mercoledì 15 aprile 2009

Il Papa: la Risurrezione, innegabile evento storico che apre a una speranza più forte di ogni male. Gli auguri della piazza per il suo compleanno


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Il Papa: "Certamente la risurrezione non è stata per Gesù un semplice ritorno alla vita precedente. In questo caso, infatti, sarebbe stata una cosa del passato: duemila anni fa uno è risorto, è ritornato alla sua vita precedente, come per esempio Lazzaro. La risurrezione si pone in un’altra dimensione: é il passaggio ad una dimensione di vita profondamente nuova, che interessa anche noi, che coinvolge tutta la famiglia umana, la storia e l’universo" (Catechesi)

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Benedetto XVI: la Risurrezione, innegabile evento storico che apre a una speranza più forte di ogni male. Gli auguri della piazza per il suo compleanno

La Risurrezione di Gesù non è un “mito” che “vecchie teorie” cercano di negare, ma un “fatto storico” che ha rivoluzionato la vita di intere generazioni. Benedetto XVI ha dedicato la prima udienza generale dopo la Pasqua a quello che ha definito “il cuore del messaggio evangelico” e che vede la Chiesa “in festa” fino alla Pentecoste.
Il Papa, proveniente da Castel Gandolfo, ha tenuto la catechesi del mercoledì in Piazza San Pietro, di fronte a circa 40 mila persone. Il servizio di Alessandro De Carolis:


Con la Risurrezione di Cristo, la Parola di Dio si è fatta storia degli uomini, anzi di più, si è fatta “carne”. E i cinquanta giorni che dalla Pasqua portano alla Pentecoste non sono altro che l’unico “Alleluja” che la Chiesa canta da oltre duemila anni, annunciando in ogni epoca questa “novità sconvolgente”. Benedetto XVI ha insistito molto sul “mistero della Pasqua” che, ha detto, “abbraccia l’intero arco della nostra esistenza” e che porta con sé l’imperativo di essere proclamato:

“È pertanto fondamentale per la nostra fede e per la nostra testimonianza cristiana proclamare la risurrezione di Gesù di Nazaret come evento reale, storico, attestato da molti e autorevoli testimoni. Lo affermiamo con forza perché, anche in questi nostri tempi, non manca chi cerca di negarne la storicità riducendo il racconto evangelico a un mito, ad una 'visione' degli Apostoli, riprendendo e presentando vecchie e già consumate teorie come nuove e scientifiche”.

Il Papa - che per presiedere l’udienza generale era giunto in elicottero dal Palazzo apostolico di Castel Gandolfo - ha spiegato anche la “natura” del mistero pasquale. La Risurrezione, ha affermato, certamente:

“Non è stata per Gesù un semplice ritorno alla vita precedente. In questo caso, infatti, sarebbe stata una cosa del passato: duemila anni fa uno è risorto, è ritornato alla sua vita precedente, come per esempio Lazzaro. La risurrezione si pone in un’altra dimensione: é il passaggio ad una dimensione di vita profondamente nuova, che interessa anche noi, che coinvolge tutta la famiglia umana, la storia e l’universo”.

“E’ un annuncio - ha proseguito, parlando in una Piazza San Pietro inondata di sole - che intere generazioni di uomini e donne lungo i secoli hanno accolto con fede e hanno testimoniato, non raramente a prezzo del loro sangue, con il martirio”. E rifacendosi al celebre passo di San Paolo della Lettera ai Corinzi, Benedetto XVI ha ripetuto come ogni aspetto spirituale e storico della Risurrezione sia il frutto di una “fedele” trasmissione di ciò che avvenne dal giorno in cui il sepolcro fu trovato vuoto. La Risurrezione, scrive Paolo, avvenne “secondo le Scritture”, e questo, ancora una volta...

“... ci fa comprendere che la morte del Figlio di Dio appartiene al tessuto della storia della salvezza, ed anzi ci fa capire che tale storia riceve da essa la sua logica ed il suo vero significato (…) la morte di Cristo testimonia che la Parola di Dio si è fatta sino in fondo 'carne', 'storia' umana".

Benedetto XVI ha concluso la catechesi invitando i cristiani a lasciarsi illuminare dalla luce di Cristo risorto e ad esserne gli annunciatori nel Terzo millennio come gli Apostoli nella prima ora della Chiesa:

“Non possiamo tenere solo per noi l’annuncio di questa Verità che cambia la vita di tutti. E con umile fiducia preghiamo: 'Gesù, che risorgendo dai morti hai anticipato la nostra risurrezione, noi crediamo in Te!'”.

Al termine delle catechesi in sintesi, pronunciate in otto lingue, Benedetto XVI ha rivolto i saluti conclusivi, fra gli altri, al gruppo di diaconi della Compagnia di Gesù, e a quello dei rettori e degli educatori dei Pontifici Seminari Regionali d’Italia. Bello poi il fuori programma quando lo speaker di lingua francese - ricordando l’82.mo compleanno che il Papa festeggerà domani e il quarto anniversario della sua elezione pontificia - ha scatenato l’applauso affettuoso della piazza:

“Ils vous souhaitent sainte fête de Pâques…

Le augurano buona Pasqua, buon compleanno per domani e i migliori auguri in occasione del quarto anniversario della sua elezione al Soglio di Pietro”.

E sono in tanti che questo mercoledì, all’udienza generale, hanno voluto esprimere gli auguri a Benedetto XVI per il suo 82.mo compleanno. Alessandro Gisotti ha raccolto alcune voci in Piazza San Pietro:

R. – (in coro) Joyeaux anniversaire …

R. – Anzitutto, un ringraziamento cordiale al Santo Padre per l’Anno sacerdotale che ha indetto e che noi già ci stiamo preparando a vivere; l’Anno sacerdotale che ci prepara già, noi seminaristi, a pensare al sacerdozio in maniera bella come lui ce la presenta spesso: un sacerdote contento, gioioso e soprattutto un sacerdote che sa portare Cristo, sa comunicare Dio agli altri. Il migliore augurio è di continuare su questa strada e di lunga vita al Papa per il suo ministero, per il suo apostolato in mezzo a noi.

R. – Desidero porgere un affettuoso augurio per il suo compleanno: che ci accompagni ancora in questa sua grande opera. Devo dire, è una persona molto solare, aperta e sa trasmettere anche ai giovani molta serenità.

R. – Tanti auguri al Papa dalla diocesi di Fidenza che è in pellegrinaggio qui a Roma. Tanta gioia e felicità da tutti i ragazzi di Monticelli e della nostra diocesi.

R. – (in coro) Herzlichen Glückwunsch zum Geburtstag, Papst Benedikt!

D. – Che augurio si sente di fare?

R. – Sta dando molto alla Chiesa; una riflessione all’interno, ma non chiusa in se stessa. Il Papa mette a fuoco tutta la tradizione dei Padri e soprattutto promuove un dialogo con il mondo che ha perso un po’ il senso di Dio. L’augurio è di riportare il mondo al senso di Dio.

R. – Sicuramente che il resto dei suoi anni siano molto belli come quelli trascorsi, soprattutto che il suo Pontificato sia lungo e che continui ad essere com’è attualmente!

D. – Quale augurio si sente di fare a Benedetto XVI?

R. – Innanzitutto, di buona salute e di continuità nel suo ministero di servizio alla Chiesa, in particolar modo sotto il profilo della comunione, della unità di tutti i credenti: è una cifra che egli ha dato al suo Pontificato. Che possa vederne anche i frutti!

R. – Anzitutto, un augurio al Papa per il suo 82.mo compleanno da parte di Busto Arsizio. Il Papa è per tutti noi giovani un esempio da seguire, perché anche le due Gmg sono servite a tutti, nel mondo. Vorrei ringraziare il Papa per tutto quello che fa per noi e rivolgergli un augurio sincero.

R. – (in coro) Tanti auguri, Benedetto!

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