voglio dire che la fede che ho ricevuto in questa chiesa con il sacramento del Santo Battesimo è stata per me la luce della vita...la lampada della mia vita"».
Ed ha proseguito: «Ricordandolo, mi piace salutare con affetto tutti voi suoi compaesani, il vostro parroco e il sindaco insieme a mons. Luciano Monari e a quanti hanno voluto essere presenti a questo breve eppure intenso momento di intimità spirituale». Il discorso del santo Padre, davanti a centinaia di fedeli nella Pieve di S. Antonino di Concesio (presenti anche i fedeli delle parrocchie di S. Andrea, Stocchetta, Costorio e S. Vigilio), ha fatto eco alle parole di Paolo VI, per poter domandare: «Come vivo io il mio Battesimo?».
Il sacramento del Battesimo, dunque, è stato il filo conduttore del discorso di commiato del Papa, pronunciato con una voce provata dalla lunga e intensa giornata bresciana.
«Cari fratelli e sorelle, non dimentichiamo il dono immenso ricevuto il giorno in cui siamo stati battezzati! In quel momento Cristo ci ha legati per sempre a sé, ma, da parte nostra, continuiamo a restare uniti a Lui attraverso scelte coerenti con il Vangelo?».
«Non è facile essere cristiani! Ci vuole coraggio e tenacia per non conformarsi alla mentalità del mondo, per non lasciarsi sedurre dai richiami talvolta potenti dell'edonismo e del consumismo, per affrontare, se necessario, anche incomprensioni e talora persino vere persecuzioni - ha detto il Pontefice -. Vivere il Battesimo comporta restare saldamente uniti alla Chiesa, pure quando vediamo nel suo volto qualche ombra e qualche macchia. È lei che ci ha rigenerati alla vita divina e ci accompagna in tutto il nostro cammino: amiamola, come nostra vera madre! Amiamola e serviamola con un amore fedele, che si traduca in gesti concreti all'interno delle nostre comunità, non cedendo alla tentazione dell'individualismo e del pregiudizio, e superando ogni rivalità e divisione. Così saremo veri discepoli di Cristo!». Poi, ancora parole di gratitudine per l’accoglienza ricevuta, prima di incamminarsi verso l’uscita dalla navata principale della Pieve. Un cammino lento, trattenuto dai fedeli, dalla loro commozione e dal loro entusiasmo. Molti gli occhi umidi tra le persone che sono riuscite a stringere le mani del Papa; molti i segnali di devozione, di una fede sincera e profonda che bada alla sostanza delle cose.
«Solo se trova la luce che lo illumina e gli dà pienezza di significato, l’essere umano è veramente felice. Questa luce è la fede in Cristo, dono che si riceve nel Battesimo e che va riscoperta costantemente per essere trasmessa agli altri»: parole del Santo Padre, pronunciate davanti a fedeli felici di vedere in lui il testimone di Cristo.

© Copyright Il Giornale di Brescia, 9 novembre 2009

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