sabato 15 novembre 2008
Bambini malati gravi, appello del Papa: "Equilibrio tra insistenza e desistenza"
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IL TESTO DELLA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE CHE AUTORIZZA LA MORTE DI ELUANA
Il Pontefice invita i medici a evitare "rischi di sperimentalismo" con i piccoli pazienti
"Al centro di ogni intervento deve esserci sempre il conseguimento del vero bene"
Bambini malati gravi, appello del Papa
"Equilibrio tra insistenza e desistenza"
CITTA' DEL VATICANO
Dopo le polemiche scoppiate per le accuse durissime rivolte dalla Chiesa contro la Corte di Cassazione e contro il papà di Eluana Englaro in seguito alla sentenza che consentirà di sospendere l'alimentazione della giovane in coma da quasi 17 anni, il Papa è tornato oggi indirettamente sull'argomento, sfumando i toni e allargando il tema della riflessione.
Nella cura dei bimbi malati di gravi patologie, ha affermato il Pontefice in un discorso ai partecipanti alla Conferenza internazionale sulla Pastorale nella cura dei bambini, i medici devono mantenere un equilibrio tra la "insistenza" e la "desistenza terapeutica" che eviti i "rischi di sperimentalismo".
"La ricerca medica - ha rimarcato Benedetto XVI - si trova talora di fronte a scelte difficili quando si tratta, ad esempio, di raggiungere un giusto equilibrio tra insistenza e desistenza terapeutica per assicurare quei trattamenti adeguati ai reali bisogni dei piccoli pazienti, senza cedere alla tentazione dello sperimentalismo". "Non è superfluo ricordare - ha sottolineato ancora Ratzinger - che al centro di ogni intervento medico deve esserci sempre il conseguimento del vero bene del bambino, considerato nella sua dignità di soggetto umano con pieni diritti. Di lui pertanto occorre prendersi cura sempre con amore, per aiutarlo ad affrontare la sofferenza e la malattia, anche prima della nascita, nella misura adeguata alla sua situazione".
"L'aspetto sanitario e quello umano - ha ricordato il Papa - non vanno mai dissociati, ed ogni struttura assistenziale e sanitaria, soprattutto se animata da genuino spirito cristiano, ha il dovere di offrire il meglio della competenza e dell'umanità. Il malato, in modo speciale il bambino - ricorda Ratzinger - comprende particolarmente il linguaggio della tenerezza e dell'amore, espresso attraverso un servizio premuroso, paziente e generoso, animato nei credenti dal desiderio di manifestare la stessa predilezione che Gesù nutriva per i piccoli".
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