martedì 13 gennaio 2009

Offese a Benedetto XVI: l'editoriale di Elia Enrico Richetti per il mensile dei Gesuiti "Popoli"


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Segnaliamo il testo dell'editoriale del rabbino di Venezia.
Mi rifiuto di commentarlo.
Mi domando, pero', come i Gesuiti possano pubblicare un testo cosi' offensivo verso il Papa al quale dovrebbero esprimere il "quarto voto" cioe' l'UBBIDIENZA.
Invito la Santa Sede e la Cei (chiamata in causa) a prendere una posizione chiara ed inequivocabile. Il silenzio non e' accettabile. Ne va della fede dei semplici
.
R.

Cliccare qui.

Scorrere i titoli fino ad arrivare a "Idee Giornata dell'ebraismo: «Le ragioni del nostro no» E. Richetti.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Un simpatico proverbio dice: "tre cose Dio non conosce: quanti sono gli ordini di suore; quanti soldi hanno i frati; cosa pensa un gesuita".

Non credo che l'articolo rappresenti il pensiero di tutta la Compagnia, ma certo di una buona "fronda". Se pensiamo poi alla congiuntura politica attuiale, non farà altro che montare polemiche e rendere ancor più difficoltoso il cammino del nostro amatissimo Santo Padre.
Ma eprchè nessuno lo aiuta!?!?!?

Raffaella ha detto...

Bella domanda!
Io avrei tante risposte ma preferisco non scriverle...per adesso!
R.

Anonimo ha detto...

che cosa c'è scritto nell'angolino in alto a destra del sito dei gesuiti?
ecco le risposte alle vostre domande.

Raffaella ha detto...

Personalmente sono stufa come uno spezzatino di queste inutili polemiche che servono solo a distogliere l'attenzione dei media.
Ora incrocio le braccia ed aspetto che parli il Vaticano.
R.

Scenron ha detto...

Grazie anonimo...mi stavo proprio dimenticando chi c'è di "autorevole" tra le fila dei gesuiti...
Più che d'accordo con te, Raffaella. Il Vaticano dovrebbe smettere di intervenire su questioni banali, e dire la sua sulle questioni un pò più importanti, come questa...

Anonimo ha detto...

bisogna pur far dimenticare gaza.

mariateresa ha detto...

Cara Raffaella, te lo chiedo con tutto il cuore: dicci le tue risposte che siamo tutti curiosi.

Raffaella ha detto...

Dunque...perche' nessuno aiuta il Papa?
Perche' stare zitti e' piu' comodo che prendere una posizione?
Perche' qualche poltrona sta saltando?
Perche' appoggiare il Papa significa perdere punti con certe testate giornalistiche?
Perche' e' piu' chic fare quelli "contro"?
Perche', come direbbe Andreotti, tirare a campare e' meglio che tirare le quoia?
:-))

Anonimo ha detto...

Ricordo un articolo de "Il Sussidiario" postato dall'infaticabile Raffaella verso la fine di ottobre e che parlava dell'atteggiamento strabico, ambiguo se non apertamente ostile della stampa nei confronti di papa Ratzinger.
Meno male che BXVI ha scelto come direttore della sala stampa proprio un gesuita...

Inizio a pensare che non si tratti più di una campagna giornalistica: sono convinto che c'è una volontà ben orchestrata che vuole: 1) attaccare in primo luogo questo papa con ogni pretesto; 2) minare nel profondo la Chiesa stessa identificandola come una voce "relativa" nell'imperante relativismo di questi tempi...
Vorrei tanto sapere chi sono i "mandanti" di questa guerra alla Chiesa!!!

Gli ultimi casi: la comunicazione sballata dei dati delle udienze; le dichiarzioni sui diritti dell'uomo e sui gay; la presunta svolta "tradizionalista" ecc....

La sensazione è quella di avere "le mani legate" in un'indifferenza davvero sconcertante!
(l'esempio è dato dalle trasmissioni dell'infimo Bruno Vespa, il quale a Porta a Porta parla degli argomenti più insulsi... Ma dal 2005 -elezione di Ratzinger- non ha dedicato al papa neanche una puntata, neanche per i suoi 80 anni...)

Come possiamo in concreto essere protagonisti di un cambiamento di prospettiva?
Dove/Come si può agire?!?

Raffaella ha detto...

Caro Ruggero, possiamo solo dare la nostra testimonianza in tutti i luoghi e le occasioni possibili.
R.

Anonimo ha detto...

da "passante" sento molto il fascino e la libertà di questo pontefice e molto poco quello della Chiesa che si trova a dover governare. So che i supporter dei gesuiti solitamente guardano in modo molto snob verso quelli come me, definendoli atei devoti. Io mi definisco un non credente curioso e dubbioso, come molti altri che hanno il tempo e la voglia di andarseli a leggere i discorsi ratzingeriani, non fidandosi di ciò che raccontano i giornali. Credo sia proprio questo di lui che i detrattori interni ed esterni alla chiesa non riescono a sopportare. Il papa buono, il papa dubbioso, il papa del sorriso, il papa mediatico...da postumi hanno messo d'accordo tutti. Vuoi mettere quanto può impensierire un papa che fa ragionare, nel presente?

Anonimo ha detto...

Eh, già... credo che sia questa uina delle motivazioni: Ratzinger "fa paura" poichè fa ragionare; ti dice le cose con una chiarezza e serenità meravigliose e, piano piano, ti guida a formarti un'opinione: ti aiuta, in definitiva, a "pensare".
In un'epoca dove tutti siamo assuefatti ed addormentati di fronte a ciò che ci propinano la stampa e l'insulsa tv, le voci che fanno pensare diventano pericolose... e dunque vanno strumentalizzate, combattute.

Ma noi non molleremo mai! E condivido in pieno il pensiero di "passante"... anch'io passo volentieri molto tempo a documentarmi leggendo le omelie e i discorsi di Ratzinger, e non mi stancherò!

Colgo l'occasione per ringraziare la squisita Raffella che ospita la mia modesta opinione e, con un sorriso, affrontiamo quest'ennesima polemica e difficoltà!

Anonimo ha detto...

Ciao Raffaella e grazie per il tuo lavoro che definire straordinario è dir poco. Per mancanza di tempo, non riesco ad intervenire come vorrei, ma vi leggo sempre. Hai ragione, dobbiamo dare la nostra testimonianza, ma ci sono dei giorni come questo,in cui i conati di vomito superano di gran lunga il versamento di bile. Scusate ma volevo rendere l'idea del disgusto.... Sonia

Raffaella ha detto...

Grazie a tutti ed un saluto particolare a Ruggero e Sonia :-)
R.

Anonimo ha detto...

Poste le domande .... proviamo qualche risposta ....
"Dunque...perche' nessuno aiuta il Papa?"
Perchè non ha bisogno di aiuto, tutto l'arco parlamentare e parte dell'opposizione sono dalla sua parte.

"Perche' stare zitti e' piu' comodo che prendere una posizione?"
Perchè quando si ha torto, o meglio, non si hanno tutte le ragioni, parlare significa fare figuracce.

"Perche' qualche poltrona sta saltando?"
Siamo in Italia.

"Perche' appoggiare il Papa significa perdere punti con certe testate giornalistiche?"
Perchè le testate giornalistiche che non siano in mano al signore (s minuscola) che governa oggi l'Italia si contano sulla punta delle dita di una mano.

"Perche' e' piu' chic fare quelli "contro"?"
Perchè fare sempre quelli "pro" fa sembrare ottusi, sarà quindi una compensazione ....

"Perche', come direbbe Andreotti, tirare a campare e' meglio che tirare le quoia?"
A questo non so proprio rispondere ....

gemma ha detto...

non credo sia necessario scomodare sempre la politica interna o esterna al Vaticano. Forse, semplicemente, chi si ispira al Vangelo non sente la necessità di reagire ad eventuali offese, ammesso che il Papa le viva come tali. Da cardinale è sempre stato abituato al confronto dialettico e probabilmente non è stato estraneo a nessuna questione teologica del pontificato di Giovanni Paolo II, compreso il dialogo con gli ebrei e ai suoi eventuali progressi. Non dimentichiamo poi che anche ai tempi della beatificazione di Pio IX da parte di Giovanni Paolo II, da parte ebraica si gridò alla profonda ferita e all'interruzione del dialogo. Temo che questo dialogo sia sempre stato precario, purtroppo, non solo oggi.

Anonimo ha detto...

Io sinceramente non vedo perchè accanirsi tanto contro i gesuiti, e come appartenente alla Chiesa mi fa anche un po' male vedere questo pronto scagliarsi contro qualcun'altro della nostra stessa fede.

Dopotutto non sappiamo bene perchè lo abbiano pubblicato; penso sia anche comprensibile che ricevuto un simile testo piuttosto che passarlo sotto silenzio lo abbiano pubblicato, visto che la posizione espressa è, purtroppo, importante e pesante. D'altra parte il commento introduttivo è laconico, forse proprio per evitare di ingrandire ulteriormente la cosa, e credo che si possa leggere come "questa è la sua posizione e noi ve la facciamo leggere" (non dicono certo di condividere); il "volentieri" potrebbe essere diplomatico.

Ora, no dico che non abbiano fatto errori o che le mie supposizioni siano giuste, però non capisco perchè pensare subito male...