Il primo titolo di Repubblica era questo:
I rabbini: "Con Benedetto XVI cancellati 50 anni di dialogo"
Papa, l'accusa del rabbino di Venezia
"Con lui cancellati 50 anni di dialogo"
ROMA - Con Benedetto XVI, la Chiesa sta cancellando i suoi ultimi "cinquanta anni di storia" nel dialogo tra ebraismo e cattolicesimo: a lanciare la critica è il rabbino capo di Venezia, Elia Enrico Richetti, che - in un editoriale per il mensile dei gesuiti "Popoli", ha spiegato i motivi che hanno portato il rabbinato italiano a non partecipare alla prossima Giornata sull'ebraismo, indetta per il 17 gennaio dalla Confrenza episcopale italiana.
Repubblica online
Mi stupisco e mi rammarico per il fatto che i Gesuiti diano voce a certe polemiche.
Cui prodest?
Al rabbino di Venezia ricordo che l'allora cardinale Ratzinger e' sempre stato in prima linea nella stesura di documenti approvati da Giovanni Paolo II.
Bella gratitudine, complimenti!
Personalmente mi chiedo se il dialogo interreligioso abbia un senso.
A tutti e' concesso di insultare liberamente il Papa.
La Santa Sede ha intenzione di tacere o di rispondere in modo chiaro ed inequivocabile, almeno stavolta?.
R.
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4 commenti:
Pur di attaccare il papa, i gesuiti, danno la parola anche agli ebrei oltranzisti.
Il rabbino di Roma, Di Segni, cerca di metterci una pezza:
Roma, 13 gen. (Adnkronos) - ''Il dialogo ebraico cristiano e' un processo difficile e necessario, che deve andare avanti malgrado le difficolta'. Mi risulta che il rabbinato italiano fino ad oggi abbia partecipato al dialogo, mettendo in evidenza i problemi, senza eccessive asprezze polemiche. Ritengo che papa Benedetto XVI abbia dato e continui a dare un suo originale e determinante contributo a
questo incontro, anche se le sue posizioni non sempre sono
condivisibili dal nostro punto di vista''. Lo comunica in una nota
Riccardo Di Segni, capo rabbino della Comunita' ebraica di Roma, in merito alle polemiche sollevate dall'editoriale a firma di Elia EnricoRichetti, capo rabbino di Venezia, per il mensile dei gesuiti 'Popoli'.
Saluti, Eufemia
commento inutile e inutilmente diplomatico da parte di chi come Di Segni solo qualche mese fa si è rifiutato di partecipare alla lettura collettiva della Bibbia in Tv. Non certo un gesto distensivo. Mi chiedo come sia possibile dialogare con così tanti e diversi interlocutori: chi tra i rabbini partecipa al Sinodo, chi partecipa entusiasta ad incontri interreligiosi (ma servono davvero?), chi declama su una rivista e chi su un'altra....Loro almeno hanno un bersaglio comune su cui sputare sentenze, noi no. E non è nel nostro stile ma se lo fosse ci verrebbero presentati formali richieste di scuse il giorno dopo.
Credo che in questo momento sia inutile cercare polemiche con Papa Benedetto perchè altro sarebbe il dialogo da coltivare con cura. Si cerchi, anche da parte di certa stampa, sempre pronta ad enfatizzare alcuni appelli più che altri, a non allontanare l'attenzione dal vero problema umanitario di questo momento e non di altri momenti della storia, da cui dipende anche il prossimo futuro. A meno che non si voglia addossare al Papa anche la responsabilità dei missili di Hamas e delle bombe su Israele.
Concordo in tutto e per tutto con Gemma.
I vaticanisti non si prestino al gioco e la stampa non distolga l'attenzione dalla tragedia umanitaria di Gaza.
Resta ingiustificabile che una rivista cattolica ospiti certi attacchi al Santo Padre.
R.
nell'ultima frase del mio post naturalmente alludevo ai missili di Hamas e alle bombe su Gaza.
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