domenica 11 gennaio 2009
Il Papa ai neocatecumenali: missione e unità lo stile del «Cammino» (Avvenire)
Il Papa: missione e unità lo stile del «Cammino»
Ai neocatecumenali: «Primavera di speranza»
Clima festoso ieri pomeriggio nella Basilica Vaticana dove il Papa ha ricevuto i membri del Cammino neocatecumenale a Roma, nel 40° anniversario degli inizi dello stesso Cammino nella capitale.
Oltre 25mila persone hanno partecipato all’incontro con il Pontefice, che nel discorso (pubblicato integralmente in questa stessa pagina) ha sottolineato «i prodigi operati dal Signore nei trascorsi quattro decenni», raccomandando di continuare nella «fedele sequela di Cristo», nella «coraggiosa testimonianza del suo Vangelo », nella «docile adesione alle direttive dei Pastori» e nella «comunione con tutte le altre componenti del Popolo di Dio». Durante l’incontro cui erano presenti i fondatori del Cammino, Kiko Argüello e Carmen Hernandez, è stato lo stesso Kiko a presentare la prima comunità di Roma (sorta presso la parrocchia dei Santi Martiri Canadesi) e le attuali 500 comunità presenti in 103 parrocchie della Capitale. «Noi – ha spiegato – abbiamo preso sul serio le parole controverse dell’'Humanae Vitae' di Paolo VI e abbiamo fatto tanti figli, chi dieci, chi dodici. E adesso queste famiglie così numerose sono tutte felici, con la loro media di 5,5 figli per coppia, la più alta in Europa. E i più grandi evangelizzatori oggi sono i nostri figli, che portano a casa i loro amici, spesso nemmeno battezzati, che restano colpiti dal nostro vivere il Vangelo».
Al termine dell’incontro Benedetto XVI ha conferito il mandato missionario a 200 famiglie, con padri madri e figli, e anche qualche nonno, e a 700 catechisti itineranti in partenza per diverse nazioni. All’udienza hanno preso parte i cardinali Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, e Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, oltre ad alcuni ospiti. Tra gli altri, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione e il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo.
© Copyright Avvenire, 11 gennaio 2009
Si prende atto che la Basilica Vaticana, a "pieno carico" e' in grado di contenere oltre 25mila persone.
Si archivia il dato.
R.
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10 commenti:
Missione e unità, lo stile del cammino neoatecumenlae?
Ma scherziamo?
Questo è ciò che ha chiesto al Cnc il Papa, è stato un forte richiamo del Papa al cammino, perchè l`unità è stata l`ultima delle preoccupazioni del CNc, sono cresciuti a lato delle parrocchie, celebrando le loro eucaristie nelle loro sale private, non in chiesa, stravolgendo lo spazio liturgico nelle chiese che è stato permesso loro di costruire quando non c` era ancora nessuno statuto e sovente nelle parrocchie a loro confidate, dove sono apparse le icone di Kiko Arguello, l`altare è stato tolto dal suo spazio sacro, trasformato in una tavola con un candelabro ebreo, senza parlare della danza ebrea attorno alla tavola alla fine dell`eucaristia.
Per non parlare dei testi catechetici...
I neocatecumenali, malgrado i ripetuti richiami dei Papi, non si sono uniti alle parrocchie, hanno continuato il loro cammino secondo il disegno del loro iniziatore e godendo dell`appoggio di molti prelati.
Non unità ma separazione, da qui il forte richiamo del Papa.
Allora che il 10 gennaio Benedetto XVI abbia accolto il cammino, felicitandoli, ringraziandoli è una cosa ma non dimentichiamo i forti e ripetuti richiami, a mò di filo rosso del suo discorso, e i suoi sono richiami all`obbedienza docile ai vescovi, e richiami all`unità, alla collaborazione!
Il Cnc rifiuta di essere qualificato come un`associazione o movimento, vuole essere considerato un`entità spirituale depositaria di un metodo spirituale, IL metodo, la collaborazione con le altre realtà ecclesiali non è facilitata, da qui il richiamo del Papa.
L`unità non è "lo stile del cammino neocatecumenale", per favore che i giornalisti, anche se neocatecumenali, sappiano far prova, malgrado il loro entusiasmo, di maggiore oggettività !
All’art.13 dello statuto NC si legge che: < Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto. >, però i neocatecumeni la ricevono sì in piedi, ma si risiedono ed aspettano il completarsi della distribuzione, quindi rispondendo come di norma alle parole del Sacerdote < beati gli invitati … >, si comunicano tutti allo stesso momento.
Da ciò la domanda …
… cosa si intende con la parola ‘’ricevere’’ la Santa Comunione, ovvero, si considera ‘’ricevuta’’ già dal momento in cui viene posta sul palmo delle mani, oppure dopo averla portata definitivamente alla bocca?
Non riesco a capire l'astio nei confronti del Cammino riportato nei commenti, più precisamente nel primo.
Le celebrazioni vengono fatte in sale della parrocchia stessa e sono aperte a tutti quindi tutti possono prendervene parte e gli orari devono essere appesi in parrocchia insieme agli altri relativi alle varie liturgie.
La messa così come è svolta (preparazione della mensa eucaristica compresa!) è STATA APPROVATA DAL VATICANO e se va bene alla Chiesa perchè non va bene a te? Il cammino è parte della vita parrocchiale: ci sono persone che fanno i catechisti, altri che operano per la Caritas ecc. ecc.
Non so che esperienza hai avuto del Cammino comunque dovrebbe essere sempre come ti ho descritto altrimenti se ci sono delle incongruenze vanno fatte presenti al Parroco
Per rispondere al secondo commento la comunione è considerata "ricevuta" quando la si mangia e si deve aspettare in piedi con la comunione in mano fino a quando il sacerdote non finisce il giro torno al suo posto recita le parole attinenti e lui stesso ne mangia. Dopo ci si risiede.
Sempre perchè si parla negativamente dei neocatecumeni senza sapere ciò di cui si parla.
Il cammino proprio in obbedienza al papa negli ultimi anni si è trasformato.
Per quanto riguarda i direttori catechetici presto saranno resi sidponibilitutti i commenti fatti dalle congregazioni... e allora i nodi (positivi) verranno al pettine.
Certamente è difficile comprendere perchè Dio abbia suscitato all'interno della Chiesa una realtà spirituale come il Cammino Neocatecumenale, considerata la schiera di movimenti ecclesiali già da anni esistenti. E' vero comunque che i Carismi sono molti, ma lo Spirito è uno solo e li dona a seconda delle sue intenzioni. Mi sia consentito pensare che il Cammino Neocatecumenale possa rientrare in questa prospettiva e che faccia parte di un disegno di salvezza per l'umanità, a completamento della Creazione. Dio si serve di chiunque ritenga necessario e disposto a rispondere ad una sua chiamata, con umiltà e devozione, in silenzio e nel nascondimento come fece Maria che contribuì al compimento dell'Opera della Redenzione, tanto importante per ogniuno di noi... nessuno escuso. Allora concludo invitando ogni fratello e sorella a prendere parte a quest'opera, semplicemente iniziando a pregare... anche per me, ultimo, chiamato dal Signore e per sua misericordia ad iniziare questo Cammino. La Pace
" Le celebrazioni vengono fatte in sale della parrocchia stessa e sono aperte a tutti quindi tutti possono prendervene parte e gli orari devono essere appesi in parrocchia insieme agli altri relativi alle varie liturgie. "
Ti assicuro che in 15 anni di cammino non l'ho mai visto fare!
Se mi dici in quale parrocchia è così gli mando una cartolina di congratulazione come caso unico e quindi degno di onore!
Dal libro dell'Apocalisse di San Giovanni apostolo (3, 20)
"Dice il Signore: Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me".
La parrocchia in cui puoi trovare questo è Nostra Signora di Czestochowa a Roma e comunque è scritto negli statuti e quindi va fatto. Non mi sembra un paticolare merito questo bensì un applicare quello che ci è stato dato.
Cari fratelli se siamo stati uniti a Cristo nel Battesimo, allora Cristo è in noi. E se Cristo è in noi, per quale motivo dovremmo sentirci diversi gli uni dagli altri? Tutto ciò che non riflette questa verità, non viene da Dio. Se siamo convinti che possa essere sufficiente applicare pedissequamente regole e disposizioni scritte dall'uomo, credo che stiamo commettendo un grosso errore; esse possono essere un validissimo sostegno per mantenere l'ordine e talvolta indispensabili per poter perseguire le finalità alle quali siamo chiamati. Ma la regola più importante non è scritta da mano d'uomo, ma dal sangue di colui che si è sacrificato portando con sé sulla Croce il peccato dell'umanità e risorgendo ci ha ridato la vita.
Questa è la verità storica sulla quale è fondato il Cristianesimo e su questo amore, ricevuto gratuitamente, siamo chiamati a condurre la nostra vita, fatta spesso di debolezze, cadute, tradimenti, ma nella quale se abbiamo un pò di umiltà, potremo veder risplendere il volto di Cristo.
La Pace
Il Cammino e' una setta e gli scrutini sono dei momenti di totale riforma del pensiero.
Fidatevi di chi c'e' passato.
Alcuni casi di suicidio sono uno dei frutti
del Cammino di cui non sentirete mai parlare
nella potente propaganda imbastita dal fondatore
che ha disobbedito platealmente ai richiami del papa nella lettera di Arinze.
L'approvazione avuta di recente (ma i direttori ancora devono essere approvati) non reca stranamente la firma del pontefice i cui richiami sono rimasti pressoche' sbeffeggiati.
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